Aletheia
di Emanuela Trotta - indice articoli
La ricerca della verità
Ottobre 2020
La verità è un processo di ricerca infinito, che elimina a priori la presunzione di giungere ad un sapere assoluto e inconfutabile. Se non esistono opinioni incontestabili, né certezze, ognuno è libero di rigettare le opinioni dell'altro o diffondere le proprie, dimostrando agli altri la coerenza e la validità delle ipotesi.
La riduzione di ogni dissonanza, anche a costo di manipolare e sopprimere le cause che la determinano, conduce alla formazione di saperi condivisi e omologanti che annichiliscono la capacità di un pensiero critico dell'individuo.
I traguardi raggiunti si basano sulla presunzione di verità assolute, pertanto indiscutibili, diventando dogmatiche.
L'indottrinamento di massa, il controllo rigido delle informazioni, la limitazione delle libertà individuali, sono le leve a cui far ricorso per affermare il principio del conformismo, che mira a contenere le naturali inclinazioni dell'individuo all'autonomia, facendo in modo che il dissenso non si costituisca e rendendo tutti obbedienti agli schemi rigidi stabiliti di una verità preconfezionata.
L'omologazione non è più avvertita come un limite o come la compensazione di un disagio, ma viene ostentata con fierezza.
L'uomo fugge dalla propria limitatezza identificandosi con gli altri, e perde la propria identità, ciò che lo rende unico e irripetibile.
Dobbiamo acquistare piena consapevolezza di queste dinamiche, per essere capaci di limitare gli effetti negativi dell' omologazione.
Animati da un'inesauribile desiderio di conoscere, dobbiamo agire perché si consolidi il valore della libertà di critica e di opinione e il principio della tolleranza e dell'ascolto di ogni punto di vista, soprattutto se avverso all'opinione dominante.
Occorre che il processo di verità non sia mai preclusivo, dalle possibili eccezioni ad essa, ma sia un percorso aperto al relativismo ed alla falsificabilità di ogni nostra opinione, un percorso in continua evoluzione.
Dobbiamo impegnarci perché chiunque possa avere accesso all'informazione, senza perdersi nel labirinto infinito di messaggi, in cui si fatica a districarsi, a distinguere il falso dal vero.
Il motto Kantiano "Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza", oggi è più che mai valido. È necessario affidarsi al coraggio, per liberarsi dall'asservimento di ogni ideologia, che abbia la presunzione d'ingabbiare la ragione dentro uno schema statico, non si può reprimere ciò che è in costante mutamento.
In funzione della nostra sensibilità e della nostra ansia di ricercare la verità, abbiamo ancora la facoltà di delineare una società in cui sia possibile opporsi al consenso imperante, per dar vita alla libertà di pensiero, facendo in modo che chiunque possa esprimere il consenso, ma anche il proprio naturale e lecito dissenso.
Emanuela Trotta
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