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Riflessioni sull'Antroposofia. La Scienza dello Spirito

Riflessioni sull'Antroposofia

La Scienza dello Spirito

di Tiziano Bellucci   indice articoli

 

Da Gesù a Cristo. Riflessioni antroposofiche sul Vangelo di Giovanni.

 

"L'invisibile diverrà visibile". L'apostolo Tommaso e la forza della fiducia

Commento e interpretazione antroposofica a cura di Tiziano Bellucci - Febbraio 2017

 

 

VANGELO (Gv 20,24-29)
“Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù (dopo la resurrezione). Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».


Tommaso “sfida” gli altri apostoli. E’ un uomo che non crede solo per fede. Ha uno spirito indagatore, scientifico.
Si noti che dopo essere morto e risorto viene scritto che il Cristo “venne a porte chiuse”: il che è di per sé già un fatto soprannaturale. Come si può entrare in una stanza quando le porte sono chiuse? Significa che Egli aveva un tipo di corporeità che gli permetteva di attraversare i muri, o di comparire dal nulla. Non aveva un corpo fisico, ma un involucro sottile, eterico. Se si voleva dire che “venne in segreto” si sarebbe scritto: “venne di notte”, non a porte chiuse.
Si ritiene che Tommaso abbia “creduto” perché toccò con mano le ferite del Cristo. Ma si badi bene, cercando di leggere accuratamente; viene detto: “metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco”.
Ma non avrebbe potuto toccarlo, perchè il Cristo non aveva un corpo fisico: passava attraverso i muri. Era un corpo eterico.
Tommaso vede il Cristo e risponde: «Mio Signore e mio Dio!».
Si faccia attenzione: non è scritto che egli “tocca” le ferite. Gli viene proposto di farlo, ma non è menzionato che lo faccia. E questo è confermato dal Cristo stesso subito dopo:
Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto”.
Non viene detto “perchè hai toccato”, ma “perché hai veduto”. Quindi Tommaso ha avuto un esperienza “visiva”, non tattile.
Che Tommaso abbia “messo il dito” nelle ferite lo hanno sempre creduto e predicato “gli altri”. Ma nel Vangelo non è scritto.
E’ inoltre interessante questo passo: “e non essere incredulo, ma credente (abbi fede)!».
Sembra quasi che per “poter vedere le ferite del Cristo” Tommaso debba compiere uno sforzo, deve “credere”, perché solo credendo la chiaroveggenza si produce e allora potrà avere l’esperienza di incontrare il Cristo. Come se si volesse dire: “per vedermi devi credere in me: altrimenti non ti apparirò”.
Non viene detto "tocca così crederai" ma: "non essere senza fiducia, sviluppa fiducia e così potrai vedermi!" E così accade: Tommaso vede il Cristo risorto, solo allora lo riconosce: «Mio Signore e mio Dio!»

Infine: Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Per anni ci hanno insegnato che in questa frase ci viene detto che siamo "retti e giusti" solo se crediamo per "fede" dogmatica, senza dover poggiare su testimonianze visive, chiaroveggenti.
Altrove nei vangeli leggiamo: "Beati i puri di cuore, perchè vedranno Dio". Qui non si parla di un "esclusione, di un peccato" nel vedere lo spirito.

Il Cristo insegna a Tommaso quale è la metodologia per poter avere un esperienza spirituale: si deve partire dal sentimento, non dal percepire. Occorre sviluppare una “fiducia” interiore tale che a mezzo di essa si vada poi a “sostanziare” ed apparire una forma esterna,oggettiva.

Il "vedere" chiaroveggente è un fatto lecito, non è un fatto "eretico": esso si realizza solo se parte da una "fiducia" nell'esistenza del mondo spirituale. Cosa ben diversa da una fede imposta.

Le relazioni, gli incontri nel mondo spirituale non sono come sulla terra. Nel mondo fisico prima si vede una forma esteriore, si individua un uomo tramite la visione esterna. Nel mondo spirituale è il contrario: prima si avverte “la presenza” di un uomo attorno a sé, poi partendo dal sentimento interiore esso va a proiettare un immagine dell’essere.
Il Cristo dice: imparate a “sentire” che esiste il mondo sovrasensibile. Siate “credenti”, che esso sia reale. Solo allora esso apparirà”.
La frase dunque: "beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» significa: se credi, vedrai. Non l'inverso. Per poter "vedere" lo spirito, devi credere che esso esista, e fondarti sul sentimento del tuo credere: allora esso apparirà.

Dal libro L’Iniziazione di Steiner: “osservando un seme, e sforzandosi di credere che in esso è riposta la forza che genererà un albero, apparirà l’aura dell’essere che riposa nel seme: l’invisibile diverrà visibile.”

Dal Vangelo di Giovanni di Steiner: Giov. 20,27 L’incredulità di Tommaso.
disse a Tommaso: «Porgi qua il dito e vedi le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente (fedele)».
I discepoli più vicini erano chiaroveggenti, ma non Tommaso. Il Vangelo ci parla qui del tentativo di portarlo a vedere chiaroveggentemente. “Non essere incredulo, ma credente” dice il Cristo: vedrai qualcosa solo se non ti affiderai ai sensi, ma ti compenetrerai di forza volitiva di ciò che si può chiamare “Fede”. Credi veramente che io sono risorto e mi vedrai. Non devi sentirti costretto a credere reale solo ciò che i sensi ti mostrano, ma devi credere che esista anche lo spirito, l’invisibile. Coloro che credono nell’invisibile senza aver bisogno di appoggi sensibili vedranno l’invisibile. Perché affinché l’invisibile possa apparirti ed esser veduto occorre che tu creda che esso esista. E questa certezza non ti può venire dallo spirito, ma dalla tua capacità di fidarti della sua esistenza. Solo se crederai all’invisibile esso ti apparirà. Il contrario è impossibile. Lo spirituale si rende visibile solo a colui che si sia munito della forza per vedere lo spirituale
.

 

Tiziano Bellucci

 

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