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Riflessione sulla Pace
di Francesco Scoditti
- Giugno 2023
Riflettere oggi sulla Pace è ancora possibile? Progettare un mondo che giunga ad una condizione di totale accordo e di concordia di intenti fra gli Stati è obiettivo raggiungibile?
Il concetto di Pace ha due volti, da un lato è una promessa messianica esplicita, pertanto oggetto di riflessione dottrinale e religiosa, da molti interpretata come un dono divino, dall’altro è l’aspirazione costante della società umana, poiché è l’umanità che vi è coinvolta nel divenire storico con tutte le sue capacità e contraddizioni, sono gli uomini che costruiscono un mondo nuovo, in grado di garantire a tutti una vita dignitosa. In sostanza, la Pace, per chi crede, ha un fondamento in Dio, ma il metodo è umano, e si basa su determinati valori da seguire, l’impegno verso gli altri, la solidarietà e collaborazione fra le nazioni, il dialogo vissuto con spirito di mitezza e apertura, l’analisi rigorosa delle cause che portano alla guerra. Il superamento del male, della guerra tramite la Pace è una prospettiva politica, oltre che morale, inesauribile, una realtà dinamica e un obiettivo aperti a tutti i contenuti e le azioni possibili da parte di svariati soggetti, comunità, scuole, politici, capi di Stato etc. Solo una politica di pace, messa al servizio dell’umanità, può garantire un simile progresso.
I compiti che stanno di fronte agli “operatori di pace” sono immensi e le strategie per perseguirla sono innumerevoli. Ma un principio credo sia fondamentale e ineludibile: Il concetto di Pace si lega fortemente a quello di giustizia, “opus iustitiae”, in pratica, come affermava perentoriamente Paolo VI, “se vuoi la pace, opera per la giustizia”. La Pace, quindi, non si riduce ad una semplice assenza di guerra, condizione troppo precaria e labile nelle vicende umane, non si riduce ad un clima politico e sociale che non tiene conto delle condizioni reali dei popoli e che magari è al servizio degli Stati dominanti, ma si costruisce giorno per giorno nel perseguimento di un ordine fondato sui valori della giustizia, sociale, politica, economica e costituisce per tutti noi, cittadini e governi, un impegno giornaliero, quindi non solo per i credenti, ma per tutti coloro che sentono di dover lavorare per una società più giusta, come affermavano uomini di notevole statura morale e leaders prestigiosi (su tutti Gandhi e Martin Luther King). Principio fondamentale di giustizia mondiale è la protezione e la promozione dei diritti dell’uomo, vero obiettivo della “Pax in Terris”, intendendo tutte le forme di salvaguardia dei diritti individuali di libertà e dei diritti sociali. La promozione dei diritti dell’uomo deve essere lo scopo prioritario non solo della comunità nazionali, ma anche della collaborazione internazionale che, per essere efficace, deve avvalersi di tutti i contributi tecnici e le indicazioni che provengono dagli organismi sovranazionali deputati alla garanzia del mantenimento dell’Ordine e la Giustizia nella Comunità Mondiale. L’aggressività e le contrapposizioni, inevitabili fra gli uomini e peraltro generatrici di energia di cambiamento anche tecnologico, devono essere convogliate, grazie all’azione di strutture sovranazionali illuminate, verso la trasformazione positiva del mondo, tramite iniziative politiche e sociali capaci di promuovere la dignità dell’Umanità, nonché di operare per la giustizia mondiale a tutti i livelli possibili. La strada è “politica”, cioè la ricerca, affidata agli uomini di “buona volontà”, di avviare progressivamente il bene comune mondiale e le condizioni ottimali per la Pace, tramite quell’azione di progresso morale e universale che Paolo VI chiamava “l’umanesimo plenario”.
Francesco Scoditti
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