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Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

 

Astrologia delle stelle fisse

Agosto 2017

 

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! di un pianto di stelle lo inondi,
quest’atomo opaco del male.
(Giovanni Pascoli: 10 Agosto)

 

In verità, quelle di cui parlava Pascoli erano le stelle cadenti, che con l’astrologia non c’entrano molto; ma ci rammentano l’influenza delle stelle fisse sul nostro pianeta, e come tali meritano di svolgere funzione di grimaldello sulla mente del lettore.
Quando negli anni settanta cominciai a studiare l’astrologia, i principali maestri erano molto (e giustamente) arrabbiati, per essere trattati dai rappresentanti della scienza ufficiale alla stregua di ciarlatani. Quindi la tendenza era di privilegiare gli aspetti scientifici della loro arte, e ne derivava un’astrologia bella, pura e lineare come il gioco degli scacchi (o come Il gioco delle perle di vetro di Hermann Hesse, che era di moda in quegli anni), nella quale il lavoro era concentrato su tutte le cose di apparenza più scientifica - aspetti, transiti, progressioni, rivoluzioni solari; mentre venivano escluse o minimizzate le realtà collegate alla tradizione magico-occultistica (Parti Arabe, Dimore Lunari, talismani astrologici ecc.).
La mia posizione era di dubbio. Certo studiai l’astrologia come quei maestri insegnavano, non ebbi modo di pentirmene e ancora oggi glie ne sono grato; e sono anche in grado di capire quanto il tentativo di accreditarsi presso la scienza, dopo secoli di incomprensioni e persecuzioni, fosse importante. Anche Galileo, Newton e Giordano Bruno, se oggi potessero tornare, sarebbero senza dubbio degni testimonial di questa causa, da sempre avversata soprattutto dai lobbisti della scienza in nome del non molto nobile principio Meno siamo a mangiare la torta, meglio è.
Ma d’altra parte, vedevo che il tentativo di associare l’astrologia alla scienza rischiava di imprigionare il revival astrologico degli anni settanta entro un’immagine di onda lunga del Rinascimento che non era la sua. Era ben altro: un aspetto del sorgere di una nuova cultura pop, la quale - anche se non si sarebbe rivelata rivoluzionaria a livello politico, come ancora a quei tempi si sperava - stava senz’altro mostrandosi tale sul piano del costume, riportando alla luce emozioni sepolte da secoli nell’inconscio collettivo. E allora perché demonizzarne proprio l’aspetto magico, che ne era la chiave? Non era forse la più retrò proprio la posizione di quegli astrologi-scienziati che vedevano sé stessi più moderni?
Adesso sono passati quarant’anni e direi che la storia ha chiarito ampiamente questi dubbi, se è vero che il dilemma della scientificità o meno dell’astrologia non interessa più a nessuno - si fanno oroscopi e basta.
Coi nuovi media, il fenomeno della cultura pop si è fatto diecimila volte più esteso e palese di allora, svelando anche difetti e problemi che noi non potevamo immaginare. Oggi, ormai, la contrapposizione più rilevante non è più quella tra cultura alternativa e cultura ufficiale: è tra cultura e ignoranza, o (per essere meno brutali) tra quanti si ostinano a credere che la cultura possa rivelarsi utile nella vita, e quanti - con ottimi argomenti, purtroppo - la rigettano in blocco.
È quindi il momento buono per andare a rivisitare quei rami dell’astrologia che negli scorsi decenni erano stati poco praticati perché poco scientifici, ma che tanta conoscenza e tanto aiuto in più all’astrologo possono dare.
È il caso delle stelle fisse, delle cui esistenza non si può certo dire che sia frutto dell’immaginazione, come qualcuno ha detto delle Parti Arabe - le stelle fisse stanno lassù, basta alzare il naso al cielo in una notte limpida per vederne a centinaia - ma che ponevano all’astrologo filoscientista almeno due problemi difficili da risolvere:

 

1 - È già così difficile persuadere gli scienziati di un influsso-radiazione sconosciuta proveniente dai pianeti, che pure sono abbastanza vicini; figuriamoci dalle stelle, che sono così lontane!
2 - Le loro proiezioni sull’eclittica mandano in pezzi il sogno newtoniano di un viaggio astrologico sostenuto dalla purezza della geometria, e trasformano quell’autostrada liscia e lineare che è lo Zodiaco in un percorso di guerra, con ostacoli cantieri e caselli dove si paga il pedaggio; e se pagare il pedaggio è già una cosa difficile da accettare per un cittadino qualunque, figuratevi per uno scienziato abituato a essere coccolato e riverito da tutti!

