Aletheia
di Emanuela Trotta - indice articoli
La Paura
Novembre 2020
La paura, come condizione esistenziale di fragilità dell'essere umano, è preziosa nel mettere in atto meccanismi di difesa, in caso di pericolo, ma è pericolosa quando diventa una minaccia, che non si riesce a dominare.
La paura ci rende vulnerabili e indifesi, genera il senso di inadeguatezza e impotenza, che priva l'uomo della propria libertà.
I media infondono paura e preoccupazioni, enormemente amplificate, rispetto ai pericoli reali; sono lo strumento attraverso il quale ci costruiamo un’immagine del mondo, definiscono la nostra percezione del pericolo, volutamente alterata.
Una pseudo-politica che alimenta la paura, deformando la realtà, annientando il senso critico e compromettendo la capacità di giudizio.
Tutto questo è funzionale a renderci manovrabili.
Orientare la psicologia collettiva nella direzione della paura e dell'ansia consente di controllare l'esistenza delle persone e di isolarle, dove c'è paura non c'è relazione, e dove non c'è relazione è facile dominare.
Una società che ha paura è influenzabile, da qui l'interesse di amplificare ogni percezione di pericolo e di rischio.
La mancanza di coraggio e di fiducia, ci spinge a rinunciare di assumere ogni responsabilità, preferendo essere allineati a un'idea dominante, rifiutando di prendere una propria posizione, contraria al pensiero comune e diffuso, senza difenderci da chi ci vorrebbe sottomessi e obbedienti, incapaci di seguire il nostro pensiero.
La cultura della paura indebolisce la libertà, frantuma i legami umani, lo spirito di solidarietà e di cooperazione.
In un contesto caratterizzato dalla contingenza e dall' impossibilità di controllare gli eventi, il tentativo paradossale di eliminare qualsiasi rischio dalla nostra esistenza, produce diffidenza e infine sfocia nell'intolleranza.
Il peso della paura dipende dal ruolo che l'essere umano le permette di avere, solo recuperando la speranza e la fiducia nelle capacità dell'uomo di risolvere i problemi e migliorare la società in cui si vive, si interrompe il circolo vizioso, ripristinando la naturale solidarietà umana.
Il rischio maggiore è il contagio della paura.
Emanuela Trotta
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