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Sul sentiero - Parte quarta

Anonimo - novembre 2010
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Iniziazione e discepolato secondo l’insegnamento del maestro tibetano

 

Il Lavoro futuro

 

L’umanità è oggi formata da: individui focalizzati sul piano fisico e sul passato; individui focalizzati sul piano emotivo e sul presente; individui focalizzati sul piano mentale e sul futuro. Su questi ultimi hanno presa le grandi idee che conducono al progresso.

Tra di essi i Maestri oggi scelgono numerosi discepoli per il servizio al mondo, che è ad una svolta cruciale: l’umanità, sempre più inquieta e “in ricerca”, non accetta più le forme del confessionalismo dogmatico e separativo e si sintonizza al livello sempre più elevato di vibrazioni del pianeta; questo periodo di transizione la porterà a sempre più elevate  espansioni di coscienza ed alla sempre più vasta ricezione delle energie e della visione del mondo della Nuova Era.

Poiché:

 

Le condizioni dell’uomo sulla Terra sono il risultato del suo stato di coscienza. La sola speranza del futuro risiede in un cambiamento della coscienza dell’uomo, e il cambiamento certamente avverrà, ma è lasciato agli uomini decidere se vogliono collaborare, altrimenti il cambiamento sarà loro imposto dal potere di circostanze schiaccianti. (Mère, Agenda, anni '70)

 

Il candidato, in un primo momento, cura l’allineamento dei tre corpi e riceve volontariamente e chiaramente l’impressione dell’anima; in un secondo tempo si lascia guidare da essa;  infine, riconosce di essere l’anima.

Egli sa di  aver raggiunto necessarie qualità:

  • pronta rilevazione e generosa risposta alle necessità dell’umanità;

  • accostamento mentale, libero da pregiudizi,  e non emotivo, a tali necessità;

  • flessibilità mentale e capacità di usare approcci e metodi aggiornati ai tempi per presentare antiche verità, così  da sostenere aspiranti sulla via iniziatica;

  • sicurezza priva di autoritarismo, che:

  1. accetta alcune visioni del passato ma è assertore della nuova spiritualità che  mira al riconoscimento della Re-ligio (riunificazione) di tutti gli uomini , figli di un solo Padre;

  2. ha  presente il fine primario, sul quale il gruppo lavora in unità d’intenti, e che va perseguito nella sua purezza originaria;

  3. non dà rilevanza a piccole controversie che nascono da trascurabili divergenze sui modi e le metodiche;

  • elevata “graduatoria dei valori”, per cui considera prioritario il suo servizio al Piano e sempre più “indifferente” ogni altro aspetto della sua vita: sentimenti e simpatie personali, perseguimenti del sé egoistico, lussi e comodità, perfino la preoccupazione per la sua salute;

  • capacità di cooperare con gli altri servitori e con i discepoli più avanzati in umiltà e spirito di fratellanza;

  • discriminazione, ovvero capacità di scegliere e portare in atto le azioni più adeguate ed efficaci per svolgere quella parte del Piano di cui il suo gruppo si sta occupando;

  • dominio nell’uso della parola, di cui si è compreso il valore energetico;

  • capacità di conservare le energie tramite il silenzio;

  • abnegazione, ovvero dimenticanza di sé e completa dedizione al servizio; questa condizione, una volta stabilizzata, provoca una forma di “irradiamento” , che attrae e stimola altri fratelli ricercatori ed evoca rispondenza in aspiranti e discepoli;

  • progressiva diminuzione dell’interesse per se stessi, per il contatto con il Maestro  e per il proprio progresso spirituale, sostituita dalla tensione verso l’anima e l’esecuzione del Piano;

  • risonanza con alcune parti del Piano e sensibilità alla vibrazione del Maestro, il quale impressiona le menti di coloro che sono ricettivi a quegli aspetti che Egli vuole portare in manifestazione e che, avendo superato la fase dell’egoismo, intendono cooperare con Lui in modo altruistico ed impersonale;

  • consapevolezza nell’uso  delle tecniche di invocazione ed evocazione.

Il discepolo lavorerà affinché il gruppo cui appartiene:

  • diventi sempre più potente, cioè sempre più in grado di ricevere gli impulsi superiori e di comprenderne correttamente il fine e la portata evolutiva;

  • sappia  trovare i giusti metodi di attuazione della parte del Piano intravista;

  • incrementi la sua capacità di amore intelligente ed inclusivo, così da purificare costantemente la visione;

  • accresca la possibilità di adeguarsi alla Volontà divina rafforzando i propri piccoli propositi individuali e uniformandoli gradualmente al grande Proposito sempre più “dall’interno” (“sia fatta non la mia ma la Tua Volontà”);

  • senta fortemente il senso della gerarchia esistente nell’universo, riconoscendo il proprio posto all’interno di essa e sia pronto a prendersi le proprie responsabilità verso i più piccoli e verso i Grandi Esseri;

  • cooperi  saggiamente, poiché sa che l’opera del gruppo rallenta o progredisce a seconda dell’opera più o meno accorta dei discepoli e del loro avanzamento.

Il discepolo pertanto vigilerà sui suoi pensieri, affinché essi siano sempre allineati con l’ideale ed il lavoro, in tal modo favorendo purezza e potenza del gruppo.

Si adopererà per toglier forza al male ed alla separatività, irradiando le qualità della Volontà-di-bene, e dell’ Inclusività; gli sarà chiaro il suo ruolo di  “innovatore”, di pioniere nello stabilire la Legge dei retti rapporti e l’Unità sulla Terra:

 

Finchè non avrà luogo un cambiamento radicale e non cancelleremo tutte le nazionalità,  ideologie, divisioni religiose e non stabiliremo una relazione globale – interiormente prima che esteriormente – continueremo con le guerre. Se fai del male agli altri, se li uccidi, sia in un momento di rabbia che con l’assassinio organizzato chiamato guerra, tu che sei il resto dell’umanità distruggi te stesso. (J. Krishnamurti).

 

In questo periodo storico, in cui perde vigore il sesto raggio, quello della devozione e dell’idealismo e prende forza il settimo, quello della magia e del cerimoniale, il discepolo scelto dal Maestro non sarà più un mistico o un idealista.

Sarà un individuo del tipo mentale, che riconosce che la Pace è la base della cultura e del vero progresso; che ha superato la fase del gregarismo e crede nella libertà di coscienza; che richiede  conferme scientifiche alle verità esoteriche e rifiuta ogni forma di costrizione o di “fede” acritica e dogmatica.

Riconoscerà che si può evadere dal labirinto delle contraddizioni, delle ambiguità, delle trappole intellettuali che costituiscono un ostacolo alla vita dell' anima poiché l'esperienza etica superiore, mirando all’unità, libera dalle scorie del contingente e del molteplice, focalizzandosi sulla “meta unica”:

 

Le vie sono diverse, la meta è unica. Non sai che molte vie conducono a una sola meta? La meta non appartiene né alla miscredenza né alla fede; lì non sussiste contraddizione alcuna. Quando la gente vi giunge, le dispute e le controversie che sorsero durante il cammino si appianano; e chi si diceva l'un l'altro durante la strada "tu sei un empio" dimentica allora il litigio, poiché la meta è unica. (Gialal al-Din Rumi)

 

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