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Per chi suona la campana
Riflessioni su Nessun uomo è un'isola di John Donne
di Ermanno Tassi
Nessun uomo è un'isola
Traduzione di Ermanno Tassi
Nessun uomo è un’isola
Completo in se stesso
Ogni uomo è parte della terra
Una parte del tutto
Se una zolla è portata via dal mare
L’Europa risulta essere più piccola
Come se fosse un promontorio
Come se fosse una proprietà di amici tuoi
Come se fosse tua
La morte di ciascun uomo mi sminuisce
Perché faccio parte del genere umano
E perciò non chiederti
Per chi suoni la campana
Suona per te
Testo originale di John Donne tratto da Devotions upon Emergent Occasions. XVII MEDITATION
No man is an island
No man is an island,
Entire of itself,
Every man is a piece of the continent,
A part of the main.
If a clod be washed away by the sea,
Europe is the less.
As well as if a promontory were.
As well as if a manor of thy friend's
Or of thine own were:
Any man's death diminishes me,
Because I am involved in mankind,
And therefore never send to know
for whom the bell tolls;
It tolls for thee.
Quando ero un ragazzino passavo parte delle mie vacanze estive, natalizie e pasquali da una mia zia zitella in un paese del cremonese. Quattro case appollaiate attorno alla piazza principale dove faceva bella mostra la chiesa parrocchiale di una certa rilevanza architettonica e con all’interno affreschi ben conservati.
La chiesa aveva ed ha tuttora un alto campanile provvisto di quattro campane, il campanaro dell’epoca era molto bravo e nelle feste solenni si sbizzarriva in concerti veramente pregevoli, facendo suonare le campane a distesa.
Il suono delle campane ha sempre accompagnato i vari momenti della vita quotidiana, mi ricordo di aver sentito alle volte qualche signora anziana dire: “Hanno appena suonato l’Ave Maria” oppure “ci vediamo quando suonano i vespri”.
Oggi il suono delle campane non è più così frequente come un tempo, i campanari si sono quasi estinti, e sono stati sostituiti dai dischi, ciò non toglie che quando una campana rintocca ci ricorda che noi non siamo degli individui isolati ma facciamo parte della comunità ed anche di tutto ciò che ci circonda e tutto questo ci arricchisce e se qualcosa o qualcuno viene meno anche noi ci sentiamo sminuiti come se ci mancasse una parte di noi stessi.
Questo è il concetto di John Donne e lo sapeva bene Ernest Hemingway quando ha preso ha prestito una parte dei versi di Donne per intitolare il suo famoso romanzo “Per chi suona la campana”.
E la campana suona per tutti noi, per ricordarci che l’individualismo, compagno dell’egoismo, che è purtroppo parte della natura umana, non è una buona cosa, perché noi viviamo in funzione degli altri, ogni cosa che facciamo si ripercuote, anche se forse non ce ne rendiamo conto, su tutto quanto ci circonda, appunto perché noi siamo un tutt’uno col mondo.
Ermanno Tassi
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