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Nel diritto e nel dovere del dubbio
Sacralità d'ogni sessualità
Documento propositivo in occasione del Caserta Pride 2018 e aperto a tutte le comunità a tutela dei diritti umani - LIDU Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo - Comitato di San Nicola la Strada
Maggio 2018
Tra le politiche a tutela dell’omosessualità, nelle varie coniugazioni e le tematiche spirituali esiste da decenni, non Muro di Berlino, bensì Grande Muraglia Cinese. Essa è eretta su particolarismi ideologici e spesso su riflessi condizionati, conseguenza di sofferenze individuali alla cultura dell’asserzione teologica di malattia, imperfezione, o peccato.
La possibilità di una Breccia nel muro è la risposta d’una libera ricerca del Libero Pensiero, per propria natura invasore di confini, immancabilmente eretico, ma capace di sacralizzare colla profanazione di tesi geocentriche e sedimentate. È un tema forse inedito, senz’altro inconsueto, perché disposto oltre la comune dialettica omosessualità-religione. Nell’arco dei grandi monoteismi il dibattito è vivo. Eppure, come ci ricorda il sociologo Franco Ferrarotti, la sacralità precede la formalizzazione religiosa, anteponendosi alla stessa “idea di Dio”. Se dottrine e canoni sono mare, la spiritualità è abissi oceanici.
È un tema sussistente, caratterizzante un distinguo ontologico tra spiritualità, religiosità, religione e laicità. Qui i bisturi si contrappongono alla sintesi della propaganda, esistendo in una diversa energia creativa. L’affratellamento non può arrestarsi alla parzialità di una condizione, ma estendersi oltre superstizioni e ingenuità, ferendosi con la realtà dell’Uomo, mai facile. La complessità umana determina interrogativi complessi, nel diritto e nel dovere del dubbio.
Nella storia d’Occidente è possibile il matrimonio tra spiritualità e omosessualità? Sì. Lo è stato religiosamente, quindi potrà senz’altro riesserlo in una dimensione che precede le forme. Indagando la classicità, la radice romana e poi quella greca, la santificazione delle manifestazioni umane eleva a una primarietà di concetti, pur considerando la relatività storica d’alcuni di essi.
Dell’omosessualità maschile - Ecco Zeus e Ganimede il coppiere, reso immortale da un atto abbastanza forte da ingelosire Era. Ecco Dioniso, felicemente costretto dalla promessa fatta a Prosimno, dopo essere stato accompagnato fino alle porte dell’Ade. Lo stesso Dioniso che prega e supplica le Moire di risparmiare l’adorato satiro Ampelo. O la furia del dio Apollo all’uccisione del veggente Carnus, suo amante.
Dell’omosessualità femminile – Con la bellissima ninfa Callisto, costellazione dell’Orsa maggiore, consacrata e amata da Artemide, fino alle estreme conseguenze della gelosia divina.
Della transessualità – La storia di Cenis, carissima a Poseidone, che desidera e si trasforma in uomo, Ceneo il guerriero, guida degli eserciti lapiti. O le vicende dell’indovino Tiresia, consultato dal Re e dalla Regina degli Olimpi.
Dell’androginia – Dal mito della perfezione umana, alle vicende di Ermafrodito, figlio della doppia fertilità, Ermes e Afrodite, che nell’amplesso con la ninfa Salmace congiunge i generi, elevando i due a uno.
Se proseguiamo a Oriente, o più a Occidente, la sacralità dell’omosessualità e dell’androginia sorge in espressioni complementari a quella greco-romana. Diventa importante indagare quei semi non immediatamente percepiti, anche quando sepolti, perché custodi di una diversa comprensione delle cose, capace di arricchire l’idea sociale.
Riconoscere i germi sotterranei è riappropriarsi di una biologia fruttificante ragionamenti utili. “Dio non crea cose inutili”, suggerisce lo storico e critico dell’arte Angelo Calabrese. Similmente afferma la scienza, a proprio modo.
La stigmatizzazione religiosa dell’omosessualità è un atto tre volte grave, ben più di quanto normalmente inteso. Il primo colpo di frusta debilita nei diritti civili e giuridici. Il secondo colpo inchioda alla fantasia di un disturbo mentale, che afferma, nella migliore delle ipotesi, un povero malato da guarire. Il terzo colpo, il più sottovalutato, profondo e definitivo, è una lancia che trafigge la salute spirituale della persona.
Qui si è oltre la politica e la psicologia, perché la condanna impone una gerarchizzazione impietosa. L’omosessuale è letto idealmente in errore, magari capace di infettare altri fedeli, di trasmettere un contagio ispirato dal diavolo.
Ebbene, l’intenzione è rimuovere quella lancia, risolvendo la ferita, ma senza negare il Corpus che la riceve. Parte della filosofia economica, limitando la religiosità a sovrastruttura economica, probabilmente si è preclusa la possibilità di difendere una totalità, non esclusivamente materiale o mentale. Lo scontro storico tra religione e materialismo ha poi prodotto quel dilemma criticato dal filosofo e poeta Giuseppe Limone, che incita al superamento di imposizioni culturali e conseguenti separazioni, magari dettanti: “O stai con Gesù, o stai con Marx. Se stai con Gesù non puoi stare con Marx e se stai con Marx non puoi stare con Gesù”.
Gli elementi della riflessione espressi in sette punti:
1. Libertà di ricerca, secondo natura e vocazione, finanche alla libertà di un possibile errore, temporaneo o meno, a patto di rispettare l’altrui libertà;
2. Libertà dalla consuetudine sociale di un’idea necessariamente religiosa della spiritualità, come sovente nei movimenti conservatori;
3. Libertà dalla consuetudine di un’idea necessariamente dogmatica e ingabbiante della religiosità, come sovente nei movimenti progressisti e/o rivoluzionari;
4. Libertà di una conclusione persino atea, a patto che avvenga per seria valutazione e non per tesi preconcette. L’eventuale ateismo deve essere una scelta, non una moda;
5. L’idea di conferire all’Uomo maggiori strumenti, per una battaglia dei Diritti non esclusivamente civili e filosofici. Si dibatte del senso del sacro, che è Senso di sé. Del Sé;
6. Approfondimento della differenza tra religione, religiosità, spiritualità, laicità e ateismo. Inoltre, anche la nozione religiosa non può e non deve limitarsi alle dinamiche occidentali, bensì aprirsi a valutare e verificare una pluralità di forme, antiche e moderne, in tutto il mondo, ovunque vi sia umanità;
7. La Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo (LIDU onlus) si pone l’obbligo del dubbio, quindi dell’imbarco riflessivo, non dell’approdo conclusivo, che è epilogo inerente il percorso individuale.
San Nicola la Strada, 15 febbraio 2018
Redattore:
Antonio Dentice d’Accadia
Presidente LIDU San Nicola la Strada
Co-redattori del Comitato:
Alessandro Augurio – Segretario
Pasquale de Lucia
Alexia Massoli
La LIDU onlus - Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo, la più antica associazione italiana a tutela dei diritti fondamentali, è l’organizzazione no profit fondata a Roma nel 1919. L’istituzione è membro italiano della F.I.D.H, Federazione Internazionale dei diritti dell’uomo e dell’AEDH, Associazione europea dei diritti dell’uomo, nonché riconosciuta dall’ONU, dall’UNESCO e da altri organismi nazionali, internazionali e sovrannazionali.
Lidu Onlus – Comitato di San Nicola la Strada
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