Riflessioni sull'Antroposofia
La Scienza dello Spirito
di Tiziano Bellucci indice articoli
Il segreto del pensare
Agosto 2014
Il mistero del pensare nell’uomo è trino: è composto dal nome Io, dal Logos e dell’arcangelo Solare Michael.
Il Pensiero in sé scaturisce dapprima dal Logos; è Egli il Primo Grande Pensatore Cosmico. L’origine della vita del Pensiero.
Ma a causa della sua Purissima, Inafferrabile e Titanica natura divina, non è dato a Esso di penetrare direttamente entro l’Anima dell’uomo, perché ciò significherebbe la di lei Folgorazione: deve venire “alchemizzato, metamorfosato” in modo adeguato, affinché possa manifestarsi entro l’uomo.
Dalla fonte di Luce originaria, il Pensiero discende precipitando, attraversando e compenetrando i 9 mondi: ogni Gerarchia infonde così ad esso la propria speciale Virtù di cui è Madre detentrice. Esso viene irrorato di Amore, Armonia, Volontà, Saggezza, Movimento, Forma, Sentimento, Spazio e Tempo, Sensazione. All’uomo spetterà a sua volta, di avvolgerlo dell’inconosciuta qualità della Libertà.
Michael afferra il Pensiero così modificato nel suo sbocciare, ai limiti del sistema solare, appena esso giunge dalle inafferrabili e vertiginose altezze.
Presolo nel suo dominio gli conferisce Vigore e Cristallinità: lo irraggia poi subito verso la Terra: lo dispone, quasi come fosse un tessuto ben filato, come un campo ben coltivato e molto fertile, in modo che tutte le sue particelle siano così vibranti e feconde, che appena siano toccate dalle domande dell’Io umano, abbiano facoltà di raggrupparsi e di suscitare forme e immagini. E’ sopra di esso che sorgono le piante-pensiero degli Io umani.
Ogni domanda dell’Io si origina dapprima in virtù dello stimolo infusogli dalla percezione delle cose del mondo, le quali gli stanno innanzi disposte come simboli di un romanzo misterioso, affinchè l’uomo vedendole, si domandi che cosa esse siano e cosa raccontino.
L’Essere o oggetto del mondo visibile di fronte all’uomo, rivestitosi di un velo di materia affinché possa venir percepito distaccato dal Tutto, invia agli esseri elementari che costituiscono il corpo animico senziente umano, un’impressione: appena accolta, essi la tramutano in sensazione oggettiva, (caldo, freddo, secco, umido, ecc) la quale desta al moto l’Io umano. Questi riversa la velocità di vibrazione datagli dalla sensazione, che è di natura animica, sul Campo astrale Michaelita: i “corpuscoli” o esseri degli elementi insiti in codesta sensazione fanno presa entro la sostanza pensante, incontrandosi con gli altri esseri astrali presenti nel Campo. Incontrando medesime e affine vibrazioni, fondendosi con queste, o meglio risuonando in una tonalità simile, si legano ad essi, dando modo all’Io di riconoscere per affinità una Forma pensiero, che corrisponde ad un modello archetipo sito nel regno più alto, delle Exusiai.
Non è quindi un Essere superiore esterno, ma l’Io divino dell’uomo, che ad immagine e somiglianza del Logos, crea e plasma le proprie immagini e rappresentazioni, traendone il modello delle Exusiai: utilizzando il campo vibratorio del pensiero Cosmico predisposto da Michael, l’Io trae il supporto per per le sue creazioni.
La vibrazione data dalla sensazione funge da impressione per far vibrare la sostanza del regno della Forma archetipica; essa smuove l’atmosfera spirituale attirando a sé esseri elementari spirituali Devachanici, affini per qualità di medesima vibrazione, così come un suono attira e genera da sé gli armonici.
Come il pittore ha bisogna della tela e dei colori, come lo scultore necessità dell’argilla, del marmo e dello scalpello, l’Io umano adopera la sostanza pensante per produrre forme con la sua potenza d’immaginazione.
Dal “Suono della luce” di Tiziano Bellucci
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