 

Così le stelle fisse sono state trascurate enormemente, e infatti questo articolo su di loro è (lo confesso) abbastanza miserello. Non che in rete non si trovi su questi temi parecchio materiale, e anche buono (in linea di massima, il livello dei siti italiani di astrologia è piuttosto elevato); ma si tratta sempre della rimasticazione degli stessi dati tradizionali, magari considerati da diversi punti di vista - di creativo si trova poco.
Si potrebbe fare molto di più. Sembra assurdo, ma a millenni di distanza dalla sua nascita la scienza delle stelle fisse è ancora tutta da sviluppare, e secondo me le sue potenzialità sono ENORMI - molto più grandi di quelle dell’astrologia classica a cui siamo abituati.
Le stelle fisse stanno ai pianeti come l’esoterismo sta all’exoterismo. Tramite i pianeti e i loro aspetti si possono elaborare previsioni razionali, ma talvolta non funzionano perché c’è una stella fissa nascosta dietro, che scarica la sua energia su uno dei pianeti coinvolti in quel dato aspetto (o addirittura sul… punto medio dell’aspetto: l’astrologo svizzero Hirscher scoprì cose notevoli a tale proposito), annullando gli effetti che l’interpretazione canonica avrebbe significato.
Nell’astrologia tradizionale erano prese in considerazione soltanto le stelle fisse più chiaramente visibile a occhio nudo, che indubbiamente (insieme a quelle più vicine all’eclittica) sono quelle che esercitano sugli oroscopi individuali una più tangibile influenza. Ma basta alzare il naso al cielo per accorgersi che ce ne sono a milioni, e un loro esame sistematico - condotto in base a criteri astrologici, ma potendo utilizzare gli strumenti della moderna astronomia - porterebbe sicuramente a risultati di grande rilevanza. 
Quanti misteri, ad esempio, potrebbe svelare il colossale Buco Nero scoperto al centro della Via Lattea nel 1932? La sua attuale posizione dovrebbe essere nel 28° di Sagittario (Nota: in questo articolo esprimo i gradi con gli aggettivi numerali: quando scrivo nel 28° di Sagittario voglio dire nel ventottesimo grado di Sagittario, ovvero il grado che va da 27°01’ a 28°00), e le sommarie analisi effettuate finora tenderebbero a dimostrare che, malgrado la sua indole… divoratrice, porta fortuna. Gli è stata attribuita la natura di Giove, con forte energia vitale, tendenza a favorire gli studi filosofici e la ricerca spirituale, intuizioni medianiche, sensibilità verso le correnti sottili e le irradiazioni planetarie; ma tutto finora in termini piuttosto vaghi - indubbiamente, un fenomeno celeste di quella rilevanza meriterebbe di essere studiato molto di più.
La posizione delle stelle fisse si calcola considerando la loro proiezione sull’eclittica, che varia di un grado ogni circa 72 anni. Secondo la maggioranza degli astrologi, la loro influenza su un punto dello Zodiaco va presa in considerazione con non più di un grado di orbita, massimo 1°30’ (anche se in tempi recenti sta prendendo piede l’opinione internettiana che in casi particolari si possa tener conto di orbite fino a 5°), e solo in caso di congiunzione con un pianeta importante; per altri, l’influenza va considerata solo se la stella fissa è angolare, o congiunta al Sole, o al governatore dell’Ascendente.
La loro analisi, a mio avviso, dovrebbe essere di norma sempre effettuata separatamente dalla carta del cielo. Infatti, un cosa che bisognerebbe sempre evitare - che rappresenta, secondo me, un grave problema e una fonte di confusione per l’astrologia contemporanea - è la tendenza a mescolare e sovrapporre i diversi codici interpretativi: tendenza che purtroppo da quando si è passati dal cartaceo al web è aumentata di molto, perché mentre un tempo per calcolare i dati ci voleva un sacco di lavoro, adesso è facile disporre - con un clic - di una carta del cielo affollata da ogni sorta di aspetti e posizioni, nella quale spesso il necessario e l’indispensabile si mescolano al superfluo, senza che all’astrologo principiante siano offerti i mezzi per discriminare.
