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Ernesto De martino
Ernesto De Martino, (Napoli 1908 - Roma 1965), etnologo italiano. Allievo di A. Omodeo, in Naturalismo e storicismo nell'etnologia (1941) tentò di fondare una «etnologia storicistica» che, sebbene non sempre pertinente rispetto alle metodologie elaborate dall'antropologia culturale contemporanea (che B. Croce accusava di pseudo scientificità), gli permise però sviluppi fecondi, allora e oggi inconsueti e sostanzialmente isolati nella cultura italiana. Il mondo magico (1948) delineò una storia del magismo come esperienza «diversa», mitico-esistenziale, modalità di reazione dell'uomo alla crisi della presenza nel mondo. L'opera inaugurò la «Collezione di studi religiosi, etnologici e psicologici» delle edizioni Einaudi, che Ernesto De Martino diresse con C. Pavese redigendo numerose introduzioni. L'approfondimento culturale e soprattutto le indagini sul terreno, la lettura di A. Gramsci e l'interesse per la cultura subalterna, si tradussero in una fitta produzione:
Morte e pianto rituale nel mondo antico (1958);
Sud e magia (1959);
La terra del rimorso (1959), studio sui «tarantati» nel Salentino;
Furore simbolo valore (1962).
Le incompiute ricerche raccolte nel volume postumo La fine del mondo. Contributo all'analisi delle apocalissi culturali (1977) testimoniano di una ridefinizione complessiva della propria tematica, ripresa di un non mai realmente interrotto dialogo critico con l'esistenzialismo, la fenomenologia (M. Heidegger, E. Paci, E. Husserl) e nuovamente Croce.
fonte: Enciclopedia Garzanti di Filosofia - 1990
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