Esperienze di vita Indice
Sul sentiero - Parte quarta
Anonimo - novembre 2010
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Iniziazione e discepolato secondo l’insegnamento del maestro tibetano
Le iniziazioni
Le iniziazioni sono sviluppi sempre più ampi attraverso i quali i Discepoli diventano coscienti di porzioni sempre più estese di Realtà fino a diventare parti della Coscienza divina.
Oggi anche l’uomo avanzato vede solo una piccola parte del tutto; non domina ancora completamente nessun piano ma ha coscienza piena del piano fisico; incerta è la comprensione di quello emotivo e appena abbozzata la visione di quello mentale.
Ogni generazione ha la responsabilità di cogliere l’essenza della saggezza della generazione precedente, contemporaneamente rigettando ciò che è ormai desueto e inidoneo allo sviluppo, e il compito di ricercare nuove forme di espressione della verità, più adatte alla manifestazione del Piano così come si va manifestando in quello specifico tempo storico.
Mutano le strutture, ma rimane inalterato il nucleo interiore di sapienza, che prevede una successione di espansioni, aperte da una sempre più chiara visione del cammino:
E’ una successione di espansioni, uno sviluppo della consapevolezza, caratteristica predominante del Pensatore dimorante nell’uomo. E’ un progressivo spostamento della polarizzazione della coscienza dalla personalità, o sé inferiore, o corpo, a quella del sé superiore, ego o anima, e poi alla Monade o Spirito, fino a diventare, col tempo, coscienza divina.
Nello sviluppo dell’essere umano la facoltà di conoscere si estende dapprima oltre i limiti che la confinano entro i regni inferiori della natura (minerale, vegetale e animale), ai tre mondi in cui la personalità evolve, al pianeta nel quale svolge il suo ruolo, al sistema in cui quel pianeta ruota, fino ad oltrepassare anche quei limiti e divenire universale. (Alice A. Bailey, Il Discepolato nella Nuova Era, cap. I, 7,8)
L’uomo si sofferma inizialmente sulla mutevolezza delle forme e osserva il nascere, crescere e morire degli esseri manifestati, ne osserva l’effimera vita e ne coglie talvolta, in modo incerto, l’interiore legge evolutiva che tutto sospinge ad un fine di fusione e unità; tuttavia non ha ancora la chiara comprensione del principio entrostante che agisce nei processi evolutivi degli individui, dei popoli, dei pianeti, dei sistemi solari. Sappiamo che tutto muove verso l’Armonia e ci interroghiamo sul nostro ruolo nel Tutto e sulla parte che intendiamo svolgere per partecipare responsabilmente alla Grande Vita cui apparteniamo; ma per noi sono ancora confuse e complesse quelle Leggi della manifestazione che agli Esseri più evoluti si dispiegano apertamente ed sistematicamente:
La verità assume forme per gradi successivi e sempre più elevati. (Browning)
Possiamo avanzare nella conoscenza del processo dell’iniziazione, che riguarda l’uomo, il Logos, i sistemi solari, attraverso l’analisi delle corrispondenze tra microcosmo e macrocosmo e l’osservazione della Legge di analogia; con l’accumulazione e la comparazione successiva di sempre nuovi dati, acquisterà luce il quadro totale dei processi dell’iniziazione nell’intera Manifestazione.
Ci si dovrà attenere, all’inizio dello studio, ad ampie visioni sintetiche d’insieme e a estese analogie, evitando di indugiare nell’analisi dei particolari; essi non sono, all’inizio, chiaramente comparabili e potrebbero confondere per la loro varietà e per le diversità osservabili tra le manifestazioni del macrocosmo e quelle del microcosmo. Né si considererà il tempo, poiché il processo avviene per successive sovrapposizioni di processi e situazioni e per sempre più ampie fusioni.
Approfondendo la Legge di Analogia avremo un quadro sempre più dettagliato dell’evoluzione dell’uomo e dei mondi, attraverso iniziazioni di grado sempre più elevato.
L’ “iniziazione” è quindi una tappa del normale processo evolutivo; con questo termine si indica la situazione in cui il candidato vive chiaramente il passaggio ad una maggiore coscienza dell’unità dell’universo e del suo posto all’interno del Tutto.
Tale consapevolezza, intuita nel primo momento di folgorazione, viene poi rivissuta, elaborata e ampliata con atteggiamenti di vita coerenti con la nuova condizione, e con uno stato della mente teso a conservare ed irradiare la Luce intravista. I Maestri vigilano su tale processo, suggerendo attraverso vie intuitive i passi idonei al raggiungimento della più ampia coscienza cui il candidato aspira, ma nulla possono se il candidato non evoca l’aiuto superiore con la sua totale e costante dedizione alla visione intravista.
