Riflessioni sull'Esoterismo
di Daniele Mansuino
I rituali degli Illuminati
Giugno 2017
Nella sistemazione definitiva conferitagli da Adam Weishaupt nel 1776, l’Ordine degli Illuminati si articola in nove gradi; i quali, per quanto concerne la distribuzione dei compiti e delle prerogative, coincidono abbastanza esattamente coi nove gradi dell’organizzazione esoterica che domina il mondo come Banshei li ha presentati.
I gradi istituiti da Weishaupt sono i seguenti: 1 - Apprendista, o Novizio; 2 - Fratello Minervale, o Accademico; 3 - Illuminato Minore; 4 - Illuminato Maggiore, o Apprendista Scozzese; 5 - Grande Illuminato, o Cavaliere Scozzese; 6 - Epopte, o Prete Illuminato; 7 - Reggente, o Principe Illuminato; 8 - Mago, o Uomo Re; 9 - Areopagita.
I Fratelli di quarto grado hanno il compito di individuare coloro cui verrà proposto di entrare a far parte dell’Ordine.
A quanti si dichiareranno interessati, verranno proposte prove di silenzio e di intelligenza. Superate che siano queste ultime, il bussante sarà visitato da una cerchia ristretta di Fratelli, che lo tegoleranno per mezzo di un questionario e gli faranno prestare un giuramento di fedeltà; dopodiché gli verrà proposto di scegliersi il suo nome segreto, e si comincerà cautamente a istruirlo sull’ammissione al primo grado.
Lo istruiranno inoltre riguardo alla compilazione del suo Testamento. Nella Massoneria (della quale l’Ordine degli Illuminati non fa parte), questo compito viene frettolosamente svolto dal bussante nei momenti che precedono l’iniziazione; gli Illuminati invece prendono il Testamento molto sul serio, e pretendono da lui un resoconto dettagliato della sua vita; informandolo peraltro che nessun errore possa aver commesso in passato (neanche un delitto), se confessato sinceramente e obbiettivamente, potrà valere come argomento per escluderlo dall’ammissione.
Più avanti, come vedremo, in varie occasioni capiterà al Neofita di dover riconsiderare il proprio Testamento, o addirittura riscriverlo.
Ed ecco giunto il grande momento. Il Candidato viene dapprima rinchiuso in uno stanzino buio, dal quale sarà prelevato per essere introdotto con le debite formalità nella Loggia.
Viene condotto al cospetto del Presidente. Questi, puntandogli una Spada al cuore, gli rivolge una lunga allocuzione che si conclude così:
…se tu non fossi che un traditore, sappi che tutti i nostri Fratelli saranno chiamati ad armarsi contro di te. Non ti immaginare di poter fuggire agli effetti della nostra maledizione, né di trovare un luogo di sicurezza. Ovunque tu ti trovi, la vendetta dei nostri innumerabili Fratelli a te incogniti ti perseguiterà, e ti farà espiare col sangue il tuo spergiuro.
Viene poi chiesto al Candidato se persista nella sua decisione di unirsi agli Illuminati, e in caso di risposta affermativa gli viene fatto prestare il seguente Giuramento:
Alla presenza di Dio Onnipotente, ed avanti a voi Plenipotenziario dell’Altissimo ed Eminentissimo Ordine nel quale io domando di essere ammesso, riconosco qui e confesso la mia debolezza naturale e l’insufficienza delle mie forze. Conosco ancora che, nonostante tutti i privilegi del rango, degli onori, dei titoli, delle ricchezze, non sono che un uomo come gli altri uomini, che per mezzo loro posso perdere tutti questi vantaggi come per mezzo loro lo ho acquistati; che ho un assoluto bisogno del loro gradimento e della loro stima, e che devo fare tutto ciò che posso per meritarla.
Giuro che mai impiegherò a nocumento del bene generale dell’umano genere la potenza e la considerazione delle quali posso godere; e che, anzi, resisterò con tutte le mie forze ai progetti dei nemici della società civile.
Prometto di conoscere per miei amici o nemici gli amici o nemici dell’Ordine a cui sono (sto) per appartenere; di riguardare i suoi interessi come i miei propri e di contribuire con tutte le mie forze al di lui accrescimento e propagazione.
Riconosco nei miei Fratelli il diritto di vita e di morte sopra di me, se manco a quanto ho promesso e se ardisco rivelare i loro segreti; così Dio mi aiuti.