Quindi, se scegliamo di svolgere un lavoro interpretativo di tipo classico - ovvero basato sulle posizioni planetarie, sui transiti e sugli aspetti - la cosa migliore che possiamo fare è concentrarci sulla sintesi di questi importanti elementi, e non cercare alibi alla nostra scarsa voglia di impegnarci ricercando altre fonti di spiegazioni preconfezionate, siano esse le stelle fisse o qualsiasi altra cosa.
Insomma, ribadisco, non bisogna mescolare i codici; ma questo non vuol dire che dalle stelle fisse non si possa tirar fuori addirittura un oroscopo alternativo, concentrandosi esclusivamente sugli angoli da esse formati coi punti cardinali e i pianeti - ricordiamoci sempre, come scrisse Sementowsky-Kurilo, che l’astrologia come noi la conosciamo e la pratichiamo non è altro che una delle infinite astrologie possibili.
Così, un’astrologia possibile in cui le stelle fisse rivestono grande importanza è il Calendario di Tebe, cui già altre volte mi è capitato di accennare nei miei articoli: l’affascinante disciplina secondo cui ogni singolo grado dello Zodiaco ha valore analogo a quello di un segno, e per ogni grado esistono dunque tanto un proprio simbolismo quanto una casistica - psicologica e di eventi - ad esso collegata.
I gradi tebaici sono anche selezionati secondo varie categorie che ne definiscono la natura: maschili, femminili, tenebrosi, luminosi, infernali, onorifici, vuoti, azemen e velati.
Se nella vita avessi più tempo libero, credo che ne dedicherei una buona porzione allo studio di quest’arte, che finora è stata investigata soprattutto dagli astrologi del remoto passato. Come più volte ho rilevato, è un gran peccato che la grande richiesta odierna di previsioni di carattere individuale - e il giro di affari che ne consegue - abbiano condotto l’astrologia a un’iper-standardizzazione delle tecniche operative, trascurando la dimensione della ricerca. 
Una curiosa versione new age del Calendario di Tebe sono i gradi sabiani: interessanti anche quelli, se non altro per il loro giocoso andare controcorrente, senza nessun rispetto verso le tradizioni consolidate sul senso dei gradi.
Per tutti i sistemi legati alla natura dei gradi, le stelle fisse rappresentano da una parte un importante asso nella manica, dall’altro una fonte di problemi.
Asso nella manica perché non è pensabile che se un grado ospita la proiezione di un’importante stella benefica il suo significato possa essere malefico, o viceversa; e questo è di grande aiuto.
C’è per esempio chi conferisce molta importanza alla Via Combusta, la porzione di Zodiaco tra il 15° della Bilancia e il 15° dello Scorpione: il grande affollamento di stelle fisse malefiche in questo settore fece concludere che l’influsso di qualsiasi pianeta che venga a cadere in quest’area (fatta eccezione per quelli congiunti ad Arcturus o Spica) debba essere per forza sfigato - chissà se è vero o no!
Per qualche altro legame con stelle fisse malefiche (che peraltro da allora in poi si saranno spostate, almeno spero) venne scagliato l’anatema sul 16° grado del Leone, e su una sfilza di gradi del Toro (17°, 18°, 19°, 20°, 23°, 26°), che inclinerebbero le persone all’assassinio e alla violenza; quanto al grado 26° del Leone, quello inclina all’alcolismo.
