Riflessioni sull'Esoterismo
di Daniele Mansuino
Il Cane di Nazca
Febbraio 2013
Tutti gli appassionati di esoterismo – e di misteri in generale – sono al corrente dell’esistenza dei Disegni di Nazca. Su un altopiano peruviano, presso la cittadina di Nazca, mani ignote tracciarono in tempi remoti disegni enormi, visibili a malapena dal suolo ma nettamente distinguibili da un aereo (il 25 febbraio dell’anno scorso, 5 turisti sono deceduti nella caduta di un piccolo bimotore sull’altopiano).
E’ meno noto che disegni del genere si trovano non solo a Nazca : anche in altre quattro località del Perù, le valli di Palpa, Pisco, Ingenio e Rio Grande. Ma i Disegni di Nazca sono i più suggestivi e numerosi : si dice che, complessivamente, siano più di ottocento.
Tra questi ne sono stati catalogati 21, considerati più importanti per la complessità tecnica della realizzazione e le enormi dimensioni, collegati tra loro da linee rette il cui senso non è finora stato chiarito. Sono : l’Albero, le Ali, L’Alligatore, l’Astronauta, la Balena, il Cane, il Colibrì, le Conchiglie, il Condor, l’Iguana, il Lama, la Lucertola, le Mani, l’Orca, il Pappagallo, il Pellicano, il Ragno, la Scimmia, il Serpente, la Spirale e la Stella. Costituiscono un enorme liber mutus a cielo aperto, di cui si ignora il significato.
Molti sono stati i tentativi di spiegazione dei Disegni. Centri di culto ; sentieri su si camminava durante l’effettuazione di cerimonie religiose ; calendario astronomico ; indicazione delle sorgenti ; segni tracciati per indicare la strada al dio Viracocha (il Quetzacoatl degli Aztechi), che si diceva dovesse tornare dal cielo. Secondo molti ufologi, non c’è dubbio che Nazca fosse in passato un luogo frequentato dai dischi volanti.
Qualunque sia la verità, notevole è il fatto che tutti i Disegni siano tracciati per mezzo di un’unica linea curva : il che ci riporta al trauma culturale che colpì i popoli nomadi quando divennero sedentari, in seguito alla scoperta del pensiero lineare e delle sue innumerevoli possibilità.
Dal punto di vista esoterico, i Disegni di Nazca possono quindi essere collegati ad analoghi documenti collettivi prodotti dall’uomo per fermare nel Tempo questa transizione così fondamentale nella sua storia : la Sfinge in Egitto, Nan Madol in Micronesia, Stonehenge in Inghilterra sono i primi che mi vengono in mente (sul piano letterario analogo significato, per quanto ovviamente in un’epoca posteriore, va attribuito ai primi documenti scritti : i Veda, il Pentateuco, i geroglifici e così via).
Non c’è alcun dubbio quindi che un significato il liber mutus di Nazca debba averlo : il dubbio semmai è se questo possa essere tradotto in termini razionali, o se si tratti meramente di una trasmissione di influenze energetiche - destinate a tradursi, per lo sciamano in grado di captarle, nel contributo consapevole a qualche forma di non fare i cui scopi sono ignoti (si veda a proposito dei non fare il mio articolo Il kula ring).
Per quanto mi riguarda sono favorevole a questa tesi, e nell’intento di fornire il mio… contributo personale alla trasmissione vorrei spendere due parole su un Disegno di Nazca parecchio trascurato, sebbene sia la chiave per comprendere tutti gli altri : il Cane.
Questo Disegno è situato esattamente al centro dell’altopiano, con le Zampe orientate a nordovest e la punta della Coda a sudest. A sudest del Cane c’è l’Astronauta, a nordovest il maestoso complesso costituito da Fiore, Spirale, Ragno, Condor e il più piccolo dei tre Uccelli (nessuno dei tre viene considerato far parte dei Disegni principali). A sudovest, le Parallele e la Scimmia ; a nordest Mani, Albero, Lucertola e il bruno nastro d’asfalto della Panamerican Highway.
