Riflessioni sul Cristianesimo

di Pier Angelo Piai      indice articoli

L'universo simbolico e Gesù

Aprile 2011

 

La natura è importantissima non solo per la nostra sopravvivenza correlata all’ecosistema, ma anche perché è una speciale palestra per il nostro spirito.

Lo stesso nostro linguaggio usa continuamente analogie e metafore per esprimere sentimenti, sensazioni, percezioni, emozioni che altrimenti non potremmo comunicare.
Gesù, con la sua predicazione, ci ha anche voluto far capire che siamo immersi in un universo pieno di significati.

Lui stesso si paragona ad elementi della natura:

• Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me ed io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.

• Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore..conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore.

• IO SONO LA LUCE DEL MONDO: CHI SEGUE ME, NON CAMMINERÀ NELLE TENEBRE, MA AVRÀ LA LUCE DELLA VITA

Gesù usa analogie e metafore anche per il Regno dei Cieli:

• Il Regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo".

• Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto.

• Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro?

• Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro... Pensate prima di tutto al Regno dei Cieli, il resto vi verrà dato in sovrappiù.

• Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina, perché tutta si fermenti"

• In verità, vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i fanciulli, non entrerete nel Regno dei cieli. Chi dunque si farà piccolo come questo fanciullo, questi sarà il più grande nel Regno dei cieli.

• Il Regno dei Cieli è simile a un granello di senape che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi; ma, quand'è cresciuto, è maggiore degli ortaggi e diventa un albero; tanto che gli uccelli del cielo vengono a ripararsi tra i suoi rami.

• Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!

Gesù ha voluto lasciarci qualcosa di molto più grande del semplice simbolo: L’Eucaristia: con essa Gesù stesso anche oggi, in corpo, anima e divinità, si fa pane e vino, frutto del lavoro delle nostre mani. Chiede solo che ci cibiamo di Lui per divinizzarci.

 

Maria, sua madre, sulle orme di suo figlio, anche Lei usa questo linguaggio:
Ci segnala che la natura si risveglia e sugli alberi si vedono le prime gemme che porteranno un bellissimo fiore e frutto.

Desidera che anche noi, suoi figli, lavoriamo sulla nostra conversione e che siamo coloro che testimoniano con la propria vita, così che il nostro esempio sia il segno e l’esortazione alla conversione per gli altri.

Ella è con noi e davanti a suo Figlio Gesù intercede per la nostra conversione.

   Pier Angelo Piai
   www.mondocrea.it