Riflessioni sull'Esoterismo
di Daniele Mansuino
Breve analisi di due Chiavi enochiane
Marzo 2010
di Alessandro Demontis
Ancora una volta, un contributo di qualità ci conferma quanto il livello qualitativo dei lettori di questa rubrica sia elevato.
Se l’esegesi di un testo sanscrito, greco, latino o arabo è sempre difficile, nel caso dell’enochiano gli ostacoli possono diventare insormontabili per tutta una serie di ragioni: la scarsità dei precedenti, dei riferimenti che consentano di appoggiarsi ad altre realtà dell’esoterismo, la dubbia fedeltà delle versioni giunte ai nostri giorni e così via.
Molti, nel corso dei secoli, hanno pensato di supplire con l’aiuto dell’immaginazione, aumentando il disordine in un campo che, per poter dare i frutti che merita, meriterebbe più che mai di essere sgombrato dalle male erbe e coltivato con cura.
Alessandro Demontis scansa tutte queste insidie con istinto sicuro. Il suo lavoro è umile, asciutto, essenziale: non spende una parola più del necessario, non concede una virgola agli effettismi, non cerca facili consensi. Insegna e spiega. I suoi riferimenti sono soltanto ai Maestri più validi, la cui autorità non può essere posta in discussione.
E’ veramente il punto di partenza che finora mancava per il sorgere di una seria “scuola enochiana” in Italia.
Daniele Mansuino
Breve analisi di due Chiavi enochiane di Alessandro Demontis
Il sistema enochiano, pur non essendo un sistema strettamente magico, viene generalmente utilizzato nella sua forma rituale all’interno di cerimonie di gruppo o individuali rivolte alla sperimentazione della struttura dell’interfaccia Macrocosmo – Microcosmo; uno sperimentatore (o mago, come chiamato nella tradizione) enochiano ha a sua disposizione uno strumento poliedrico che copre tutta una serie di possibilità come nessun altro sistema magico precedente ha mai fatto.
Molto istruttivo per comprendere le possibilità del sistema enochiano é il lavoro di Benjamin Rowe, che completa e aggiorna quello già svolto da Crowley circa 90 anni fa. Altresì Rowe con la sua sperimentazione chiamata ‘Godzilla meets ET’ corregge e aggiorna il sistema enochiano utilizzato dalla Golden Dawn, stabilendo le corrette corrispondenze planetarie ed elementali.
A riguardo del sistema enochiano e del suo utilizzo, lo stesso Rowe scriveva:
“What is the purpose of this magickal machine? Experience shows that in some ways it is like a computer system, in other ways like a communications network, a power distribution grid, a means of transportation, and a trans-dimensional gate. Add to these the many mundane tasks Dee believed could be accomplished through its use, and the Calls and Tablets seem to be the Swiss Army Knife of magick. Whatever the magician wants to use it for, it can accomplish; sometimes that accomplishment requires using it in ways not intended, but it works nonetheless.”
(Quale é lo scopo di questo strumento magico? L’ esperienza mostra che in qualche modo esso é come un computer, in altro modo é come un network di comunicazione, una griglia di distribuzione energetica, un mezzo di trasporto, e un varco trans-dimensionale. Aggiungete a ciò i tanti scopi mondani che Dee credeva si potessero raggiungere attraverso il suo utilizzo, e le Chiamate e Tavole sembrano essere un Coltello dell’Armata Svizzera per la magia. Qualsiasi cosa il mago voglia realizzare, può riuscire; a volte la realizzazione richiede un utilizzo in maniere non previste, ma funziona nonostante tutto.)
Uno strumento potente quindi, virtualmente limitato solo dalle capacità del mago, capacità intese come volontà e immaginazione.
Il sistema per come é utilizzato generalmente dai maghi é composto da 18 preghiere chiamate ‘Chiavi’ o ‘Chiamate’, e una serie di Tavole Elementali più una croce chiamata Tavola dell’Unione atta a ‘legare’ le singole tavole degli elementi.
