Esperienze di vita Indice
Sul sentiero - Parte quarta
Anonimo - novembre 2010
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Iniziazione e discepolato secondo l’insegnamento del maestro tibetano
Iniziazioni maggiori e minori
Le iniziazioni minori implicano per lo più un maggiore coordinamento del piano fisico, astrale e mentale inferiore.
Le iniziazioni maggiori sono conseguite sul piano mentale e spirituale e determinano il riconoscimento di essere parte della Grande Vita in cui tutti gli esseri minori dimorano; esse producono nel candidato uno stato di coscienza coordinato e unificato, che comprende, elevandole, tutte le facoltà dell’uomo.
Alla prima iniziazione - la nascita del Cristo - il candidato abbandona l’Aula dell’Apprendimento ed entra nell’Aula della Saggezza; alla presenza del Cristo, l’Istruttore del Mondo, che è l’officiante della prima e della seconda iniziazione, realizza la propria divinità essenziale e vede con chiarezza la piccola parte che è chiamato a svolgere nel piano.
Egli domina la natura fisica e su di lui non hanno più potere “i richiami della carne”; è orientato all’anima e segue costantemente la sua voce; nessun allettamento relativo al cibo e al sesso ha più potere.
Sa che ogni deviazione dal Sentiero ha gravi conseguenze su tutti i componenti del suo gruppo, che riceverà il danno di un rallentamento sul cammino; il suo errore ha effetti più estesi di quello dell’uomo comune che ha minori responsabilità, poiché proviene da chi ha più forza e più influenza.
Se cade, riconosce con sincerità l’errore e si affretta a ripararlo con atti che mirano a ripristinare l’ordine della Legge e a stabilizzare, interiorizzandoli nel profondo, stili di comportamenti più elevati. Sa che dovrà comunque espiare secondo la Legge; il gruppo farà rilevare amorevolmente l’errore, aspetterà che il candidato lo riconosca e lo compensi con idonei comportamenti ispirati all’ideale; infine accoglierà il fratello con gioia rinnovata.
L’iniziato sa di essere, nei suoi aspetti di volontà, amore e intelligenza, un riflesso dei medesimi attributi divini della Monade. Intende servire l’umanità; in vista di questo fine, il centro del cuore diventa irradiante; egli è immerso nel fuoco purificatore che intensifica la vibrazione degli atomi del suo corpo e brucia nel sacrificio la sua natura inferiore che rallenta e indebolisce il suo servizio:
La prima iniziazione è possibile a molti, ma la necessaria concentrazione in una sola direzione, la fede costante nella realtà che attende, affiancata dalla volontà di sacrificare tutto piuttosto che retrocedere, scoraggia molti. (Alice A. Bailey, Il Discepolato nella Nuova Era, cap. XI, 111)
Le energie dei suoi corpi sono stimolate e ciò determina maggiore resistenza al lavoro; miglior coordinamento mentale; coerenza nelle azioni; minore dispersione di forze e più immediata responsività al Sé superiore.
Questo procedimento, attuato anche alle iniziazioni successive, ha effetti diversi, e sempre più vasti ed evidenti, a seconda del grado di iniziazione conseguito.
L’iniziato domina il corpo fisico, si sforza di dominare il corpo emotivo - pur continuando a sviluppare il corpo mentale - e opera nel mondo astrale; stabilisce un contatto con i deva astrali e le forze elementali.
Impara a usare la forza della natura inferiore, trasformata e sublimata, nel lavoro per l’umanità; il processo si intensifica alla seconda iniziazione.
Gli viene rivelato il Piano nelle sue linee generali ed egli comprende a quale parte del grande disegno può cooperare con le sue doti fisiche, emotive e mentali; sa di essere un piccolo nucleo attivo nella Grande Vita in evoluzione.
Ad ogni iniziazione la vibrazione dei centri ed il loro potere vengono accresciuti e ciò procura anche una maggiore sensibilità e ricettività dei veicoli (fisico, emotivo e mentale) attraverso cui il discepolo si esprime e si sperimenta nel mondo, evolvendosi con esperienze di grado via via più elevate.
Ciascuna iniziazione prevede che l’iniziato pronunci un sacro giuramento, formulato diversamente per ogni iniziazione, che attesti la sua ferma volontà di perseguire il proposito con tutte le sue forze e di mantenere il segreto su quanto è accaduto nella cerimonia di iniziazione, sulle forze e fonti di energia con cui è venuto in contatto e sulla parte del Piano di cui è venuto a conoscenza.