Il Presidente dichiara poi la sua appartenenza all’Ordine, usando per la prima volta il nome segreto che il nuovo iniziato si è scelto; gli viene letta poi l’Istruzione del primo grado, e gli vengono mostrati i Segni, i Toccamenti e le Parole (a differenza di quanto avviene in Massoneria, presso gli Illuminati queste forme di riconoscimento vengono spesso cambiate - anche più di una volta all’anno).
Il compito successivo dell’Apprendista (o Novizio) è scegliersi una materia di studio: una scelta che potrà operare nella massima autonomia. I suoi insegnanti saranno i Fratelli di secondo grado (Minervali, o Accademici), e la sua scuola le Camere di secondo grado, che si riuniscono due volte al mese in quelli che gli Illuminati definiscono i due Giorni Accademici o Giorni Santi (tradizionalmente, uno dei due coincide col Novilunio).
La gamma delle discipline insegnate in queste Camere è molto ampio, spaziando dalle scienze tradizionali a specialità moderne come la psicanalisi, la meditazione trascendentale e la persuasione occulta; vi è compresa la filosofia, ma ne sono escluse la teologia e la giurisprudenza.
Nella misura del possibile, gli Illuminati cercano di radunare i Novizi sulla base della materia di studio da loro scelta. Nei tempi antichi era più difficile; ma con l’odierna facilità di spostamenti, esistono oggi parecchie Camere specializzate nell’insegnamento di una sola materia.
A ognuna delle loro riunioni non possono prendere parte più di quindici persone. Dopo l’Apertura dei lavori il Presidente tiene la lezione del giorno, e i Novizi presenti vengono poi interrogati.
A riunioni alterne, il Presidente o qualcun altro dei Minervali si intrattiene con i Novizi uno ad uno, individuando le correlazioni tra le eventuali mancanze e debolezze che stanno manifestando nello studio e gli episodi delle loro vite che hanno esposto nel Testamento.
Non è - sia chiaro - un processo di tipo inquisitorio, bensì una sorta di trattamento maieutico, portato avanti in uno spirito collaborativo e amichevole; e si dice che, a livello di psicoterapia, faccia miracoli.
Soltanto quando gli alti gradi stimeranno che il Novizio sia giunto al termine di questo trattamento, egli potrà finalmente essere coronato Minervale.
Invece, il criterio in base al quale vengono scelti i Minervali destinati ad ascendere al terzo grado (Illuminato Minore) è soltanto uno, la preparazione culturale - non tutti i Minervali, ma soltanto i migliori, vengono promossi. Nelle Camere di terzo grado, con un lavoro ad personam, le loro cognizioni culturali verranno poste in relazione con temi quali la preistoria occulta, i cicli cosmici, il destino storico dell’Ordine e così via.
Viene usata in queste Camere una particolare tecnica didattica - molto antica - che gli Illuminati Minori padroneggiano con grande perizia. Essa ha il fine di produrre un amalgama tra razionalità ed emozionalità positiva, avente l’effetto di risvegliare i poteri occulti dell’individuo.
Questo lavoro non si svolge soltanto per mezzo della narrazione (tra parentesi: alcuni dei racconti occulti da loro utilizzati a questo scopo si possono ritrovare, più o meno identici, in Banshei), ma anche modellando la mente tramite combinazioni di suoni e colori: una volta si usavano fumate chimiche e strumenti musicali classici, oggi quasi tutto viene fatto con l’ausilio dell’elettronica.
Dopo un periodo - che va in genere da uno a tre anni - di permanenza al terzo grado, il passaggio al quarto (Illuminato Maggiore, o Novizio Scozzese) è riservato ai Fratelli in grado di riscrivere la propria condotta dal momento del loro ingresso nei minimi dettagli.
Gli si chiede, in altre parole, di stendere un secondo Testamento: allo scopo di palesare a quale livello di comprensione siano giunti, e di fornire indicazioni funzionali al loro futuro impiego nell’Ordine.
Ne segue una ripetizione del rituale di iniziazione al primo grado, nel quale - dopo un nuovo transito nel Gabinetto di Riflessione, ora detto Camera Oscura - vengono illustrati al Candidato i significati segreti dei 33 gradi della Massoneria scozzese.