Completa il sistema la 19° Chiave, quella dei 30 Aethyr (i livelli del Macrocosmo, specchio spirituale di particolari zone della terra), che si ripete uguale per ogni Aethyr cambiando solo il nome di questo all’interno della Chiave.
Ulteriori strumenti del sistema, ma raramente utilizzati, sono la collezione “Il libro della Conoscienza Terrena e della Vittoria” contenente i nomi dei 30 Aethyr, e il “De Heptarchia Mistica” un complesso sistema di magia planetaria, non strettamente legato al sistema enochiano ma utile per comprenderne le corrispondenze (ove il mago non abbia adeguata preparazione da ‘sperimentare’ le proprie).
Ai fini di questo articolo esamineremo soltanto le prime due Chiavi, che sono le uniche, nel gruppo di 18, che non rientrano nel discorso elementale. Se infatti le Chiavi dalla 3 alla 18 hanno una valenza strettamente legata alle Tavole degli elementi e agli incroci (o angoli) possibili tra gli stessi (esempio: Tavola della Terra nell’ Aria, o del Fuoco nella Terra), la prima e la seconda sono Chiavi ‘universali’ che operano su tutto il sistema definendone la forza (la prima Chiave) e la struttura (la seconda Chiave).
Strutturalmente le prime due Chiavi si presentano in maniera molto diversa tra loro: la prima composta di due ‘correnti’, una diretta dal mago agli spiriti delle Tavole, e l’ altra dagli spiriti al mago, e la seconda di una corrente a senso unico dal mago agli spiriti degli elementi.
La prima Chiave definisce i tempi, modi, e luoghi della Creazione del sistema, la seconda Chiave ne definisce la struttura e la regola.
Analizziamo quindi le singole Chiavi.
Analisi della Prima Chiave enochiana
La Prima Chiave o Chiamata enochiana è un 'riassunto' dei passaggi chiave tramite cui il Creatore del Sistema Enochiano lo ha realizzato. La Chiave segue la stessa progressione Macrocosmo-verso-Microcosmo usata nel rituale di consacrazione del Tempio Enochiano, ma ulteriormente la completa con una risposta dal Microcosmo diretta al Macrocosmo.
Si noti che la descrizione della corrente in discesa contiene sette frasi significative, indicando i pianeti ed il sole (il Macrocosmo) mentre la descrizione della risposta contiene cinque frasi significative, indicando i quattro elementi e lo spirito elementale (il Microcosmo).
La Corrente In discesa
1. Definizione del contesto.
"IO regno sopra voi, dice il dio di giustizia, esaltato nel Suo Potere sopra i firmamenti di rabbia."
"i firmamenti di rabbia" sono le regioni di attività all' interno di cui la Creazione avviene. Il dio dichiara il suo controllo completo sopra l'atto della Creazione, e che il Creatore stesso è fuori del regno di cui si presenta la Creazione.
2. Definizione dei limiti e delle qualità della Creazione.
"Nelle cui mani il sole è come spada e la luna come fuoco penetrante."
Un'equazione elegante, definisce i parametri della Creazione. Il dio dichiara il suo dominio sulle forze planetarie (Sole-Luna) e le forze elementali (Aria e Fuoco). Inoltre dichiara il controllo sopra i due tipi di dualità: quello in cui un polo è proiettivo e l' altro reattivo (Sole-Luna) e quello in cui due forze di polarità simile sono equilibrate (Fuoco-Aria).
All'interno della zona della Creazione, il polo positivo è attribuito all'elemento della Spada-Aria ed il polo anti-positivo è attribuito all' elemento di Fuoco. Ciò si riflette nell' ordine seguito dagli elementi attraverso le Tavole e le Chiamate o Chiavi: Aria in primo luogo, quindi Acqua, Terra e Fuoco.
3. Riunione delle energie da usare.
"che regola i vostri indumenti in mezzo a i miei vestali..."