Egli si impegna, in modo particolare, a non svelare la natura occulta dell’energia e le leggi che ne permettono l’uso; impiegherà la nuova forza che gli è stata riversata nell’iniziazione per attuare il Piano divino in modo sempre più ampio, amorevole, intelligente e potente.
Alla seconda iniziazione, che può verificarsi a distanza di molte vite dalla prima, si vivifica il centro della gola.
Il discepolo si identifica non più soltanto con l’aspetto intelligenza dell’Ego, ma anche con l’aspetto Amore-saggezza, riflesso del medesimo aspetto della Grande Vita di cui fa parte; egli opera coscientemente per far sì che, attraverso le sue azioni sul piano fisico, possa manifestarsi l’Amore intelligente.
Avendo già dominato il corpo fisico alla prima iniziazione, dovrà ora acquistare il dominio di quello astrale; rinnega i desideri personali e lavora per il Bene del Tutto sotto la guida del Maestro. Egli sente sempre più fortemente il dolore dell’umanità e sacrifica ogni cosa affinché il suo servizio sia sempre più ampio ed efficace; questa tensione al servizio e l’abnegazione che ne consegue fanno sì che spesso in una stessa vita avvengano la seconda e la terza iniziazione. Tuttavia, per quanto riguarda le prime tre iniziazioni, è necessario che le conquiste dei livelli inferiori siano certe e stabili per poter accedere alla successiva espansione.
L’iniziato vede la parte che il suo lavoro e quello del suo gruppo hanno nel disegno totale; conosce meglio i compagni di gruppo e gli si rivelano i gruppi con i quali il suo è in rapporto; vede più chiaramente lo scopo del servizio. Egli ha più potere di aiutare e di irradiare; il suo gruppo diventa più “saldo nella Luce” e “unito dall’interno” ; i Propositi ispirati dall’anima e perseguiti nell’unità d’intenti, vengono attuati con Saggezza e Amore intelligente.
Diventa un “conoscitore”:
La fede nutrita per millenni viene giustificata, e speranza e fede si fondono nella realtà accertata. La fede si trasforma in visione ed egli vede e conosce le cose che prima erano invisibili. Non può più dubitare poiché, grazie ai propri sforzi, è diventato un conoscitore.
L’unità con i suoi fratelli è ora un fatto provato ed egli è cosciente dell’indissolubile legame che lo unisce a tutti gli uomini. La fratellanza non è più una teoria, ma una realtà scientifica dimostrata, non più discutibile di quanto lo sia la separazione degli uomini sul piano fisico.
L’immortalità dell’anima e la realtà dei mondi invisibili sono dimostrate e accertate. Mentre prima dell’iniziazione questa fede era basata su fugaci e transitorie visioni e su salde convinzioni interiori (risultato del ragionamento logico e del graduale sviluppo dell’intuizione) ora è fondata sul riconoscimento indiscutibile della propria natura immortale. (Alice A. Bailey, Il Discepolato nella Nuova Era, cap. XII, 118,119)
Alla terza iniziazione - la Trasfigurazione - si manifesta all’iniziato una parte ancora più ampia del Piano del Logos planetario; i desideri personali sono scomparsi ed egli ascolta solo la voce dell’Intuizione. Impara ad usare l’energia del Sé superiore per l’evoluzione del pianeta.
L’iniziato, oltre ad identificarsi con gli aspetti Intelligenza e Amore-saggezza del Sé superiore, viene in contatto anche con l’aspetto Volontà; con l’attivazione della sua piccola volontà egli potrà collaborare all’attuazione del Proposito che nasce dalla Volontà del Grande Essere “nel quale viviamo e siamo”.
Egli apprende il dominio del corpo mentale e impara a costruire creativamente con il pensiero. Si vivifica il centro della testa e si potenzia ulteriormente l’Intuizione; ora il corpo fisico e quello emotivo sono puri e stabili; con il dominio del corpo mentale egli acquista maggiori capacità di servizio. Creerà forme pensiero sintetiche, chiare e forti, in linea con l’evoluzione prevista dal Piano poiché queste non saranno indebolite dalla dispersione e dall’instabilità causate dalla sostanza del corpo emotivo non ancora raffinato.
