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Errori di Pensiero
di Ivo Nardi - indice articoli
Illusione di frequenza (fenomeno Baader-Meinhof)
Febbraio 2025
Vi è mai capitato di imparare una nuova parola, scoprire un concetto o sentire parlare di un argomento specifico per la prima volta e, improvvisamente, iniziare a incontrarlo ovunque? Magari avete appena scoperto cosa sia la sincronicità e, d'un tratto, la parola vi salta agli occhi in un libro, la sentite in una conversazione casuale e la ritrovate in un articolo online. Questo fenomeno, noto come illusione di frequenza o fenomeno Baader-Meinhof, è un classico esempio di errore di pensiero che inganna la nostra percezione della realtà.
È un bias cognitivo che ci porta a percepire come improvvisamente più comuni informazioni, oggetti o parole che abbiamo appena scoperto. Questo avviene perché il nostro cervello seleziona e attribuisce maggiore attenzione a ciò che ha appena registrato, facendoci credere erroneamente che la loro presenza sia aumentata.
Il fenomeno si basa su due processi cognitivi:
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Bias dell'attenzione selettiva – Una volta che qualcosa cattura il nostro interesse, iniziamo a notarlo con più facilità. È come se il nostro cervello mettesse un "evidenziatore" su quell’informazione, facendola emergere nel mare di stimoli quotidiani.
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Bias di conferma – Tendiamo a notare e ricordare solo le conferme della nostra nuova conoscenza, trascurando tutti i casi in cui quell'elemento non è presente. Questo rafforza la nostra convinzione che esso sia più frequente di quanto non sia in realtà.
L'illusione di frequenza può influenzare diversi aspetti della nostra vita. Ad esempio, possiamo convincerci che certi numeri, colori o simboli abbiano un significato particolare semplicemente perché iniziamo a notarli più regolarmente. Un caso molto comune è quello di guardare l'orologio e accorgersi che spesso le cifre sono uguali (come 11:11, 22:22 o 03:03). Alcuni possono interpretarlo come una coincidenza significativa o addirittura un segno del destino, ma in realtà si tratta dell'illusione di frequenza all'opera. Una volta che notiamo per la prima volta uno di questi orari, il nostro cervello inizia a cercarli inconsciamente e li registra con maggiore enfasi, ignorando gli altri orari casuali. In realtà, tali orari non sono più frequenti di prima; è la nostra mente a selezionarli e renderli apparentemente più comuni.
Altro esempio: leggendo frequentemente una certa notizia sui media o sui social, possiamo avere l'impressione che un fenomeno sia più diffuso o grave di quanto sia in realtà, il che può influenzare le nostre opinioni e il nostro umore.
Sapere che il nostro cervello tende a selezionare e notare certi elementi ci aiuta a ridurre l'effetto di questo bias. Fermiamoci a riflettere quando ci accorgiamo di questa sensazione e chiediamoci se non sia solo un'illusione. Se pensiamo che qualcosa sia diventato più frequente, controlliamo statistiche e fonti affidabili prima di crederci.
L'illusione di frequenza ci mostra come la nostra mente possa ingannarci, facendoci credere a realtà distorte. Conoscere questi meccanismi ci aiuta a pensare in modo più critico e razionale, evitando di cadere in trappole cognitive che possono influenzare le nostre scelte e convinzioni.
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