Come ho spiegato nell’articolo I due progetti della Massoneria, tanto quell’importante sistema di perfezionamenti del grado di Maestro che è il Rito Scozzese quanto gli altri analoghi (Rito di York per la Massoneria americana; Riti di Memphis e Misraim per le Massonerie latine, ecc.) celano in sé la trasposizione in termini ermetici di procedure sciamaniche legate al lavoro sui sogni; le quali consentono, a chi impari a padroneggiarle, un accesso privilegiato agli stati molteplici dell’essere.
Può forse sorprendere che, in un Ordine fortemente imperniato sul lavoro sociale come quello degli Illuminati, vengano privilegiati questi aspetti interiori del lavoro esoterico. Ma è una cosa che può essere spiegata facilmente guardando alla storia: fin dalle origini, come abbiamo visto, gli Illuminati guardavano alla Massoneria come alla propria fonte, e nella Massoneria del 1776 la convivenza dei Fratelli di indirizzo sociale con quelli di indirizzo esoterico era ancora un fatto normale - né la Rivoluzione Francese né le lotte politiche ottocentesche erano ancora venute a ridimensionare l’influenza degli esoteristi in seno all’Istituzione.
Per questo, il fatto che gli Illuminati fossero destinati ad agire soprattutto nel sociale non era ancora un motivo valido perché la dimensione più profonda della conoscenza esoterica fosse esclusa dai loro rituali: come sarebbe avvenuto per esempio, pochi anni dopo, nel caso della Carboneria.
È proprio questa caratteristica, unica nella storia dell’esoterismo occidentale - una società di cospiratori addottorati nelle scienze occulte: qualcosa che in Occidente non si era mai visto prima, né forse si vedrà più - a conferire all’Ordine degli Illuminati un carattere inconfondibile e irripetibile, nonché ad alimentare la potente leggenda che lo circonda tuttora.
Subito dopo il Ricevimento del Candidato, l’insegnamento ideologico del quarto grado verte sul fargli comprendere che la civile Società non è destinata ad essere quale è attualmente; che i Governi sono degenerati del pari che le Religioni; che lo scopo degli Illuminati è di condurre gli uomini alla più pura felicità e alla vera religione insegnata da Gesù Cristo, ma che i Principi e i Sacerdoti vi si oppongono, e che a poco a poco bisogna vincere questa resistenza.
Per giungere a questo risultato, gli si fa conoscere che la tattica più vera e più sicura è quella di sostenersi e proteggersi a vicenda, per procurarsi delle ricchezze e per innalzarsi ai primi impieghi nei Governi.
Infine, si conferisce al nuovo Illuminato Maggiore il potere di arruolare nuovi membri dell’Ordine.
Andiamo avanti con il quinto grado: Grande Illuminato o Cavaliere Scozzese, che si raduna in un’assemblea denominata Capitolo Segreto.
La Loggia è parata di verde, riccamente illuminata, e vi è un magnifico Trono con baldacchino, sotto cui siede il Prefetto dei Cavalieri (…) vestito con stivali e sproni.
Sul Grembiale, porta ricamata una Croce Verde; ha la Stella dell’Ordine sul petto, il Bastone in mano e il Cordone de la Cavalleria Scozzese del Santo Andrea gli pencola da la spalla diritta sul fianco sinistro.
A la destra del Prefetto sta il Fratello Porta Spada; a la sinistra è il Maestro di Cerimonie, che tiene il Bastone in una mano e il Rituale ne l’altra.
I Cavalieri hanno stivali e sproni, la Spada al fianco, la Croce sospesa al collo con un Cordone Verde; gli Ufficiali de la Loggia si distinguono con un pennacchio.
In occasione di Ricevimento, vi assiste un Fratello vestito da prete de l’Ordine, in tunica bianca.
Presentato il Candidato in Loggia, il Prefetto gli fa il seguente discorso:
Ecco, o Neofita, una parte delle nostre conosciute legioni, unite fra loro con indissolubili legami per combattere in favore dell’umanità. Vuoi tu renderti degno di vegliare in loro compagnia alla custodia del Santuario? Il tuo cuore deve essere puro, e il tuo spirito ardente di un fuoco divino. Il passo che fai è il più importante della tua vita. Noi non facciamo un giuoco di vane cerimonie. Creandoti Cavaliere, attendiamo da te azioni nobili, grandi e di noi degne. Se vieni per esserci fedele, attendi tutto da noi: se tu non fossi che un falso Fratello, sii pure maledetto e infelice per sempre! Che il Grande Architetto dell’Universo ti precipiti nell’abisso! Ora piega le ginocchia, e sopra questa Spada pronuncia il Giuramento prescritto dall’Ordine.