A dispetto di questa collocazione assolutamente privilegiata, che segnala in modo inequivocabile la primaria importanza del Disegno, nel sito ufficiale di Nazca - e anche in altri luoghi del web, dove pure è facile imbattersi in spiegazioni più o meno attendibili sul senso dei Disegni – riguardo al Cane non si trova quasi niente. Mi sono chiesto più di una volta se questo dipenda dall’imbarazzo suscitato nei potenziali commentatori dallo spettacoloso Fallo eretto esibito dal Cane, orientato all’indietro sul terreno.
Proprio in virtù di questo orientamento c’è chi nega che si tratti di un Fallo, ma questa obiezione svela una scarsa conoscenza dell’anatomia canina : infatti il pene di un cane può essere orientato all’indietro di 180° senza che l’animale patisca alcun dolore.
Ora, c’è un dettaglio : in natura accade raramente (sebbene accada) che due cani si congiungano tra loro volgendosi reciprocamente le terga ; ma questa circostanza si verifica invece molto spesso nel caso che un cane si unisca sessualmente con un essere umano (uomo o donna che sia).
La ragione va ricercata nella presenza, alla base del pene canino, di un turgido rigonfiamento, detto in inglese knot e visibile abbastanza chiaramente nel Disegno ; anche se, allo scopo di stilizzare le forme del Cane, il disegnatore ha scelto di saldarlo impropriamente alla base della Coda.
Qualora un uomo o una donna intenda farsi penetrare da un cane (pratica che oggi ci appare piuttosto aborrenda, ma che era d’uso comune presso molte antiche civiltà), non deve tenere conto tanto del diametro del pene, quanto di quello dello knot : infatti anch’esso viene inserito, e il malcapitato o la malcapitata che non ne sia al corrente prima è a forte rischio di finire d’urgenza all’ospedale con qualche brutta lacerazione.
Il trucco per coitare felicemente col più fedele amico dell’uomo senza correre rischi risiede appunto nel volgere il suo pene all’indietro : in questo modo il cane non può muoverlo, e il partner umano – dandogli le terga – può regolare a piacere la penetrazione.
Insomma, spiace dirlo (o meglio, spiacerà leggerlo ai miei lettori appartenenti alla categoria degli esoteristi-moralisti, che sebbene in regresso è ancora numericamente assai folta) ma il Cane di Nazca è stato raffigurato esattamente sul punto di accoppiarsi con una donna (o con un uomo).
La regola che voglio seguire in questo articolo è spendere poche parole sul significato dei simboli che segnalerò : su questo come su altro, invito quindi il lettore a trarre da solo le sue conclusioni.
In presenza di immagini sessuali primitive, di solito la spiegazione più comune è che esse vadano ricondotte al culto della fecondità. Bellissimo sistema per relegarle a un ruolo marginale, che dispensa lo studioso dal fornire ulteriori spiegazioni - come se il Culto della Fecondità non fosse nient’altro che una delle tante stravaganze dei nostri antenati (il Culto della Fecondità, il Culto del Gatto in Egitto, il Culto del Carciofo…) e non l’espressione della meraviglia umana nei confronti di uno dei massimi misteri della creazione : quello che spinge i nostri geni a replicarsi lungo l’asse del Tempo, variando di generazione in generazione la struttura degli involucri che li custodiscono (tra i quali anche noi) per adattarsi alle mutazioni ambientali.
Un grande genetista, Richard Dawkins, ha scorto in questo processo la chiave dell’evoluzione umana, e partendo dall’idea di gene ha creato il concetto di meme, ovvero l’unità di base della trasmissione culturale.
Se applicata al campo dell’esoterismo, una tale prospettiva porterebbe risultati enormi. Sembra però che nel nostro ambiente i tempi non siano maturi : infatti, anche solo affrontare le implicazioni esoteriche del sesso suscita tuttora grande imbarazzo (pionieristica e benemerita la serie di articoli sull’Alchimia sessuale pubblicata su Riflessioni.it da Elena Frasca Odorizzi), e pone gli esoteristi di fronte a un bivio dove scegliere la strada giusta è estremamente difficile :
-
o adottare la visione gnostica del sesso inteso come simbolo dei processi creazionali dell’Universo – ma vale davvero la pena di fare arrabbiare i preti e alienarsi i cattolici in nome di una prospettiva iniziatica astrusa, astratta e filosoficamente complessa, con scarse o nulle possibilità di farsi comprendere dalle nuove leve degli esoteristi contemporanei ?