Il 10° e il 18° di Gemelli, così come il 10° della Vergine, inclinerebbero all’omicidio ; invece il 7° del Cancro, della Bilancia, del Capricorno e dell’Ariete alla disabilità (c’è traccia, in quest’ultima credenza, dell’insegnamento di una delle più antiche scuole interpretative delle stelle fisse, quella caldea, per la quale il loro influsso andrebbe valutato in termini di croci zodiacali: ovvero considerando non solo il simbolo relativo al grado che le ospita, ma anche quello opposto e i due in quadratura - negli anni ottanta provai a utilizzare questo metodo al fine delle previsione dei risultati sportivi, ottenendo risultati abbastanza interessanti - forse un giorno ci farò un articolo).
I problemi invece sono: se le stelle fisse si spostano di un grado ogni 72 anni, come è possibile che risultino validi ancora oggi i simboli dei gradi tramandati dal Calendario di Tebe, che presero forma qualche migliaio di anni fa? E se il grado che mille anni fa ospitava una stella benefica ospita oggi una stella malefica, come va considerato?
Domande che aprono le porte anche a questioni più pragmatiche, del tipo: L’influsso delle stelle fisse deve essere considerato sulla base delle stesse regole in uso per i pianeti?  Nel senso: se un signore di 70 anni ha nel cielo natale la stella fissa Denebola nel grado 21° di Vergine e adesso Denebola è a 22, l’influsso dal grado 21 dovrà essere considerato il più importante anche se Denebola non sta più lì? Sì, certo. D’accordo, però quel signore ha un Mercurio angolare al grado 23, quindi Denebola ci sta entrando in congiunzione; questo non rinforza la sua influenza dal 22, e non la rinforzerà ancora di più dal 23?...
Problemi di questo genere sono facili da risolvere se i protagonisti sono i pianeti, che saltano di qua e di là nello Zodiaco in quattro e quattr’otto, consentendo all’astrologo di mettere a punto in breve tempo una casistica importante. Ma con le stelle fisse, come si fa? Se ne stanno lì ferme, e ti guardano col loro occhietto beffardo e enigmatico. 
La natura di ogni stella fissa è tradizionalmente considerata analoga a quella di un pianeta. Nel caso che una stella fissa sia in congiunzione col suo pianeta analogo, ne potenzia l’azione; nel caso sia congiunta a un pianeta di natura diversa, l’influenza della congiunzione va considerata intermedia rispetto a quella espressa dai due singoli corpi celesti.
Delle quindici stelle fisse tradizionali, quattro - per la rilevanza dei loro effetti - sono dette regali: Aldebaran, Sirio, Regulus e Fomalhaut (nota: altre classificazioni includono in questa categoria anche Antares e Spica).
Aldebaran o Alpha Tauri sta attualmente entrando nell’11° grado dei Gemelli. Di natura marziale, è la stella più luminosa della costellazione del Toro, detta anche L’Occhio di Bue, L’Inseguitore o Il Guardiano dell’Est. Il suo simbolo è l’Arcangelo Michele.
Aldebaran influenza le mani, le dita e i polmoni. Può attrarre pericolosi nemici. Conferisce eloquenza, combattività, spirito di iniziativa, coraggio, capacità di comando, integrità, onori, eminente posizione sociale; queste qualità potrebbero anche volgersi al male nel caso di un contesto astrale sfavorevole, diventando aggressività, agitazione, arroganza, temerarietà, imprudenza, corruttibilità.
Sirio, o Il Cane Maggiore, si trova ora nel 15° grado del Cancro. Stella luminosissima, viene considerata di natura Sole/Giove/Marte. È associata all’Arcangelo Uriele.
Porta ambizione e intraprendenza, e se bene aspettata successi, onori e ricchezze; ma anche emotività, orgoglio e impulsività, che qualche volta possono essere eccessivi. Rende inclini alle carriere politica e militare, e ai viaggi all’estero; può arrecare fama e grandi successi, ma anche scontri, violenza e difficoltà. Pericoli dai cani.
Regulus - Il Piccolo Re, chiamata anche Il cuore del Leone, Alpha Leonis o Il Guardiano del Nord, è un’altra stella di natura gioviale - marziale, avente come simbolo l’Arcangelo Raffaele.
