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Le Antiche Vie Femminili di Claudia Lemmi

Le Antiche Vie Femminili

di Claudia Lemmi     indice articoli

 

Il Serpente, la donna e il diavolo

- Novembre 2014

 

 

Il serpente è un rettile che incute timore e rispetto. Alcune specie possono uccidere stritolando con la forza del corpo, altre rilasciano veleni mortali. Nonostante questo, non tutti i serpenti sono nemici dell'uomo. Serpente e donnaAl contrario di quanto si pensa, non attaccano “per il piacere di farlo”, ma solo per difesa o per fame (come tutti gli animali di questo mondo, ad eccezione dell'uomo, ma questa è un'altra storia).

Tuttavia il serpente, senza distinzione di specie, è temuto e per questo motivo ripudiato o ucciso senza neanche sapere se davvero potrebbe in qualche modo danneggiarci.

Possiamo però distinguere due tipi diversi di paure. Quella reale, scatenata dall'imminente pericolo. Quella immaginaria, che nasce unicamente dalla nostra mente. La prima è benigna, perché è mossa dall'istinto di sopravvivenza.

La seconda è negativa, perché l'immaginazione può contribuire ad alimentare miti, ingigantirli, fino a trasformarli in vere e proprie ossessioni (personali o collettive, se le idee vengono diffuse). Molte persone tremano alla vista di un serpente, anche quando il rettile si trova dietro lo schermo di una televisione. In questo caso non è l'istinto di sopravvivenza a scatenare la paura. È come quando, alla televisione, vediamo un film dell'orrore. Sappiamo che le immagini non possono danneggiarci in alcun modo, però abbiamo paura e iniziamo a sentire rumori sospetti. La paura si trasforma presto in terrore, il terrore in ossessione. Per cosa? Per delle immagini che qualcuno ha inventato per noi, per delle immagini potenti, ma pur sempre finte.

Per molti di noi la paura del serpente è puramente immaginaria. In quanti ci siamo realmente trovati in pericolo davanti a un serpente? Quante persone che temono il rettile, hanno avuto anche un solo incontro ravvicinato e potenzialmente pericolo con lui? Poche.
Ognuno ha le proprie fobie, le proprie paure immotivate ma vive dentro l'anima. Questa lunga introduzione non vuole aiutare qualcuno a smettere di temere il serpente ( non è possibile), ma aprire le danze ad alcune dicerie e miti che hanno reso il serpente uno degli animali più temuti per eccellenza.

 

Oggi avrei dovuto continuare la parte degli archetipi femminili, ma non ero motivata. Ad ispirarmi è stato questo rettile che, tra le altre cose, amo. Temo la sua presenza reale come la maggioranza, ma lo trovo estremamente affascinante e il suo simbolismo è così profondo, che non potevo far altro che rimanere coinvolta da lui. Spero di non dilungarmi (e annoiarvi) troppo, ho fatto diversi studi su questo animale ma oggi non voglio parlare della simbologia in senso generale, bensì della correlazione che c'è tra serpente, donna e diavolo.

Tutti noi conosciamo la “favola” di Adamo ed Eva. Quest'ultima tentata da un serpente, colse il frutto proibito causando così la cacciata dal paradiso terrestre. Il serpente viene visto come il tentatore, colui che ha insinuato il seme del dubbio e della ribellione in Eva.

Eva, che rappresenta il sesso femminile, ha portato il cambiamento “negativo”. E durante l'epoca medioevale ha assunto lei stessa il ruolo del serpente nella società. Manipolatrice e lussuriosa, porta l'uomo a compiere gesta che altrimenti non avrebbe mai compiuto. O almeno così volevano in epoca medioevale. La donna seduceva l'uomo sposato. Lo portava a tradire il sacro vincolo del matrimonio. Ma non veniva presa in considerazione l'ipotesi che l'uomo, in quanto essere intelligente e dotato di libero arbitrio, sceglieva liberamente la strada da prendere (e che molto spesso era in realtà l'uomo a sedurre la donna).

Donna e serpente sono così i tentatori. Ma la tentazione non è obbligazione. Chi è dall'altra parte è libero di scegliere se cedere o no.

Facciamo un passo indietro, torniamo alla mela. La mela è simbolo di conoscenza. Il serpente quindi dona la conoscenza alla donna, dona la libertà di scegliere e di proseguire  sulla strada della crescita personale. Questo passaggio è rappresentato bene dalla carta dell'Innamorato (tarocchi maggiori). Il protagonista dei tarocchi deve scegliere tra due donne bellissime. Una lo porta verso la strada passiva della fede, l'altra verso la strada attiva della conoscenza. L'innamorato, per proseguire, sceglie la conoscenza.

La conoscenza però è un male, soprattutto se si distacca dalle regole imposte. La donna medievale veniva temuta per alcune conoscenze (principalmente in campo erboristico) e così, si avvicina ancora al serpente. Adesso mi distacco dalla visione di Adamo e Eva perché tutto sommato è fuori dal mio campo di conoscenza, e mi avvicino a quella “umana”.

La paura, l'ignoranza o semplicemente il desiderio di annientare le vecchie credenze, hanno portato alcuni potenti a voler schiacciare tutti i portavoce delle tradizioni antiche. Il maggior numero di esponenti erano di sesso femminile. Vuoi la stretta correlazione tra la donna e la terra e la donna e la luna. Vuoi il fatto che molte donne erano erboriste ma, in quanto “esseri inferiori”, non potevano praticare l'arte della medicina (che tra l'altro ha come simbolo proprio il serpente che si attorciglia ad un bastone), vuoi che continuavano a praticare in segreto gli antichi culti... fatto sta che, tra le religioni antiche e il demonio il passo era breve. Non ci è voluto tanto per attribuire al demonio l'esistenza di queste culture pagane. E in un certo senso se vogliamo, il demonio può essere visto in tutto ciò che in qualche modo va contro la missione che l'uomo si è prefissato di portare avanti.

Riuscite a vedere il collegamento tra il serpente, la donna e il diavolo? È un collegamento molto sottile, ma dal mio punto di vista è palpabile.

 

Se volete approfondire, vi annuncio che nel mese di dicembre qui sulla rubrica le Antiche Vie Femminili pubblicherò la seconda parte dell'articolo, dedicato unicamente alla simbologia che rende possibile il collegamento tra il serpente e la donna. Da gennaio invece, torniamo a parlare degli archetipi femminili!

 

   Claudia Lemmi

 

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