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Alfabetizzazione critica
L'alfabetizzazione critica è un concetto che si riferisce alla capacità di valutare criticamente le informazioni, analizzare le fonti, comprendere il contesto e sviluppare un pensiero critico nei confronti delle informazioni ricevute.
Si tratta di andare oltre la semplice capacità di leggere e scrivere, concentrandosi sulla comprensione profonda, sul pensiero critico e sulla capacità di discernere in modo critico le informazioni.
La sua storia risale almeno agli anni '60 e '70 del XX secolo, quando alcuni studiosi ed educatori cominciarono a riconoscere la necessità di insegnare agli studenti non solo a leggere e scrivere, ma anche a pensare in modo critico su ciò che leggevano. L'educatore brasiliano Paulo Freire (1921-1997), è stato uno dei pionieri nell'approccio critico all'educazione, specialmente attraverso il suo concetto di "educazione problematizzante" e la sua teoria della "pedagogia degli oppressi".
Negli anni successivi, l'alfabetizzazione critica è stata sviluppata in diversi contesti e discipline, inclusi studi culturali, studi sui media ed educazione civica. L'obiettivo è di sviluppare una cittadinanza informata e critica, in grado di partecipare attivamente alla società e di valutare in modo critico le informazioni che riceve dai media, dalla politica e da altre fonti.
L'alfabetizzazione critica si è evoluta nel tempo per affrontare le sfide contemporanee legate alla crescente complessità delle informazioni, alla diffusione delle notizie false e alla rapida evoluzione dei media digitali. In molti contesti educativi, è ora considerata una componente essenziale dell'istruzione che mira a preparare gli individui per partecipare attivamente a una società sempre più complessa e interconnessa.
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