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Jean-Paul Sartre
Jean-Paul Sartre (Parigi, 21 giugno 1905 – Parigi, 15 aprile 1980) è stato un filosofo, scrittore, drammaturgo, critico letterario e attivista politico francese. Principale esponente dell’esistenzialismo del Novecento e figura centrale del pensiero francese del dopoguerra, è stato premiato con il Premio Nobel per la letteratura nel 1964, che però rifiutò per coerenza con la sua concezione della libertà e il rifiuto delle istituzioni borghesi.
Biografia
Infanzia e formazione
Nato in una famiglia borghese (il padre Jean-Baptiste, ufficiale di marina, morì quando Jean-Paul aveva appena 15 mesi), Sartre fu cresciuto dalla madre Anne-Marie Schweitzer (cugina di Albert Schweitzer) e dal nonno materno Charles Schweitzer, professore di tedesco. Ricevette un’educazione classica al Lycée Louis-le-Grand e poi al Lycée Henri-IV di Parigi. Nel 1924 entrò all’École Normale Supérieure, dove conobbe Simone de Beauvoir (con cui instaurerà una relazione aperta e intellettuale durata tutta la vita), Raymond Aron, Maurice Merleau-Ponty e Paul Nizan. Si laureò in filosofia nel 1929, primo al concorso di agrégation (ex-aequo con Simone de Beauvoir, che arrivò seconda perché donna).
La guerra e la Resistenza
Arruolato nel 1939 come meteorologo, fu fatto prigioniero dai tedeschi nel 1940 e trascorse nove mesi in un campo di prigionia, dove lesse Heidegger e iniziò a scrivere il suo primo grande trattato filosofico. Liberato nel 1941 per motivi di salute, tornò a Parigi e fondò il gruppo resistenziale clandestino «Socialisme et Liberté». Durante l’Occupazione scrisse le sue opere teatrali più celebri (Le mosche, 1943; A porte chiuse, 1944) che, sotto il velo dell’allegoria, contenevano chiari messaggi antifascisti.
Il dopoguerra e l’impegno politico
Dopo la Liberazione divenne una delle figure intellettuali più influenti d’Europa. Fondò con Maurice Merleau-Ponty e Simone de Beauvoir la rivista Les Temps modernes (1945), che divenne il principale organo dell’esistenzialismo engagé. Negli anni ’50 si avvicinò al Partito Comunista Francese (senza mai iscriversi), sostenne la decolonizzazione algerina, criticò l’intervento sovietico in Ungheria (1956) e ruppe definitivamente con il PCF. Negli anni ’60-’70 fu vicino ai maoisti francesi, partecipò al Tribunale Russell contro i crimini di guerra americani in Vietnam e sostenne apertamente i movimenti del Maggio ’68. Negli ultimi anni, quasi cieco a causa di un glaucoma, continuò a dettare testi e a manifestare (memorabile la sua vendita del giornale maoista La Cause du peuple in strada nel 1970, nonostante il divieto).
Dal 1973 intrattenne un intenso rapporto intellettuale e affettivo con Pierre Victor (pseudonimo di Benny Lévy), giovane segretario maoista, che lo spinse verso una riflessione sull’etica e sul messianismo ebraico.
Morì il 15 aprile 1980 per edema polmonare. Ai suoi funerali seguirono circa 50.000 persone.
Pensiero filosofico
L’esistenzialismo di Sartre è ateo e umanista radicale. La sua formula più celebre – «l’esistenza precede l’essenza» – compare nell’opera L’esistenzialismo è un umanismo (1946): l’uomo non ha una natura prefissata (né da Dio né dalla biologia), ma si crea da sé attraverso le sue scelte. Principali concetti:
- Libertà assoluta e angoscia: l’uomo è «condannato a essere libero». Anche nelle situazioni più coercitive (la guerra, la tortura) rimane una libertà di atteggiamento interiore.
- Cattiva fede (mauvaise foi): il tentativo di fuggire dalla propria libertà fingendo di essere un “oggetto” determinato (il cameriere che “gioca” a essere cameriere).
- Essere-per-sé (être-pour-soi) e essere-in-sé (être-en-soi): distinzione ontologica fondamentale de L’essere e il nulla (1943).
- Lo sguardo altrui: nell’incontro con l’Altro perdo la mia libertà assoluta e vengo oggettivato («L’inferno sono gli altri», da A porte chiuse).
- Impegno (engagement): la letteratura e la filosofia devono essere «letteratura impegnata» (cfr. Che cos’è la letteratura?, 1947). Lo scrittore deve assumere la responsabilità delle conseguenze delle sue parole.
Negli ultimi anni, soprattutto in Critica della ragione dialettica (1960), tentò di conciliare esistenzialismo e marxismo, introducendo i concetti di «pratico-inerte», «gruppo-in-fusione» e «scarsità» come base materiale della storia.
Opere principali
Opere filosofiche
- La trascendenza dell’Ego (1936)
- L’immaginazione (1936)
- L’immaginario (1940)
- L’essere e il nulla (1943) – trattato fenomenologico-ontologico di oltre 700 pagine
- L’esistenzialismo è un umanismo (1946)
- Critica della ragione dialettica, vol. I (1960); vol. II incompiuto (pubblicato postumo 1985)
Romanzi e novelle
- La nausea (1938) – il suo capolavoro narrativo
- Ciclo Le strade della libertà (1945-1949): L’età della ragione, Il rinvio, La morte nell’anima (il quarto volume rimase incompiuto)
Teatro
- Le mosche (1943)
- A porte chiuse (1944)
- Morte senza tomba (1946)
- La sgualdrina timorata (1946)
- Le mani sporche (1948)
- Il diavolo e il buon Dio (1951)
- I sequestrati di Altona (1959)
Autobiografia e biografie
- Le parole (1964) – infanzia
- Biografie monumentali: Baudelaire (1947), Saint Genet, commediante e martire (1952), L’idiota della famiglia (1971-1972, 3 volumi su Flaubert, rimasto incompiuto)
Eredità e influenze
Sartre è stato una delle figure più influenti del XX secolo. Ha influenzato la fenomenologia, la psichiatria esistenziale (Ludwig Binswanger, R. D. Laing), la teoria critica, gli studi postcoloniali (Frantz Fanon fu suo allievo), il femminismo (tramite Simone de Beauvoir) e la teoria letteraria. Il suo rifiuto del Nobel («Uno scrittore non deve lasciarsi trasformare in istituzione») rimane un gesto simbolico di radicalità.
Nonostante le critiche posteriori (accuse di stalinsimo negli anni ’50, di maschilismo, di verbosità filosofica), la sua opera continua a essere letta per la capacità di mettere al centro la responsabilità individuale in un mondo privo di senso precostituito.
Bibliografia essenziale (in italiano)
- Opere complete (varie edizioni Bompiani, Einaudi, Il Saggiatore)
- J.-P. Sartre, L’essere e il nulla, Il Saggiatore
- S. de Beauvoir, La cerimonia degli addii (racconto degli ultimi anni di Sartre)
- A. Cohen-Solal, Sartre 1905-1980 (biografia di riferimento)
- B. Lévy, Il secolo di Sartre
- Potete trovare diversi scritti su Sartre, nell'angolo Filosofico alla voce: STUDI DI FILOSOFIA TEORETICA
Libri pubblicati da Riflessioni.it
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