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Vudu (Vudù)
Il Vudu è un culto praticato dalle popolazioni di Haiti (in altre isole caraibiche prende il nome di santeria o naniguismo) soprattutto dalla popolazione nera, discendente da coloro che furono deportati dall'Africa. Il termine vudu significa nume o spirito protettore ed è riferito a molte divinità o entità spirituali.
È un movimento che unisce elementi delle religioni africane con il cristianesimo, e durante la colonizzazione francese dei secoli XIII-XIX praticare il vudu rappresentò un modo di mantenere le proprie radici, un'azione rivoluzionaria. Una prima rivolta si ebbe nell'agosto 1791 a opera dello schiavo Boukmann, che portò all'indipendenza, e ancora si celebra quella data come festa nazionale dei vuduisti. Tuttavia ci furono molte altre vicende travagliate, che generarono scontri razziali: da un lato il dittatore Duvalier, sostenitore del culto vudu, dall'altro l'oligarchia mulatta, che seguiva i modelli culturali francesi e quindi il cattolicesimo.
«Le divinità vudu di origine africana sono assimilate a figure sacre del cristianesimo e sono dette loa o orisea).
Il dio supremo è Bon Dieu; altri dèi molto venerati sono Agwe, dio dei mari, protettore dei pescatori, invocato con il suono di un corno di conchiglia, con il quale il marinaio chiede il vento favorevole; Azak-Tonnerre, protettore degli agricoltori; Ayida-Weddo, signora del serpente celeste, cioè l'arcobaleno, sposa di Damballa, dio della fertilità. Vi sono anche divinità degli inferi come Baron Samedi, Baron La Croix, e il loro capo Baron Cimitière, tutti raffigurati vestiti di nero, e in onore dei quali si danza, durante la festa dei defunti, la Banda, un ballo erotico. Del resto la danza rappresenta un elemento centrale del culto vuduista, in quanto è simbolo dell'unione tra uomini e divinità, e in essa i danzatori vengono sospinti a forme di estasi o rapimenti.
Nel culto inoltre si offrono sacrifici di animali, secondo rituali guidati da sacerdoti, detti ougan se uomini, mambo se donne. Il sommo sacerdote ha nome papaloa o mamaloa.
Tratto da: Dizionario delle Religioni di Francesca Brezzi – Editori Riuniti (1997)
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