Il Giuramento è questo: Prometto obbedienza agli Eccellentissimi Superiori dell’Ordine. Mi impegno, per quanto dipenderà da me, a non favorire alcun indegno per farlo ammettere ai Gradi Santi; di affaticarmi per far trionfare l’Antica Massoneria sopra tutti i falsi sistemi che vi si sono introdotti; di assistere da vero Cavaliere l’innocenza, la povertà, ed ogni onesto infelice; di non essere già mai adulatore dei Grandi, o schiavo dei Principi; di combattere coraggiosamente per la virtù, per la libertà e per la sapienza; di resistere fortemente, per vantaggio de l’Ordine e del Mondo, alla superstizione e al despotismo.
Mai preferirò il mio interesse personale al bene generale. Difenderò i miei Fratelli contro la calunnia; mi consacrerò a scoprire la vera religione e dottrina de la Massoneria e darò parte ai miei superiori de le mie scoperte. Aprirò sempre il mio cuore ai medesimi e li consulterò in ogni azione importante de la mia vita. Riguarderò la sorte di essere membro di quest’Ordine come la mia suprema felicità. Mi impegno infine a riguardare come santi i miei doveri sociali, domestici e civili; così, Dio mi aiuti.
Segue la creazione al grado, seguita dalla raccomandazione: Alzati, e d’ora in avanti guardati bene dal piegar le ginocchia avanti ad alcuno che sia uomo come te.
Per l’ammissione al sesto grado (Epopte, o Prete Illuminato), il neofita deve dimostrare di avere assimilato la visione dell’Ordine per quanto concerne lo stato attuale dei popoli e delle religioni.
Si conduce il Candidato, bendato, in un luogo incognito. L’Assemblea si chiama Sinodo, il capo Gerofante (…). La Sala è chiamata Tempio dei Misteri. Al Candidato viene messa in mano una Spada nuda, gli viene tolta la benda e viene lasciato solo.
I muri del Tempio sono parati di rosso. È grandemente illuminato: vedesi un Trono con un ricco baldacchino; avanti al Trono è una Tavola, sopra la quale si osservano una Corona, uno Scettro, una Spada, delle Monete d’Oro, e diverse cose preziose mescolate con delle Catene. Ai piedi della Tavola è un Guanciale Rosso, sopra a cui un Abito Bianco, una Cintura e una Stola, e una semplice Tunica da parte.
Si apre la porta del Vestibolo, e una voce dice al Candidato: Vieni, entra, infelice fuggitivo! I Padri ti aspettano. Entra, e chiudi esattamente la porta.
Il Neofita entra, e si ferma in faccia al Trono. Il Gerofante dice:
Fissa, o Neofita, i tuoi sguardi sullo splendore di questo Trono, e su gli ornamenti che gli stanno avanti. Se questi giuochi di fanciulli, queste Corone, questi Scettri e tutti questi segni della degradazione dell’uomo hanno per te delle attrattive, parla e noi soddisferemo i tuoi voti. Se vuoi innalzarti per aiutare gli altri Potenti ad opprimere i tuoi Fratelli, va, tentalo a tuo proprio rischio. Se cerchi la potenza, la forza, i falsi onori, la superfluità, noi faticheremo per te, ti procureremo questi vantaggi passeggieri, ti porremo presso al Trono quanto desideri e ti abbandoneremo dipoi alla tua follia. Ma il nostro Santuario ti sarà chiuso per sempre.
Vuoi tu, al contrario, imparare la sapienza? Vuoi tu farti Maestro nell’arte di rendere gli uomini migliori, liberi e felici? Oh, allora sii tu per noi mille volte benvenuto! Tu qui vedi brillare gli attributi reali, e là tu scorgi l’abito modesto dell’Innocenza. Deciditi, scegli e prendi ciò che il tuo cuore preferisce!
Se il Candidato sceglie la Tunica, il Gerofante dice:
Salute all’amico grande e nobile! Questo è ciò che attendevamo da te. Ancora però non ti è concesso di vestirti di questo abito. Conviene prima che tu impari a cosa ti abbiamo destinato.