-
o accogliere acriticamente le datate premesse moralistiche adottate come sfondo (in nome soprattutto del quieto vivere) dalle principali scuole iniziatiche, e liquidare l’attenzione nei confronti del sesso come qualcosa di morboso - un sintomo di imperfetta liberazione dai metalli, o qualcosa del genere. In altre parole : rigettare aprioristicamente la possibilità che la speculazione su questo tema possa rivelarsi utile ai fini della trasmutazione interiore.
Quello che manca è la capacità di guardare serenamente al sesso come a una delle 48 leggi che governano la manifestazione della vita terrestre : anzi una delle più importanti, della quale tutti - salvo i fumetti di Topolino e il mondo dell’esoterismo - siamo obbligati a tener conto.
Oltre al Cane di Nazca, nella mitologia latinoamericana, c’è almeno un altro Cane che si accoppia con gli esseri umani (precisamente con le mogli altrui), ed è il Perro Prieto : una divinità messicana che ho avuto modo di citare nella sua qualità di misterio della Santisima Muerte, e simboleggia la parte animale della nostra anima.
Ho parlato di un altro Cane, ma si tratta a mio giudizio dello stesso personaggio : non è un mistero che i primitivi abitatori del Perù siano passati dal Messico, e lo studio delle macumbe interetniche ci offre innumerevoli esempi di divinità o personaggi mitologici il cui culto è riscontrabile da un capo all’altro dell’America, con nomi diversi e più o meno grandi variazioni.
Una leggenda che riguarda il Perro Prieto è la seguente :
Nel villaggio di Alvarado si parlava di un uomo malvagio che molestava le mogli, minacciava i mariti, rubava i raccolti… molti erano stati vittima delle prepotenze di quell’uomo, e benché molti lo avessero incontrato, nessuno sapeva dove viveva e come si chiamava. La gente del villaggio si riunì e si accordarono per catturarlo, ma dal quel momento non si vide più.
Un giorno, una signora che tornava dal mercato con la frutta che aveva comprato per il pranzo incontrò un Cane Nero che le ostruiva il passaggio. Era un Cane dallo sguardo profondo e denti affilati, che ringhiava in modo spaventoso. Non abbaiava, però la sua presenza spaventò la signora, che non osava avvicinarsi. Provò a offrirgli un pezzetto di pane, nella speranza che questo lo distraesse ; ma non fece a tempo a lanciarglielo che la morse selvaggiamente, staccandole la mano. La signora lanciò un urlo disperato, la gente accorse, ma il misterioso Cane fuggì come una saetta.
Un altro giorno, alcuni contadini che tornavano dai campi dopo una lunga giornata di lavoro se lo trovarono di fronte, spaventoso e ringhiante ; i suoi candidi denti minacciosi risplendevano di una luce strana. Volevano catturarlo, ma non fecero in tempo ad accordarsi che il Perro assalì uno di loro, e lo morse terribilmente. Il paese era ormai nel terrore, la gente temeva di uscire di casa.
Riapparse ancora presso il mercato ; si mise a devastare il banco di un fruttivendolo. Questa volta un uomo coraggioso lo assalì a bastonate, e lo picchiò talmente forte che il Perro non poteva più muoversi. Tutti allora si fecero intorno, e all’improvviso il Perro si rialzò e con le zampe anteriori cominciò a graffiarsi la pelle del muso.
Con enorme stupore di tutti, sotto la pelle del Cane apparvero le sembianze dell’uomo malvagio che molestava le donne. Infine si alzò su due gambe, gettò la pelle del Cane e fuggì via. Nessuno si azzardò a inseguirlo, e in quel paese non si videro mai più né lui né il Cane Nero ; però gli altri cani del villaggio non perdonarono gli uomini per quello che gli avevano fatto, e per molti anni furono imbronciati, ringhiosi e malvagi, mordendo parecchia gente.
