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Riflessioni sul Cristianesimo

Riflessioni sul Cristianesimo

di Pier Angelo Piai      indice articoli


Alcune caratteristiche di Gesù uomo-dio perfetto

Maggio 2011

 

Se leggiamo i vangeli in profondità ponendo particolarmente attenzione a ciò che Gesù pensava, diceva e faceva, emergono caratteristiche eccezionali per un uomo che non poteva essere uno qualunque. Queste caratteristiche fanno di Lui il modello da imitare, l’uomo perfetto che ha la missione di indicarci la via, la verità e la vita per poterci realizzare in pienezza e raggiungere l’obiettivo di diventare Figli di Dio.

 

Per Ireneo, il verbo ha avuto come suo compito quello di riparare l’immagine di Dio, che è l’uomo, rovinata dal peccato. Con essa l’uomo ha ottenuto la rassomiglianza con il Verbo visibile, rendendolo simile al Padre invisibile. Ciò è una verità che riguarda non solo l’Israele ma tutti gli uomini.

 

Contemporaneo: 
Cristo è lo stesso di ieri, oggi e domani. La sua umanità ci indica come dovrebbe essere la nostra, indipendentemente dalla situazione spazio-temporale in cui ci troviamo. Con la Resurrezione non esistono più queste barriere ed anche l’uomo moderno dovrebbe ritrovarsi nelle sue parole, nelle sue gesta, nel suo pensiero che travalicano tempo e spazio.
Gesù, durante la vita terrena, non rigetta il passato, è innestato nelle Sacre Scritture, ma è proteso verso il futuro.
La tecnica avanza, il progresso procede, ma Egli si pone sempre avanti come punto di riferimento perché Egli è L’Alfa e l’Omega, è al di sopra di ogni progresso perché tutto è stato creato per mezzo di Lui e in vista di Lui. Tutto  a Lui è  finalizzato.

 

Integrale:
Gesù è la pienezza umana, ciò che l’uomo dovrebbe diventare: Immagine e somiglianza di Dio. In Lui l’umano ed il divino si intersecano e si fondono (Il Verbo si fece carne). Ci indica che l’uomo è stato creato per Dio ed è Tempio dello Spirito Santo. Ci rivela la grande dignità che abbiamo noi uomini destinati ad essere Figli di Dio.

 

Equilibrato:

Gesù ci dimostra che abbiamo la possibilità di vincere sulla molteplicità della materia, la cui forza di gravità tende a fossilizzare il nostro slancio spirituale.

Nel deserto la tensione è verso la Padre che ha la priorità assoluta su tutto (..non di solo pane vive l’uomo...non tentare il Signore Dio tuo...Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto). Gesù è completamente abbandonato alla Provvidenza. Non è preoccupato, ma si occupa del Padre ed el suo Regno. Il resto gli veniva dato in sovrappiù. La sua vera ricchezza è il Padre e lo Spirito Santo. Anche fisicamente i Vangeli non accennano a malattie. Il suo perfetto equilibrio psico-fisico è dovuto alla completa fiducia nel Padre.

 

Altruista:

Era tutto teso a fare il bene e sempre disponibile ad aiutare chiunque.

“Io e il Padre siamo una cosa sola” “Chi vede me vede il Padre”. La perfetta conformità al Padre lo rendeva perfettamente altruista, fino al sacrificio della Croce, dove ha dato tutto se stesso...

 

Maestro:

“Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.”
Quindi è vero maestro perché bisogna impararare da Lui come diventare perfetti (siate perfetti come è perfetto il Padre vostro).
Egli insegnava ovunque: nelle sinagoghe, in campagna, tra la folla, sulla barca, sul monte. Insegnava senza titoli umani ma perché investito dall’alto.
E insegnava non solo cone le parole, ma anche con l’esempio, fino alla passione ed alla morte in croce, obbediente al Padre.

 

Mistico:

Gesù ha sempre colto i segni dei tempi nella natura, negli eventi, nelle persone, leggendo il linguaggio di Dio ed interpretandolo e trasmettendolo in modo immediato anche attraverso le parabole.

Contempla la natura da cui trae moltissime ispirazioni per annunciare l’avvento del Regno dei Cieli, opera miracoli e prodigi perché tutti sappiano interpretare i segni della salvezza che vuol portare.
La sua stessa vita è una donazione al Padre in quanto è in continua e stretta unione con Lui. Gesù si ritira sul monte a pregare, opera tutto nel nome del Padre, lo ringrazia spesso, sa stupirsi per ogni progresso umano. Esorta a vegliare, a digiunare, a pensare al Regno dei Cieli, perché Lui stesso mette in pratica quel che pensa e dice.

E’ Cristo lo sposo che si unisce alla sua sposa, la Chiesa. Le nozze dell’agnello fanno riferimento alla condizione finale di ogni uomo che vivrà in Dio nel circolo Trinitario, in continua fusione contemplativa...

   Pier Angelo Piai
   www.mondocrea.it


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