Le Antiche Vie Femminili
di Claudia Lemmi indice articoli
La discesa di Inanna.
Simbolismo e ricerca introspettiva
- Marzo 2014
Inoltriamoci nel complesso mondo della mitologia e scopriremo che sono molte le Dee che hanno avuto il coraggio di compiere il "fatidico viaggio". Donne Divine che sono scese nelle viscere della terra, per propria volontà (come Inanna) o perché costrette (come Persefone), rinate dopo più forti e rinnovate.
Questi viaggi simbolici rappresentano la necessità di scendere nei luoghi più oscuri e temuti del proprio spirito. Così come Inanna, Regina del Cielo e divinità di rilievo nella mitologia Sumera, scese nel Kur (il Grande Infero) per portare le proprie condoglianze per la morte del marito alla sorella Ereshkigal, Regina del Sottosuolo, così ogni donna deve scendere dentro di se.
Il lato oscuro della donna è importante. Perché è da qui che parte la distruzione necessaria ad ogni rinnovamento. Così Inanna ed Ereskhigal, due volti di una stessa divinità, sono secondo me, la rappresentazione simbolica più adatta per intraprendere questo nuovo viaggio dentro noi stesse.
Inanna decide di scendere nel Grande Infero per fare le condoglianze a sua sorella Ereshkigal, per la morte del marito. La Regina del Cielo si presenta alle porte dell'oltretomba, ma Neti, il guardiano del Kur, la blocca e chiede consiglio alla Sua Regina. Ereskhigal gli ordina:
<< Spranga le sette porte dell'oltretomba. Poi, una per una, apri le porte di una mandata. Lascia entrare Inanna, E quando sarà entrata, togliele le vesti sue regali. >>
Ritroviamo qua la simbologia del numero 7, il quale rappresenta la perfezione di un ciclo che si deve concludere, l'equilibrio e il passaggio necessario verso una nuova realtà. Ereshkigal però, ordina che Inanna scenda nuda e con la testa china. E così sarà.
Inanna ad ogni porta toglie un accessorio o un abito, finché non arriva nuda davanti alla sorella furente.
Inanna rappresenta l'ego, la parte femminile e superficiale che si mostra e si prosta ad essere osannata e portata ad un ruolo predominante. Con la sua luce accecante, mette nell'ombra più totale il Sé, la sorella Ereshkigal, che ad ogni vittoria di Inanna, lei è costretta a retrocedere sempre di un passo ulteriore nella sua condizione di stasi.
Ereshkigal adesso è nel suo regno e può avere la propria rivincita. Può distruggere finalmente l'ego, la bella Inanna. Ecco così che:
<< Pronunciò contro di lei la parola dell'Ira. Emise contro lei il grido di chi accusa>>
Inanna viene tramutata in un cadavere putrefatto e per tre giorni e tre notti rimane appesa ad un gancio. Solo grazie all'intervento di Enki riuscirà a tornare al suo posto, nel Cielo.
Non mi prolungo oltre nel racconto, perché è questa la parte che mi interessa principalmente. Inanna come abbiamo capito, rappresenta l'Io. Ereshkigal invece, rappresenta il Sè. Il fatto che la Dea venga tramutata in un cadavere, serve proprio a ricordarci come il dolore, la morte, la distruzione siano elementi indispensabili al fine di rinascere persone migliori.
La Dea Inanna se non avesse compiuto questo viaggio introspettivo, non avesse appreso i misteri della Morte e della Sofferenza, non avrebbe mai compreso una parte fondamentale della vita. Le sue conoscenze sarebbero rimaste incomplete.
La Discesa di Inanna ci insegna che, per comprenderci davvero, bisogna guardare in faccia il nostro volto oscuro, quello di cui ci vergognamo. Noi sappiamo che esiste solo perché ogni tanto la sua voce è abbastanza forte da essere percepita ma subito respinta, perché ci procura orrore.
Negli articoli precedenti, qua nella rublica Vie Femminili, ho accennato al fatto che anche la discesa di Inanna può essere in qualche modo relazionata al ciclo mestruale. Leggiamo il tutto sotto questa nuova chiave simbolica.
- La fanciulla Inanna, giovane e spregiudicata, comanda sul Cielo e la Terra. Incarna i poteri della Luna Crescente e rappresenta la donna nella sua fase pre-ovulatoria.
- La matura Inanna, più consapevole del suo ruolo divino, ma ancora incoscente del proprio lato oscuro. Qua possiamo ritrovare la Luna Piena, la donna nella fase ovulatoria, dove è pronta ad accogliere il seme della creazione e dell'idea.
- La saggia Inanna, colei che si prepara a compiere il viaggio dentro di se, per comprendere i segreti della morte e dell'oscurità. Siamo davanti alla Luna Calante, la fase pre-mestruale.
- La vecchia Inanna, la temibile strega, allontanata perché senza "peli sulla lingua" dice la verità anche quando fa male. La donna introspettiva che ha compreso l'importanza del ciclo nascita-morte-rinascita. Viene rappresentata dalla Luna Nuova. La luce si è scontrata con il buio creato dalla sua stessa presenza, lo ha compreso ed è pronta per affrontare la vita con una saggezza maggiore. La donna è nella propria fase mestruale.
La fase mestruale, intesa come i giorni di sanguinamento, è il periodo dell'introspettivà. Non a caso noi donne in questo periodo del mese sentiamo la necessità di ritirarci e dedicarci solo a noi stesse. Questo desiderio purtroppo non può essere assecondato perché non possiamo sfuggire al nostro ruolo di mogli, madri, figlie, lavoratrici e donne presenti in società. Possiamo però ritagliarci un angolo di tempo e meditare su noi stesse, dedicarci alla crazione e lo sviluppo di qualcosa che amiamo.
Claudia Lemmi
Fonti: Le citazioni sono tratte dal libro "Il mito sumero della vita e dell'immortalità. I poemi della Dea Inanna" Editore Jaca Book spa edizione 1984. Scritto da Diane Wolkstein e Samuel Noah Kramer.
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