La Critica e il Giudizio
di Cinzia Baldazzi
Quando riesco, tento di soffermarmi su spazi generali del pensiero critico che molte volte intravedo affacciarsi, qua e là, nei percorsi analitici costruiti o seguiti nell’attività quotidiana. Lì, se non approfonditi, non producono intervalli logici, in certa misura inibitori di un esatto o adeguato sviluppo del discorso. Neanche, del resto, se si inseriscono in un campo di ricerca di lettura empirico-sperimentale, possono condurre a argomentazioni illusorie.
Eppure, ad inquietarmi, questi temi rimangono impressi dove sono stati abbandonati: nell’angolo di una pagina, in una nota manoscritta, in un file salvato in modo frettoloso. Nonostante il passare dei giorni, dei mesi, raramente degli anni, li scolorisca nel ricordo, è come se costituissero rappresentazioni di idee non completate nei fatti mostrati o illustrati. Ad esempio, indagare su quale base affidabile (raffrontando il contesto) sia possibile creare un rapporto tra quanto consideriamo raffigurazione attendibile di quell’evento-oggetto e l’oggetto-evento stesso.
Ma la competenza richiesta implica la messa in gioco in me - in noi, se vorrete - di pulsioni e interessi ulteriori rispetto alle facoltà della ragione e della volontà: viaggeremo per lo più nella sfera del sentimento, non astratta e falsamente romantica, piuttosto tale da richiedere, secondo l’insegnamento di Immanuel Kant, di essere identificata, regolata, criticata, cioè compresa, recepita in limiti accettabili. In simile sfera, se si raggiunge lo scopo prefissato, usufruiremo degli innumerevoli vantaggi – osservandone, però e sempre, la norma - della facoltà di conoscere formulando un giudizio condivisibile dagli altri.
Cinzia Baldazzi
Indice articoli
Cinzia Baldazzi, nata a Roma nel 1955, scrittrice, consulente tv, si occupa di teatro sulla rivista online “Scenario”. Laureata alla “Sapienza” in Lettere Moderne, come critico ha pubblicato Passi nel tempo (insieme a Maurizio Minniti), Orme poetiche (con autori vari) ed Eratre (con Concezio Salvi e Gianpaolo Berto).
Scrive prefazioni e introduzioni a raccolte poetiche e saggi, tiene conferenze sulla poesia, partecipa da presidente di giuria a concorsi letterari.
“Luigi Pirandello, Giacomo Leopardi e Federico Garcia Lorca campeggiano nel mio personale pantheon, in compagnia di Bob Dylan. Sono debitrice e seguace dell’immenso Walter Benjamin, il maggior critico letterario mai esistito, e mi sono nutrita del pensiero di Immanuel Kant, Theodor Adorno, Max Horkheimer, Ludwig Wittgenstein”.
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