Giusto in questi anni, Regulus sta transitando dal segno del Leone a quello della Vergine, e sarà interessante monitorare cosa questo implicherà per la più regale delle stelle, considerata anche la più benefica dell’Universo: apportatrice di nobiltà, ambizione, ardimento, generosità, prontezza, spirito di iniziativa, poteri, successi e onori.
Fomalhaut, Alpha Piscis o Il Pesce Australe è secondo alcuni autori di natura Giove - Saturno, secondo altri di natura Venere - Mercurio; sta entrando attualmente nel 5° grado dei Pesci, e le si associa l’Arcangelo Gabriele.
È una delle stelle fisse più generose nell’apportare successi sociali; inoltre, in linea col segno che la ospita, conferisce attitudini verso la fede, la spiritualità e il mondo dell’occulto. Al negativo rende la persona sfortunata nella scelta delle amicizie, nonché vulnerabile a varie forme di dipendenza.
Dopo le quattro regali, ci sono altre sette stelle tradizionalmente considerate abbastanza rilevanti:  
Polluce, natura di Marte, 24° di Cancro - audacia, temerarietà, tendenza alla crudeltà e agli intrighi.
Markeb, natura Saturno/Giove, 30° di Vergine - tendenza ai viaggi, capacità di gestire associazioni.
Spica, natura Venere-Marte, 24° di Bilancia - ricchezze, onori, fortuna, creatività, socievolezza.
Accrux, natura Giove, 12° Scorpione - successo, talento per il commercio e per l’occulto, fluido di guaritore, tendenza alla solitudine.
Bungala, natura Venere-Giove, 1° di Sagittario: onori e protezioni.
Antares, natura Marte-Giove, 10° Sagittario : spirito militaresco, attitudine al comando, coraggio, ostinazione.
Vega, natura Venere-Mercurio, 16° Capricorno : intellettualità, buone amicizie, ricchezze e fama.
Una terza categoria è formata da stelle relativamente di secondo piano, ma che possono esercitare una notevole influenza nei casi di elevata valorizzazione del grado che li ospita. Tantissime, non so perché, sono considerate portatrici di problemi alla vista, e quasi altrettante annunciano la prigione: se si dovessero accogliere le teorie più estese sulla loro influenza, mezza umanità dovrebbe essere cieca e l’altra mezza in galera.
È un po’ il marchio di fabbrica delle teorizzazioni astrologiche più antiche l’usanza di portarsi appresso un corredo di previsioni funeree, torbide e tenebrose, che avevano palesemente lo scopo di alimentare la paura del cliente per legarlo di più all’astrologo. Se questa davvero era l’astrologia di una volta, bisogna dire che la scienza aveva le sue ragioni nel disconoscerla, e c’è da essere contenti che i nostri tempi abbiano portato un po’ più di razionalità.
Scheat, 1° Ariete: Tendenze suicide e delinquenziali, falsi amici, illusioni nefaste.
Alpheratz, 16° Ariete: intelligenza, volontà, spirito attivo, ricchezze e onori. Forte motivazione, volontà e capacità di agire. Celebrità, fama e popolarità fra le masse. Natura armoniosa, buoni rapporti col prossimo.
Baten Kaitos, 22° Ariete: vagabondaggio, incidenti.
Mirach, 2° Toro: Matrimonio felice, senso estetico, intuizione, creatività, bontà d’animo.
Hamal, 8° Toro: spirito ribelle, originalità, spietatezza.
Almach, 16° Toro: ascendente sulle folle, spirito artistico, celebrità, fortuna sociale.
Hyades, 7° Gemelli: forte sessualità, avidità, autoindulgenza, parassitismo; ma anche attitudini marziali e possibilità di successo.
Epsilon Tauri, 9° Gemelli: capacità letterarie e/o scientifiche, talento per l’esoterismo e l’astrologia.
Rigel, 18° Gemelli: Grande capacità lavorativa, ricchezze e onori.
Bellatrix, 22° Gemelli: talento di avventuriero, tendenza alla truffa, problemi alla vista. Possibilità di successo, ma anche il rischio di perderlo a causa della propria condotta.
Capella, 23° Gemelli: come la precedente, con una più spiccata tendenza all’eccentricità.
