
Errori di Pensiero
di Ivo Nardi - indice articoli
Bias del Desiderio
Ottobre 2025
Il bias del desiderio, noto anche come wishful thinking, è una forma di errore di pensiero in cui le nostre emozioni e i nostri desideri influenzano il modo in cui elaboriamo le informazioni. Invece di basarci su prove oggettive, logica o dati concreti, diamo priorità a ciò che ci fa sentire bene o che si allinea con le nostre speranze. Questo fenomeno affonda le radici nella nostra evoluzione: come esseri umani, siamo programmati per ottimizzare il benessere emotivo, e credere in scenari positivi ci aiuta a motivarci e a ridurre lo stress. Ma quando diventa dominante, trasforma i desideri in "fatti" presunti, creando una bolla di illusione che potremmo chiamare speranza illusoria.
Questo bias è strettamente legato ad altri errori di pensiero, come il bias di conferma (dove cerchiamo solo informazioni che supportano le nostre idee preesistenti), ma si distingue perché è guidato principalmente dal desiderio personale piuttosto che da un pregiudizio consolidato.
Per rendere l'idea più concreta, vediamo come il bias del desiderio si manifesta in vari ambiti della nostra esistenza.
- Riguardo la salute, quante volte abbiamo rimandato una visita medica pensando "Non sarà niente di grave, mi sento bene"? Il desiderio di evitare notizie spiacevoli ci fa ignorare sintomi o consigli medici. Le implicazioni? Ritardi nelle cure che possono aggravare problemi di salute, trasformando un piccolo disturbo in qualcosa di serio.
- In amore o amicizia, il bias del desiderio ci fa vedere solo il lato positivo. Se desideriamo che una relazione duri, potremmo interpretare silenzi o litigi come "fasi passeggere", ignorando pattern di incompatibilità. Un classico esempio è il "rimanere aggrappati" a un partner tossico perché "cambierà, lo sento". Questo non solo prolunga sofferenza inutile, ma impedisce di aprirsi a opportunità più sane.
- A livello collettivo, il bias del desiderio influenza opinioni su temi caldi. Ad esempio, chi desidera un mondo senza cambiamenti climatici potrebbe negare evidenze scientifiche, pensando "Non sarà così grave come dicono". O in politica, gli elettori potrebbero supportare un candidato solo perché promette ciò che vogliono sentire, senza verificare la fattibilità delle promesse. Questo bias amplifica polarizzazioni e disinformazione, come visto in dibattiti su social media.
Le conseguenze del bias del desiderio vanno oltre il semplice errore: influenzano profondamente la qualità della nostra vita. Sul piano personale, porta a decisioni impulsive che generano rimpianti.
A livello professionale, questo errore di pensiero può sabotare carriere: manager che sottovalutano rischi aziendali perché desiderano espansione rapida, o imprenditori che investono in idee fallimentari basate su ottimismo cieco. Nella società, amplifica problemi collettivi: dalla negazione di crisi ambientali alla diffusione di fake news, dove il desiderio di conferme ideologiche prevale sui fatti.
Ma riconoscere questo bias può trasformarsi in un'opportunità. Ci insegna resilienza, spingendoci a bilanciare desideri con realismo, e favorisce un pensiero più equilibrato che porta a scelte sostenibili e appaganti.
Fortunatamente, con consapevolezza possiamo mitigare questo bias. Ecco alcuni consigli pratici:
- Quando sentiamo un forte desiderio, chiediamoci: "Quali fatti vanno contro questa idea?". Usiamo liste pro e contro per bilanciare la prospettiva.
- Parliamo con amici o esperti neutrali. Un punto di vista esterno può smontare illusioni auto-create.
- Suddividiamo i sogni in passi concreti, basati su dati, non solo su speranze.
Integrando queste abitudini, trasformiamo l'errore in uno strumento per un pensiero più critico.
Il bias del desiderio ci ricorda quanto siamo umani: creature guidate da emozioni e speranze. Ma riconoscendolo come un errore di pensiero, possiamo liberarcene, abbracciando una visione del mondo più autentica e razionale.
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