Esperienze di vita Indice
Un mio frammento di vita
di Irene
Ero qui in ufficio un giorno... e pensavo ai concetti espressi nel libro che stavo leggendo, "Istruzioni di volo per aquile che si credono dei polli"... (di Anthony De Mello n.d.r.)
Si, apparentemente un libricino scontato, (risponderebbero in molti) che si trova nelle bancarelle a poco prezzo... "strano però" risponderei io... perché mi è capitato di fondere nozioni e consigli (anche se espressi in maniera un po differente) con scritti realizzati da quella persona speciale che è Jiddu Krisnamurti (come in "libertà dal conosciuto").
E del resto sappiamo tutti, che spesso non vediamo la bellezza e la verità, semplicemente perché siamo incapaci di riconoscerla.
La cosa su cui stavo riflettendo in quel momento, era l'idea di trovare "la consapevolezza" del vivere ma senza cercarla affannosamente... l'unico modo che sembrava indicato è il non fare nulla, non cercare nulla in più di quello che si ha o si è... ma abbandonare al contrario moltissime cose... Impossibile forse esprimerlo a parole... e detto così sembra incomprensibile... ma non lo è.
E' successo che improvvisamente questa semplice stanza da lavoro è stata inondata dalla luce del sole entrata dalla finestra...
Lo stesso contorno di poco prima (rappresentato da semplici oggetti e dalla stanza in cui ero) un po tutto grigio, ha assunto nuovi colori più luminosi e "tutto" nell'essere quello che sempre era stato (concetto fondamentale che ho compreso in quell'istante), era ora ALLEGRO ai miei occhi...
Istintivamente mi capitato di metaforizzare questo: "Illuminazione, quando i raggi del sole sfuggono alla nuvola che si diverte a catturarli. La luce libera si diffonde, e il calore irradia consapevolezza..."
Quella nuvola che rappresenta l'ombra protettrice presente di ognuno di noi, inconsapevoli per molto tempo di limitare il nostro esistere nel cercare protezioni illusorie che nel tempo finiscono per danneggiarci di più... E' stata una bellissima sensazione... una sensazione svanita nel momento in cui è nata... non possibile da spiegare... ma estremamente calorosa e lucente.
La domanda spontanea che ha cominciato a sorgere poi era: come fare a riconoscere nel quotidiano le cose? e come fare per cambiare e per trattenere sempre più quella luce? quella diversità nel vedere ciò che è sempre stato sotto i miei occhi? perché, effettivamente quella sensazione così sfuggevole (quando c'è) lascia poi ai nostri occhi altri lunghissimi momenti di "grigio"...
Ed è lì che la confusione gioca le sue migliori carte... soprattutto se siamo all'inizio di qualcosa che neanche noi comprendiamo bene.
Mi sono risposta vivendo, che uno dei primi passi era quello di ascoltare. Ascoltare e pensare. E ancora Ascoltare/leggere.
Ascoltare l'esterno, il nuovo, il contrario il favorevole e metterlo in contatto con il nostro interno, i nostri pensieri...
Nelle incongruenze, dimorano i dubbi e su quelli partiranno nuove ricerche, nuove domande.
Come fosse un puzzle... molto difficile certo, ma è come se mi fosse chiaro che i pezzi ci sono tutti; resta a noi la capacità di unirli pian piano fino a creare la nostra reale e armoniosa essenza... resta a noi l'accettazione o meno della consapevolezza che affrontare questo non è una discesa ma una dura salita... e quante buche! quanti tranelli molti dei quali creati da noi stessi... molti altri invece incontrati per strada in momenti inattesi.
Tacere molto più che parlare, mi sono detta, quando si rischia di sporcare ancora di più quello che si sta ricercando, perché se è il dubbio a far ancora da padrone, non si può azzardare nel parlare...
Quel suono, quelle parole, che escono così prematuramente all'esterno, risultano una stonatura alle nostre stesse orecchie, magari completamente impreparati a domande che potrebbero arrivare da un eventuale interlocutore, anche interessato, ma assolutamente scettico. Questo causa un demoralizzarsi, un sentirsi spersi, e forse è meglio evitare, visto che siamo già grandi a sentirci così.
Ho provato invece ad aprire i miei dubbi e fare domande con chi sentivo riusciva ad afferrare più da vicino i miei punti interrogativi. In modo da sentirmi una semplice persona e non una folle illusa!
E forse solo quando poi un po di forza la si sente dal dentro, perché è diventata un vero arricchimento... allora, anche se con dubbi certo, mi son detta che sarà lei a nutrire le mie parole e renderle vive, e non solo suoni alle orecchie di chi ascolta. Nutrirsi in se e nel proprio vivere, sperimentando su se stessi quello che si pensa o che si sta conoscendo, magari nel quotidiano, nelle piccole cose, cercare di trattenere momenti di gioia o meglio sfruttare al massimo quelli che arrivano o si provano. Mi spiego... ci sono stati momenti in cui davanti a certe situazioni non riuscivo che a reagire nella maniera in cui avevo sempre reagito, ad esempio "con insofferenza e rabbia" (dovute certamente a molte cose)... pian piano poi nel tempo e con tanti fallimenti... ho imparato a sfruttare cose belle che mi succedevano magari all'interno della giornata.
Così, se si vuol paragonare quelle situazioni ad "una porta"... mi fermavo all'uscio ancora chiuso. Cercavo di raggruppare ogni energia positiva pensando al bello e al fatto che non volevo rovinare quella sensazione positiva, e nell'attesa, di sapere cosa poteva accadere, poi aprivo quella porta. Finalmente un giorno sono riuscita a modificare il risultato! certo, poca cosa... non un successone... ma assicuro che anche solo l'assaporare la concreta possibilità di poter CAMBIARE, EVOLVERE, MODIFICARE è certamente una gran sensazione. Una sensazione che a mio vedere è applicabile a molte cose, tutte. E poi l'obbiettivo è il miglioramento... e pian piano le cose stanno migliorando sempre di più... ed io sento di crescere.
Questo racconto che ora termino, vuole essere la mia partecipazione ad un luogo di espressione molto interessante come questo.
E' un piccolo spicchio della mia vita, dei miei pensieri... e per dire che ci sono anche io.
Auguro a tutti voi e a me di non demordere mai. Se sentiamo di voler cambiare ciò che non ci piace... non rendiamo le cose impossibili per paura o per incapacità momentanee... piuttosto fermiamoci per un po ma non permettiamoci di regredire!
Irene
10 febbraio 2005
Libri pubblicati da Riflessioni.it
RIFLESSIONI SUL SENSO DELLA VITA 365 MOTIVI PER VIVERE |
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