L’Iniziato si fa porre a sedere. Si apre il libro dei Misteri: il Gerofante legge un discorso, nel quale spiega l’origine delle Società e discende fino a sviluppare la politica degli attuali Governi, e l’essenza delle Religioni. Parla di ricondurre i primi alla Libertà e all’Eguaglianza, e - in quanto alle altre - benché appelli alla pura legge di Gesù Cristo (…) tende a illustrare i vantaggi impliciti nella concezione deista della Massoneria (sul tema della contrapposizione tra la concezione deista e quella teista mi sono già diffuso in vari articoli, ed è un tema fondamentale sul quale conto di ritornare ancora).
Spiega i simboli dei Gradi Massonici; ma in quanto agli attuali Massoni rileva che, al pari dei Preti e dei Capi dei Popoli, essi bandirono dal mondo la ragione; e che, per causa del loro simultaneo o parziale concorso, la Terra si trova inondata di tiranni, d’impostori, di cadaveri e di carnefici.
Finito il discorso, il Candidato viene ricondotto al Vestibolo. Là lo si riveste di una Tunica Bianca, e gli si pone ai fianchi una larga Sciarpa Rossa; anche la Tunica è orlata di colore rosso.
Allorché si presenta alla porta della Loggia per rientrarvi, uno dei Fratelli si oppone, dicendogli che prima di essere ammesso deve essere ben convinto e persuaso di ciò che ha udito. Dopo la sua risposta affermativa viene di nuovo introdotto in mezzo ai Fratelli, che hanno in mano delle torce accese, e viene fatta al Candidato l’unzione sacerdotale alle mani e alla fronte.
Si alza un Velo, si vede un Altare, su cui sono una Croce, una Bibbia e un Turibolo e un’Ampolla piena d’olio. Un Fratello, che prende il titolo di Decano, fa le funzioni di Vescovo, ed è circondato da altri Fratelli cui si dà il titolo di Accoliti. Questo pronuncia diverse preci sopra l’Iniziato, lo benedice, lo veste di una Stola e di un Gioiello consistente in una Croce pendente al collo; gli dà un Anello, e infine gli copre il capo con una Berretta Rossa ornata di colore Blu, dicendogli: “Eccoti questa Berretta. Essa vale più della Corona di un Re”.
Dipoi dà all’Iniziato un poco di Miele e un poco di Latte invitandolo a gustarne, e soggiunge:
“Ecco ciò che la Natura dona all’uomo. Pensa quanto sarebbe ancora felice, se il gusto della superfluità, privandolo di quello di un nutrimento sì semplice e salubre, non avesse moltiplicati i suoi bisogni e avvelenato il balsamo della vita”.
La cerimonia si compie con un altro Giuramento, e col dare al nuovo Epopte la parte del Codice Illuminato spettante al suo grado.
Anche nel settimo grado (Reggente, o Principe Illuminato) c’è una specie di gabinetto di riflessione analogo a quello massonico: si tratta di un’anticamera parata di nero con uno scheletro in alto sopra due gradini, che ha ai piedi una Corona e una Spada.
In esso il Neofita deve compilare un ulteriore Testamento, dopodiché viene caricato di catene e lasciato solo. Dopo qualche tempo, ricompaiono nell’anticamera il suo Introduttore a questo grado e il Provinciale (è questo il titolo del Presidente della camera di settimo grado), e si svolge questo dialogo:
Prov.: Chi ha condotto qui questo schiavo?
Intr.: È venuto da per sé stesso, e ha picchiato alla porta.
Prov.: Che vuole?
Intr.: Cerca la libertà, e domanda di essere sciolto dai servi.
Prov.: Perché non si rivolge a chi lo ha incatenato?
Intr.: Questi ricusano di rompere i suoi ceppi, perché ritraggono un vantaggio troppo grande dalla sua schiavitù.
Prov.: Chi sono quelli che lo hanno ridotto a questo stato di abiezione?
Intr.: La Società, il Governo, le false Scienze e la falsa Religione.
Prov.: Vuole egli forse scuotere questo giogo per divenire un sedizioso o un ribelle?
Intr.: No, egli vuole unirsi strettamente a noi, dividere con noi l’onore dei combattimenti contro gli abusi dei Governi, contro il disordine dei costumi, contro la profanazione della vera Religione. Egli desidera di divenire potente per mezzo nostro, onde concorrere a ottenere questo grande risultato.
Prov.: Chi ci garantirà che, dopo aver ottenuto questo potere, egli non ne abusi, e non divenga tiranno e autore di nuove sciagure?