Egli è ora in contatto non solo con il suo gruppo ma anche con altri gruppi, collegati energeticamente, che lavorano per lo stesso fine; tiene presente nel lavoro il raggiungimento del bene maggiore per un maggior numero di individui possibile, e antepone il Bene di un insieme di gruppi al bene di un sol gruppo. Il suo potere cresce ed egli coopera in ambiti diversi, in piani sempre più ampi e con un proposito sempre più alto.
L’iniziato lavora ad un grado avanzato e le sue vibrazioni sono elevate; alla cerimonia della terza iniziazione l’officiante è il Signore del Mondo, il grande Jerofante; solo ora ciò è possibile poiché i corpi sono stati purificati e possono stare alla sua Presenza.
Quando l’iniziato torna al suo servizio, si rende conto che la vibrazione più elevata gli consente possibilità di un lavoro più esteso e più intenso poiché la sua energia è aumentata; inoltre, la sua risposta alla Fonte superiore è più immediata, poiché si è perfezionata e potenziata la capacità di lasciasi “impressionare” da essa.
Egli impara a leggere le “memorie dell’akasha”, comprende meglio il proprio posto nel gruppo e può collaborare ai piani del Logos, che gli si rivelano sempre più chiaramente ed estesamente. Usa le energie e diventa un centro potente di distribuzione delle forze; essendo coscientemente sul piano mentale, la sua capacità di diffondere Bontà e Verità è molto più ampia.
Vede tutto il passato come dietro di sé, coglie la più vasta visione che lo attende e realizza come inesistente ciò che è legato al tempo.
Ascolta il canto di gioia: l’opera è compiuta. Il mio orecchio è sordo al richiamo della Terra, ode solo la tenue voce delle anime chiuse nelle forme, poiché sono come me; sono unito a loro.
La voce divina risuona chiara, e nei suoi suoni e soprasuoni le piccole voci delle forme svaniscono e si perdono. Dimoro nell’unità. So che tutte le anime sono una sola.
La Vita universale mi travolge, e mentre spazio sulla via che sale - la via divina - vedo spegnersi le energie minori,
Sono l’Uno, sono Dio. Sono la forma che contiene ogni forma.
Sono l’anima in cui si fonde ogni anima. Sono la Vita, e contengo tutte le vite minori. (da un canto intonato in Atlantide dai candidati alla terza iniziazione, riportato in Alice A. Bailey, Il Discepolato nella Nuova Era, cap. III, 679)
La quarta iniziazione richiede che l’iniziato abbia assimilato molte conoscenze riguardo ai piani cosmici ed abbia sviluppato ad un alto livello le sue capacità di sintesi.
Egli entra in contatto con la Monade e può agire pienamente come amore-saggezza, intelligenza attiva e volontà dinamica per l’evoluzione del pianeta.
Si è liberato del karma personale, e lavora per il dissolvimento di quello planetario; gli si svela il Proposito del Logos relativo alle evoluzioni delle vita minori dei regni terrestri; egli vede chiaramente i collegamenti tra i regni di natura ed realizza l’unità dello schema.
Nella vita in cui consegue la quinta iniziazione - la Crocifissione - l’iniziato affronta dolore e solitudine; egli ha sacrificato ogni cosa: famiglia, rapporti di amicizia, fama, e in ultimo perfino la propria stessa vita. Egli può ora utilizzare con maestria l’energia per il pianeta. Gli si rivela ancora più chiaramente e ampiamente il proposito del Logos Planetario; vede gli altri schemi planetari con i quali il nostro pianeta è collegato e coopera con i Piani degli altri Logoi planetari.
Egli è in rapporto ravvicinato con i deva, conosce il potere del colore e del suono e ha appreso ogni insegnamento dell’Aula della Saggezza; opera in numerosi piani e insegna a numerosi allievi.
Gli viene rivelato il segreto del Fuoco o spirito ed egli vede che tutto è fuoco.
A questo punto l’Adepto può decidere di proseguire la sua evoluzione in altri schemi planetari o rimanere sulla terra per continuare il suo servizio all’umanità. Accederà ad altre iniziazioni che lo porteranno a conseguimenti sempre più elevati, ad una più ravvicinata visione del Centro ineffabile: “l’Amor che move il sole e l’altre stelle”.
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