Oltre a questa leggenda ho trovato anche un rito per dominare le persone con l’aiuto del Perro Prieto, nell’ambito del quale si recita la seguente poesia :
O stella incantata, o luce bella
tu sei la più privilegiata e la più cara dei cieli
e fosti scagliata sulla Terra, nonostante il grande potere
che avevi nei cieli ; e dall’essere la prediletta
di Nostro Signore, fosti cacciata perché avevi cercato
di collocarti su un Trono più alto di quello del Signore.
E come tu fosti cacciata per la tua disobbedienza,
così ti chiedo che, con l’aiuto di Lucifero, si compia
il desiderio mio e del Perro Prieto
di dominare… (nome della persona).
Così ti chiedo Lucifero, Lucifero, Lucifero,
dammi potere di avere fortuna, lavoro e denaro,
per ottenere ciò che desidero ; e se giocherò a carte
tu Satana, col tuo potere invincibile, dammi fortuna
per vincere tutto agli albures (caratteristico gioco messicano) ;
puoi, e così come colpisti il Perro Prieto
colpisci coloro che si mettono contro di me.
Lucifero, Lucifero, dammi il potere
perché quanto ti chiedo io possa ottenerlo,
e in amore io sia privilegiato.
Lucifero, Lucifero, Lucifero, fa che si compia
Ciò che ti ordino.
Notevoli in questa poesia sono innanzitutto gli approcci diversi che il postulante rivolge a Lucifero nelle varie strofe : il primo lirico e con echi “colti”, il secondo pragmatico, il terzo popolaresco e avido, il quarto addirittura autoritario. E’ evidente che si tratta di una compilazione prodottasi in varie epoche, riecheggiante diversi background culturali e differenti concezioni del medium magico. Difficile, per esempio, conciliare la prima strofa con l’ultima : sono estranee tra loro quanto lo Gnosticismo e la magia antropocentrica del Rinascimento.
Anche il rapporto con il Perro ha risentito delle medesime mutazioni. Nella leggenda lo si vedeva come un nemico, ma nella seconda strofa della poesia è diventato un alleato del postulante, che si appoggia alla sua autorità per intercedere presso Lucifero ; nella terza, in cui Lucifero viene identificato con Satana (differenza non da poco), il Perro è trattato alla stregua di una divinità pagana che Satana castigò in passato, forse allo scopo di prendere il suo posto - totale è qui l’adesione alla prospettiva cristiana dell’istintualità come nemico da abbattere, anche con l’aiuto del Diavolo se necessario.
A fianco di tutto questo, però, esistono altri aspetti piuttosto inconfessabili del culto al Perro, dei quali difficilmente troverete traccia in rete, perché vengono rivelati soltanto a voce. E’ difficile trattarne se non partendo dal rapporto sesso/morte, che in Astrologia viene rappresentato dal segno dello Scorpione e dal simbolismo significato dal campo ottavo : la nascita, la manifestazione e il tramonto della vitalità animale nell’uomo.
E’ questa l’energia basilare che ci anima, sulla quale tutti gli altri rapporti vengono a innestarsi soltanto in un secondo tempo, ivi inclusa la consapevolezza che dischiude l’accesso ai vari stati dell’essere. Anche di questa l’energia del Perro viene prima, irradiando il suo potere dal centro dell’altopiano.
Solo se intesa in questo senso la presa di coscienza della nostra animalità non rappresenta un regresso, bensì un ritorno alle fonti dell’energia da cui ogni cosa deriva, e che ci consente di arricchire la nostra consapevolezza in tutti gli stati.
Il Perro di Nazca venne tracciato per essere inscritto nel Diagramma di cui tratto nell’articolo La forza dell’Occidente ; precisamente, nel Triangolo superiore. La punta della Coda del Cane sfiora il vertice del Triangolo ; la punta del Fallo il cateto sinistro ; la punta delle Zampe la base ; il Capo il cateto destro.
Una volta inscritta la figura, si devono prolungare all’infinito tutti i segmenti ricavabili dal Diagramma, e precisamente :
-
L’altezza del Triangolo
-
I lati del Triangolo
-
Gli 8 raggi che si possono ottenere dalle 2 Semicirconferenze inferiori, dopo che ciascuna sia stata suddivisa in 5 settori di eguale lunghezza ; questi raggi devono essere prolungati solamente verso il basso.