Intr.: Abbiamo per garanti il suo cuore, la sua ragione e le prove a cui è stato sottoposto. L’Ordine l’ha illuminato.
Prov.: Questo è molto; ma è veramente egli superiore ai pregiudizi, e preferisce agli interessi delle classi privilegiate e potenti quello del genere umano?
Intr.: Egli ce lo ha promesso.
Prov.: Quanti altri l’hanno promesso e non l’hanno mantenuto? È egli sicuro di resistere alle tentazioni? Le considerazioni personali non sono nulla per lui? Domandategli di qual uomo è quello scheletro; se è di un Re, di un nobile o di un mendico.
Intr.: Egli nulla ne sa. Soltanto sa che fu di un uomo come noi, e che la Natura lo ha distrutto e reso irriconoscibile. Il solo carattere di uomo è ciò che stima.
Al Neofita viene poi chiesto di motivare il suo desiderio di accedere al grado. Dopo la sua risposta, l’Introduttore gli tratteggia una breve storia della Massoneria e della sua decadenza, alla quale è contrapposta la purezza di azione e di intenti degli Illuminati.
Lo invita poi avvicinarsi all’ingresso della Loggia; ma quando egli esegue, il Guardiano della Loggia e altri Fratelli accorrono armati di Spada e lo arrestano.
L’Introduttore interviene, perorando appassionatamente la causa del Neofita, ma il Guardiano appare riluttante a farsi convincere. Allora il Provinciale, che nel frattempo é rientrato nella Loggia e si è assiso sul Trono, gli grida di lontano:
Lasciatelo entrare! Vediamo se veramente egli abbia il sigillo della libertà (nella tradizione illuminata di alcuni Paesi, la parola Libertà viene ripetuta in coro da tutti i Fratelli della Loggia, tre o sette volte).
Il Neofita viene condotto al Trono, e sottoposto a un lungo interrogatorio. Infine, se il Provinciale è soddisfatto delle risposte, proclama che egli è ormai libero e indipendente, e passa ad istruirlo sul Segno, i Toccamenti e la Parola.
L’ultimo passo è il rituale di elevazione vero e proprio. Al Neofita - già rivestito delle insegne del grado - viene consegnato uno Scudo, e il Provinciale gli dice:
Armati di fedeltà, di verità e di costanza, e sii vero Cristiano; così, i colpi della calunnia e della disgrazia non ti penetreranno.
Gli consegna un paio di Stivali:
Sii agile per i buoni. Non temere di imboccare alcun cammino ove tu possa propagare o trovare la felicità.
Gli dà un Mantello:
Sii Principe sopra il tuo popolo: sii cioè franco e saggio con i tuoi Fratelli, e dà ad essi la vera Scienza.
Ed infine, un Cappello:
Guardati di non cambiare mai questo Cappello della Libertà con una Corona.
Assai scarse sono le notizie che ho a disposizione sui due gradi conclusivi. Nell’ottavo (Mago o Uomo Re) non ci sono formalità di Ricevimento: l’intero rituale è limitato a una breve Lettura, della quale non ho il testo (ma ho avuto occasione di leggerla, ed è bellissima: contiene a mio giudizio vari spunti di riflessione sulla genesi del marxismo, e se mai un giorno la ritroverò ve ne parlerò).
Comunque, l’ammaestramento del Neofita verte su due materie: Religione e Politica. Nella parte religiosa, si rivela al nuovo Mago il sistema dell’ateismo, e si esige che lo professi; in quella politica, gli si espone l’opportunità di abolire i Troni, distruggere le distinzioni di classe (…) e abolire il diritto di proprietà.
Infine, il nono e ultimo grado (Areopagita) costituisce il corpo giudiziario, legislativo e amministrativo dell’Ordine.
Tra i poteri dell’Areopago, ci sono quelli di dettare dogmi e leggi; di cambiare i Segni, le Parole e i vocabolari secondo le circostanze; di creare e smantellare le Logge; di teorizzare le grandi cospirazioni,e di dirigerle.
Vorrei concludere col ricordare che gli Illuminati, nella prospettiva dell’organizzazione esoterica che domina il mondo, non sono altro che un sottocentro dell’organizzazione come molti altri (sia pure importante); quindi il lettore, come già ho fatto presente in vari articoli, farebbe bene a diffidare della vasta produzione letteraria di stampo complottista che li presenta come se fossero il vertice della cospirazione mondiale.
Daniele Mansuino
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