Legge suprema per ogni allievo è il sacri-ficio di sé, la crocifissione dell’ego che rifiuta la sua natura inferiore arrendendosi progressivamente al Sé superiore, all’Angelo solare:
Il Sentiero del Discepolato è difficile, e più arduo ancora è quello dell’iniziazione. Un iniziato è un combattente che porta i segni della battaglia, il vincitore di molte dure battaglie. Egli non parla dei propri conseguimenti perché è troppo occupato con l’intenso lavoro che svolge; non parla di sé o di ciò che ha compiuto, se non per deprecarne la pochezza. Tuttavia, per il mondo, è sempre un uomo di grande influenza, che sa usare il potere spirituale, che incarna degli ideali, che lavora per l’umanità, e senza dubbio giunge a risultati che saranno riconosciuti dalle generazioni successive. Nonostante ciò che ha conseguito, raramente è compreso dai contemporanei. Spesso è oggetto di molte chiacchiere e tutto ciò che fa è male interpretato; egli depone ciò che possiede: tempo, denaro, posizione, reputazione e tutto ciò cui il mondo si inchina, sull’altare del servizio altruistico e spesso, quale ultimo dono, offre la propria vita, solo per trovare che coloro che ha servito gli scagliano contro quei doni, sprezzano la sua rinuncia e lo bollano con parole offensive. Ma l’iniziato non se ne cura, perché ha il privilegio di posseder qualche visione del futuro e perciò si rende conto che la forza che ha generato a tempo debito dovrà attuare il piano divino; sa inoltre che il suo nome e il suo sforzo vengono segnati nei memoriali della Loggia e che “l’Osservatore silenzioso” delle vicende umane ne ha preso nota. (Alice A. Bailey, Il Discepolato nella Nuova Era, cap. XI, 104).
Con ogni ampliamento di coscienza, il discepolo:
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supera il senso di isolamento e include parti sempre più estese della manifestazione;
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vede, di grado in grado, ogni aspetto della Creazione come parte di sé;
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vede sempre più se stesso in ogni aspetto della Creazione;
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legge, attraverso i segni dei tempi in cui vive, il Piano divino per quel particolare momento storico;
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comprende qual è la sua parte e la svolge gioiosamente.
In tappe successive:
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impara a vedere e udire in ogni piano della manifestazione;
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assimila passato, presente e futuro in un eterno presente;
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comprende il senso del bene e del male;
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intuisce e coordina le leggi che regolano l’evoluzione dei tre regni visibili (minerale, vegetale e umano) e di quelli invisibili;
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infine include, in una ampia visione cosmica, il Logos ed i sistemi solari.
L’allievo, con lo sguardo fisso alla meta, apprende da ogni situazione e comprende intuitivamente qual è il passo da compiere per la successiva immediata espansione; raffina i suoi corpi purificando pensieri, parole e azioni; vive una vita di aspirazione e di servizio, teso alla voce dell’anima; irradia la luce che riceve; sacrifica il piccolo sé al Sé maggiore:
Noi non siamo che viaggiatori sulla terra, non bisogna dimenticarlo. Anche fra gli spiritualisti, però, pochissimi sono capaci di mantenere costantemente dentro di sé l’idea di essere dei viaggiatori e di non dover quindi fermarsi da nessuna parte per mettere radici. Il cammino da percorrere è lungo, molto lungo; dovete incessantemente osservare, studiare e trarre delle conclusioni per poter continuare nella giusta direzione, e, per non perdere coraggio, dovete tenere lo sguardo fisso alla meta da raggiungere. (Omraam Mikhaël Aïvanhov, Pensieri quotidiani)
Quando egli si è reso pronto attraverso un così lungo lavoro, la Guida, con un’azione precisa, produce una più alta frequenza vibratoria degli atomi di uno dei suoi corpi; ciò determina il passaggio indicato con il termine di iniziazione.
Tale operazione non è determinata dal Maestro, ma evocata dall’agire santificato, e coerente alla visione, dell’allievo; l’iniziazione non fa che riconoscere l’avvenuto ampliamento di coscienza.
La cerimonia dell’iniziazione indica un conseguimento, ma non lo conferisce, come è stato spesso erroneamente ritenuto. Essa semplicemente indica che gli Istruttori che vigilano sull’umanità hanno riconosciuto un certo livello d’evoluzione raggiunto dal discepolo, e produce due eventi:
- Una espansione di coscienza che ammette la personalità alla saggezza raggiunta dall’Ego e, nelle iniziazioni superiori, alla coscienza della Monade.
- Un breve periodo d’illuminazione durante il quale l’iniziato vede il tratto di Sentiero che deve percorrere e nel quale partecipa coscientemente al piano evolutivo.
Dopo l’iniziazione si tratta principalmente di rendere operante quell’espansione di coscienza in modo che la personalità possa utilizzarla, e di superare il tratto di sentiero che rimane da percorrere. (Alice A. Bailey, Il Discepolato nella Nuova Era, cap. II, 15)
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