La parola tradotta qui come "indumenti" è usata uniformemente per significare "la Creazione" o "essere" altrove nelle chiavi. Un' altra parola è usata per "gli indumenti" nella frase seguente di questa stessa Chiave. Un' altra parola inoltre è usata per "in mezzo" più avanti in questa Chiave. Quindi la traduzione qui è discutibile. Un' immagine magica data per definire questa frase mostra la scena attraverso gli occhi del dio mentre emette raggi infiniti di luce viva dal suo torace.
4. Organizzazione delle energie.
"... e vi ha legati insieme come le palme delle mie mani."
L'immagine magica continua mostrando il dio che riunisce le fibre di luce in un pacco o in un cavo. Il dio concentra le energie all' interno del campo di impiego in preparazione per modellare la Creazione.
5. Preparazione della base materiale a cui le energie sono fissate.
"Le cui sedi io ho guarnito con il fuoco dell' Adunanza, che ha beatificato i vostri indumenti con ammirazione."
Generando il polo positivo o spirituale della Creazione, il dio ora osserva il polo anti-positivo o materiale. "le sedi" sono i quadrati delle Tavole enochiane nella loro forma bidimensionale.
Il dio incarna una parte del suo Volere nelle Tavole, definendo l' ordine ed il posto a cui le energie spirituali saranno attratte e fissate. Quando le energie sono fissate alle Tavole, il modello della volontà compreso in esse si estende indietro lungo il loro percorso fino il polo positivo, condizionando tutte le espressioni ("gli indumenti") delle energie.
6. Definizione dei modi di attività della Creazione.
“ai quali ho comandato di governare i santi”
La parola tradotta come "i santi" sembra derivare dalla stessa radice enochiana per "fuoco", suggerendo che quei santi sono coloro che possiedono il volere spirituale. Il dio specifica il modo in cui la sua Creazione risponderà ai maghi ed agli adepti.
7. Definizione dello scopo dell'attività.
"e consegnato a voi una bacchetta con l' arca di conoscenza."
Agli spiriti delle Tavole è data l' autorità sopra il dispensamento della conoscenza del dio, compreso il potere di creare adepti.
La Corrente Di Ritorno
8. Le energie rispondono alla volontà creativa.
"inoltre, avete alzato in su le vostri voci e giurato fede ed Obbedienza..."
una volta creati la condizione di relazione tra i due poli, e il modo in cui essi interagiscono, gli angeli della Creazione esprimono la loro risposta al dio, giurando di continuare a seguire la sua volontà.
9. Ed affermano il successo dell'atto della Creazione.
"... a colui che Vive e Trionfa,"
Gli spiriti delle Tavole affermano l' esistenza del loro Creatore dicendo che vive, ed affermano il successo dell' atto della Creazione dicendo che trionfa.
10. Affermano che il Creatore egli stesso esiste fuori del regno della Creazione...
"il cui inizio non è, né fine può essere"
Gli spiriti affermano che il dio esiste interamente fuori della sfera della Creazione. Questa frase echeggia la linea che comincia "nelle cui mani il sole..." da un punto di vista interno alla Creazione.
11. ... che la Sua volontà è la fonte della loro esistenza,
"che splende come fiamma in mezzo al vostro palazzo..."
la Fiamma fa eco a "il fuoco dell Adunanza" ed il palazzo è la Tavola enochiana. Gli spiriti affermano che continuano a riflettere la volontà creativa del dio.
12. e che continua a regolare tutte le loro attività.
"e regna fra voi come Bilancia di Giustizia e verità."
Il dio è "il dio di giustizia", corrispondente alla Bilancia, gli equilibri. La Giustizia e la Verità sono Saturno e Giove, che a loro volta rappresentano contrazione ed espansione, stabilità e cambiamento, autorità e responsabilità e numerosi altri accoppiamenti complementari.
Il dio riconcilia tutti gli opposti. I termini inoltre echeggiano l' asta (attiva) e l' arca di conoscenza (ricettiva) di una frase precedente.
Le Frasi Finali
"Muovetevi, dunque, mostratevi!
aprite i misteri della vostra Creazione!
perchè sono il servo del vostro stesso dio,
un sincero adoratore dell' Altissimo!"