Alnilam, 25° Gemelli: favorevole alla carriera lavorativa.
Polaris, 30° Gemelli: Poteri occulti, vita travagliata, problemi legati a un’eredità; ma anche abilità, intuito e ottimismo.
Betelgeuse, 30° Gemelli: successo, ricchezze, onori, fama.
Castore, 22° Cancro: cortesia e buona educazione, che celano però una natura violenta; chi è sotto la sua influenza sa prendersi il successo, ma difficilmente conservarlo. Pericolo di lesioni al viso.
Procione, 27° Cancro: Amore per i cani. Spirito di iniziativa; natura attiva, che non si tira indietro di fronte agli sforzi. Spirito turbolento, litigioso e geloso. Rischio di infortuni causati dall’imprudenza, dalla trascuratezza o dalla distrazione.
Presepe, 9° Leone: problemi alla vista, rischio di perdite per colpa altrui, spirito di avventura, intemperanze.
Alphard, 28° Leone: Scarso autocontrollo, violenza, immoralità, problemi con la giustizia.
Zosma, 11° Vergine: Pericolo di essere oppressi e sfruttati.
Denebola, 23° Vergine: Possibilità di onori e successo; rischi da calamità naturali.
Vindemiatrix, 11° Bilancia: Problemi alla schiena, rischio di vedovanza.
Algorab, 13° Bilancia: Cattiveria, menzogna e spirito distruttivo si accompagnano a fascino personale, capacità di attrarre gli altri e di affermarsi.
Arcturus, 25° Bilancia: Capacità di costruirsi il proprio destino, fortuna nei viaggi, successi.
Princeps, 4° Scorpione: Intelligenza scientifica.
Unukalhai, 23° Scorpione: nella vita, perdite riguardanti il settore della carta del cielo occupato da questa stella.
Lesath, 25° Sagittario: pericoli derivanti dalla manipolazione di sostanze chimiche.
Aculeus, 27° Sagittario: leadership, mente solida, scontri dialettici, maldicenze.
Acumen, 29° Sagittario: disgrazie.
Deneb, 19° Capricorno: militarismo, capacità di comando, bontà d’animo.
Terebellum, 24° Capricorno: avidità, capacità ipnotiche, furbizia. Vita ai margini della legge, non necessariamente sfortunata ma accompagnata da sensi di colpa.
Altair, 3° Acquario: sicurezza di sé, coraggio, arricchimento, testardaggine, carattere imperioso. Pericoli da serpi e da incauti acquisti.
Giedi, 4° Acquario: bontà d’animo, spirito di sacrificio, originalità, carattere diffidente.
Armus, 13° Acquario: brutto carattere, fastidioso, dispettoso e altezzoso.
Deneb Algedi, 25° Acquario: vita all’insegna di grandi cambiamenti: gioie e dolori, sballottamenti e rischi, il tutto affrontato con l’aiuto di un carattere buono, simpatico e fiducioso.
Deneb Adige, 6° Pesci: intelligenza, creatività, guadagni, idealismo, forte influenza sugli altri.
Achernar, 17° Pesci: regalità, sicurezza di sé; manager o persona incaricata di un pubblico servizio. Saggezza, religiosità.
Markab, 25° Pesci: espone a vari pericoli, ma se bene accompagnata porta fortuna. Carattere troppo ambizioso, rischio di frustrazioni.
Ho lasciato per ultime le due più famose e leggendarie portatrici di sfiga:
Algol o Testa di Medusa, la cui dominanza in un oroscopo è grave indizio di incidenti mortali (particolarmente a rischio la testa), tendenze sanguinarie e violente, disposizione all’omicidio, perversioni, eccetera; la tradizione afferma però che è possibile controllare e sublimare i suoi impulsi alla distruzione, per esempio dedicandosi severamente agli studi o all’attività sportiva.
Anche Alcione (una delle Pleiadi), non scherza, portando la solita cecità e un elenco di dolori che pare opera del lavoro di un comitato composto da Attila, Dracula e Caligola.
Per massimo del sadismo, Alcione non si accontenta di portar sfiga: porta anche una vivissima intelligenza, così la persona della sua sfiga se ne rende conto.

 

   Daniele Mansuino

 

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