La conferma dell’importanza dei numeri 5 e 8 ci viene dal fatto che, nel sistema numerologico della Santisima Muerte, il numero del Perro è il 58, la Sapienza. Il Perro di Nazca ci aiuta a comprendere il motivo, perché 5 = le 5 Gambe, ovvero le 4 Gambe più il Fallo ; a queste vanno aggiunte le 2 Fauci e la punta della Coda, 5+3 = 8.
Si noti che nella suddivisione tradizionale dei numeri tra la Santisima, il Perro e la Nina Blanca il 58 viene associato alla Santisima : è lei infatti a signoreggiare sui suoi misterios, quindi anche sul Perro, che le appartiene.
5+8 = 13, il numero della Santisima. La sua radice quadrata (3,605) è molto vicina al fatidico rapporto 3,615… , ovvero 47/13, cui ho accennato ne Il sistema trasmutatorio della Santisima Muerte; nella sconosciuta unità di misura che venne tracciata per tracciare i Disegni, la minima differenza tra questi due valori corrispondeva probabilmente alla distanza tra il punto medio della larghezza di ogni solco e il suo margine.
La radice di 58, invece, è 7,615… : ovvero 3,615… + 4. Il numero 4 è il Denaro : è presumibile che la forma di moneta utilizzata in seno alla civiltà dei tracciatori dei Disegni fosse in qualche modo in relazione con i materiali utilizzati per il tracciamento dei Disegni stessi.
E’ anche probabile che, nella cultura locale, l’idea di Denaro non fosse associata all’avidità e al potere come da noi, bensì rappresentasse una manifestazione concreta della Sapienza : nei primi tempi del sedentarismo, la classe sacerdotale fu presso molte civiltà la casta dominante.
Le rette e semirette ottenute dai prolungamenti del Diagramma si pongono in diversi rapporti con le misteriose Linee tracciate sull’altopiano tra un Disegno e l’altro, e l’analisi di questi rapporti è del tutto fondamentale per riuscire a comprendere il significato dei Disegni stessi ; ma trattare di tale aspetto in questo articolo mi sembra prematuro.
Tra gli altri numeri legati al Cane : alle Orecchie il numero 29, che nel sistema numerologico è lo Zodiaco ; questo numero, come i cultori della Santisima che studiano i miei articoli sanno già, è legato anche all’asse orizzontale del Triangolo nel Diagramma. Le Orecchie ovviamente sono due, perché lo Zodiaco è indissolubilmente legato alla dualità della dimensione Tempo, di cui costituisce un’espressione qualitativa ; notevole anche il richiamo all’aspetto auditivo della conoscenza (e della trasmissione iniziatica in particolare), che è una chiave basilare per la corretta comprensione del rapporto esoterismo/sciamanesimo, come ho spiegato in McLuhan e la Massoneria e altrove.
Le Zampe del Cane : alla gamba anteriore sinistra corrisponde il 44 – la Musica, l’Armonia, la Meta. Anteriore destra : 23, la Stupidità. Posteriore sinistra : 11, l’Uomo. Posteriore destra : 41, la Fuga (il Numero del Grande Segreto). Anche sulle ragioni di queste corrispondenze simboliche preferirei non discettare ; anzi sarebbe fuorviante attirare l’attenzione del lettore su di esse, perché nel sistema l’aspetto numerologico deve sempre essere considerato prioritario su quello semantico.
Preferirei segnalare il dettaglio che la somma dei numeri delle Zampe è 119, ovvero (119-60 =) 59 : la Talpa. Ignoro se questo animaletto (o qualche suo parente latinoamericano) viva a Nazca, come pure se Talpa sia la traduzione corretta del suo nome ; ma una cosa è sicura, che nel sistema della Santisima Muerte simboleggia la manipolazione da parte degli sciamani delle Energie di rimbalzo.
Segreti invece sono i numeri del Fallo, della punta della Coda e delle Fauci : la Santisima mi ha proibito espressamente di svelarli, perché si possono usare per i rituali descritti nella leggenda del Perro Prieto, la cui divulgazione porterebbe… problemi di ordine pubblico. Posso dire qual è la somma : 124, ovvero (124-60-60 = ) 4 - ancora il Denaro.