Nel resto della Chiave, il mago fa appello agli spiriti in modo che rispondano completamente ed apertamente a lui. La parola tradotta qui come "servo" in effetti rende meglio come "il ministro" o "rappresentante".
Il mago asserisce di aver diritto di richiedere una risposta dagli spiriti perché i suoi atti sono in accordo con la volontà del loro Creatore.
Analisi della Seconda Chiave enochiana
La Seconda Chiave enochiana é un autentico mistero nel sistema magico enochiano.
E', come la prima, una Chiave di lode, e indipendente dal sistema elementale, ma mentre la prima ha un suo scopo utile alla cerimonia (e cioè creare il background di legame Creatore - Creato tramite la figura del mago) la seconda lascia perplessi in quanto non ha una funzione specifica. A parte ciò, é evidente che, al contrario della Prima Chiave che é capace di evocare l' aspetto spirituale ed energetico delle Tavole, questa Chiave si basa sulla evocazione della 'Forma' e della 'Struttura' del sistema.
Lo studio e la sperimentazione di Benjamin Rowe ci dicono che se usata in concomitanza con una Chiave degli elementi (ad esempio la terza), gli angeli preposti a quell' elemento abbandonano la loro peculiarità individuale per rendersi 'intermediari' e 'partecipanti' nella struttura enochiana.
Strutturalmente e concettualmente in realtà la Seconda Chiave é molto più semplice della prima, composta soltanto di una parte che relega gli elementi alla struttura del Tempio. Perciò é composta di una sola corrente, che ora andiamo ad analizzare.
"Possono le ali dei venti comprendere le vostre voci di meraviglia?"
Le 'ali dei venti' sono gli spiriti dell' Aria, legati alla Terza Chiave. Questa domanda é in effetti 'retorica', implica che questi elementali non sono in grado di comprendere le parole (il Volere) manifeste nei poteri invocati dalla chiave.
"Oh Tu, Secondo del Primo"
Una frase apparentemente senza senso che però manifesta il 'secondo' aspetto del Creatore (quello formale e non sostanziale)
"Che le Fiamme ardenti hanno intrappolato nelle mie fauci"
E' la prima frase a riferimento elementale, dedicata al Fuoco
"Che ho preparato come una Coppa per un matrimonio..."
Questa frase é legata all' elemento Acqua. Particolare é l' utilizzo della struttura 'Camera della Rettitudine', intesa come mancanza di amoralità.
"I vostri piedi sono più forti della pietra"
Chiaramente legata all' elemento Terra
"E le vostre voci sono più potenti dei Venti"
Che conclude i riferimenti agli elementi con l' Aria.
"Perchè Voi siete diventati una costruzione come ne esistono solo nella mente dell' Onnipotente"
In questa frase viene dichiarata la struttura dei quattro elementi. L'utilizzo di 'costruzione' rispecchia l' utilizzo di 'Palazzo' nella Prima Chiave, rendendo l'area di manifestazione degli elementi una struttura tri o multidimensionale.
Abbiamo poi una forma modificata della esortazione finale, comune a quasi tutte le Chiavi. In questo caso però l' esortazione viene manifestata attribuendola al Creatore, con il "Innalzatevi! dice il Primo."
L' utilizzo della Seconda Chiave, non dettato dal sistema di Dee, viene interpretato a seconda della diversa corrente di pensiero. Le uniche indicazioni sul suo utilizzo ci vengono da Rowe e da LaVey.
Secondo Rowe la Seconda Chiave non va mai utilizzata nella stessa sperimentazione con la prima, in quanto essendo una rivolta all' essenza degli spiriti, e l'altra alla loro forma o struttura, il loro contemporaneo uso causerebbe uno sbilanciamento non sopportabile dal mago.
LaVey invece ce la presenta come una magnifica preghiera di esaltazione del creato e dei suoi lati materiali, chiaramente legandola al concetto di 'gioia carnale' tipica della Church of Satan.
Alessandro Demontis
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