Questo dettaglio ci aiuta a comprendere uno dei significati occulti della vicenda che turbò gli abitanti di Alvarado : il misterioso stregone/cane che molestava donne e contadini stava in realtà lavorando a un non fare legato al Denaro.
La sede naturale del 4 nel Diagramma è esattamente tra i due semicerchi (detti anche i piedi : secondo alcuni sono i piedi della Nina Blanca o di Micaela, che è un nome dato alla Nina). A ciascuno dei due semicerchi corrisponde, come penso di aver già scritto da qualche parte, il numero 5, da cui 5+4 = 9 – La Perfezione dei Semplici, o anche 5+5+4 = 14 – il Ciclo Mestruale.
Questi responsi aprono notevoli prospettive sul legame tra energie telluriche e femminilità, molto utili nel campo della messa a punto dei rituali sul Diagramma ; ma è un argomento che esorbita dal tema di questo articolo, e ne parleremo semmai un’altra volta.
Spero, in futuro, di aver occasione di parlare ancora del legame tra i Disegni di Nazca e le Energie di rimbalzo : ovvero le energie provenienti dal centro della Terra, funzionali tanto al lavoro di trasmutazione interiore quanto al lavoro magico (due aspetti che, come ho già avuto occasione di rilevare, non devono essere considerati indipendenti l’uno dall’altro – o addirittura incompatibili, come vorrebbero certe scuole dell’esoterismo tradizionale – bensì indissolubilmente collegati).
In Un sacrificio animale, con le parole del brujo Miguel, avevo parlato del loro utilizzo in seno al voodoo haitiano, e di come i maestri di questa affascinante disciplina si servano, per raccoglierle, di affascinanti disegni tracciati col gesso o la farina, chiamati veve.
Ora, i Disegni di Nazca non sono altro che immensi veve a cielo aperto, la cui possibilità di raccogliere e concentrare energie è colossale. Imparare a padroneggiarle configura per lo sciamano una sorta di macchina del tempo, che gli consente di recepire la costituzione energetica della Terra nell’epoca in cui i Disegni furono creati ; questo gli offre immense possibilità, tra cui
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Spostarsi in quell’epoca
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Spostarsi negli stati dell’essere le cui leggi sono analoghe a quelle dell’epoca citata
-
Convogliare le energie dei Disegni sul piano della realtà oggettiva, influenzando direttamente i processi storici contemporanei.
Réné Guénon parlava, ne Il Regno della quantità e i segni dei tempi, contro l’accanimento con cui i moderni hanno intrapreso ad esumare le vestigia di epoche passate e di civiltà scomparse, delle quali in verità sono assolutamente incapaci di comprendere qualcosa; e questo è un sintomo abbastanza poco rassicurante, a causa della natura delle influenze sottili che permangono legate a tali vestigia, le quali, senza che coloro che indagano ne abbiano il sospetto, sono in tal modo riportate alla luce con esse e messe per così dire in libertà dall’atto stesso della loro esumazione.
Secondo lui, può accadere che certi individui, operanti in modo più cosciente e con conoscenze più ampie ‑ ciò che non vuol dire affatto d’ordine più elevato ‑ utilizzino queste stesse forze (sottili) per fini completamente diversi, all’insaputa degli «sciamani» o di coloro che agiscono nello stesso modo, i quali non rappresenteranno che la semplice parte di strumenti per l’accumulazione delle forze in questione in punti determinati. Noi sappiamo infatti che esiste nel mondo un certo numero di «serbatoi» d’influenze la cui disposizione non ha certamente niente di «fortuito», e i quali non servono che troppo bene i disegni di certe «potenze» responsabili di tutta la deviazione moderna.
Il re degli esoteristi ha ragione. Esistono questi serbatoi di influenze, e Nazca è uno dei principali. Non è vero, tuttavia, che gli sciamani che se ne servono per lavorare non siano consapevoli di ciò che stanno facendo ; lo sanno perfettamente – soltanto, non considerano ignominioso né ingiusto lavorare per il bene e il progresso dell’umanità.
Daniele Mansuino
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