Aletheia
di Emanuela Trotta - indice articoli
L'amicizia
Aprile 2023
Solo l’amicizia può salvare l’umanità in periodi in cui il mondo diventa inumano.
L’essere amici non consiste nel puro condividere un legame d’affetto, ma è soprattutto la premessa necessaria per poter ricostruire. Essere amici è essere solidali è la manifestazione di una promessa reciproca che gli esseri umani si scambiano: quella di prendersi cura gli uni degli altri.
L’amicizia è quel sentimento fraterno, che nasce tra le persone, riconoscendosi come simili.
Per quanto le cose di questo mondo ci colpiscano intensamente, per quanto possano emozionarci, esse diventano umane per noi solo nel momento in cui possiamo discuterne con i nostri simili. Essere amici è aprirsi all’ascolto dell’altro, perché nessuno merita di essere solo.
Il cambiamento della società, connotato da flessibilità, incertezza e precarietà, conduce a un conseguente cambiamento dei rapporti che diventano anch’essi precari, incerti e instabili. L’amicizia si crea e si cancella premendo un semplice tasto, siamo sempre più connessi, ma paradossalmente comunichiamo meno, ripiegandoci sempre più su noi stessi.
I legami personali sono stati sostituiti dalle connessioni, in quanto, mentre i legami richiedono impegno, connettere e disconnettere è più facile e veloce.
Spesso, il fine di tali connessioni, rende il piano virtuale logicamente indipendente da quello reale. Le immagini, si identificano in ciò che gli utenti vogliono dimostrare di sé, il profilo Facebook, così come quello Instagram, contiene un insieme di foto o pensieri, il cui scopo è quello di fornire un’immagine di sé il più ideale possibile.
Non si esaltano i difetti, le contraddizioni, gli impulsi che già nella vita reale si tende a sopprimere e a non rendere pubblici. Quando si pubblica un post, così come una foto su Instagram, lo scopo è quello di condividere un pezzo positivo del proprio diario, il piacere di sentire approvata l’immagine data di sé.
Le relazioni con gli altri sui social, dunque, sono basate sull’utile e hanno come scopo il piacere.
D’altra parte, però, il rischio dei social è di isolare invece che unire, spesso si vedono gruppi di amici che trascorrono momenti conviviali, ognuno con la testa sul proprio cellulare, trascurando l’interlocutore. La virtualità in questo caso rischia di danneggiare la qualità della relazione amicale reale.
È innegabile che internet ha fornito alle persone molti strumenti per coltivare e vivere al meglio i rapporti, ma bisogna acquisire consapevolezza che le amicizie virtuali non possono sostituire quelle reali, rappresentate da un legame profondo tra due persone, indipendentemente dal mezzo utilizzato per creare tale legame.
Dovremmo gestire in modo migliore le preziose possibilità che abbiamo di poterci connettere con il resto della popolazione umana, affinché i rapporti che si instaurano sui social non siano finalizzati alla pura brama narcisistica, ma allo scopo di sviluppare vere relazioni di amicizia, in cui l’altro è visto sempre come fine e mai come mezzo.
Poter contare su contatti sociali significativi e durevoli incrementa la fiducia negli altri e alimenta il livello di soddisfazione nei confronti della propria vita. Che si tratti di interazioni reali o virtuali, il desiderio di socialità non rappresenta solo una tendenza connaturata nell’uomo, ma anche un incentivo ad avere maggiore fiducia negli altri.
L’amicizia autentica presuppone incontri significativi e duraturi con altre persone che ci completano. Attraverso la conoscenza reciproca, il confronto e la cooperazione, scopriamo la nostra diversità e le nostre specificità. Come relazione interpersonale, l’amicizia ci arricchisce e ci fa crescere. Nell’amicizia non c’è posto per sopraffazione e meschinità, per le maldicenze e l’ambivalenza. L’amico è leale perché l’amicizia è fondata sull’affetto e affinità elettive, sulla stima e rispetto.
L’amicizia celebra l’avvenimento di un dialogo in cui le differenze regalano la possibilità di uno scambio libero. L’amico come altro se-stesso rende possibile l’integrazione, conduce verso la socializzazione e la creatività, riuscendo a ridurre le differenze con il suo simile e ad avviare un genuino incontro empatico.
L’amicizia è un bene supremo, è necessaria all’uomo. Si può rimanere delusi e feriti, ma il sentimento dell’amicizia accompagnerà l’uomo fino alla fine della sua esistenza, nonostante la virtualizzazione dei rapporti umani e nonostante la fluidità precaria di una società sempre più incentrata sul singolo.
Non sono infatti, i social a minacciare i rapporti e a renderli deteriorati, quanto l’uomo stesso che, nel suo arrogante individualismo, è sempre più ripiegato in sé stesso, deprivato della concretezza dei sensi e delle esperienze. Se il migliore amico dell’uomo è l’uomo, allora si potrebbe anche affermare che egli è allo stesso tempo il peggior nemico di sé stesso, quando resta segregato nelle forme di una comunicazione autistica e di una relazione simulata. Eppure, all’orizzonte di tutte le culture, non c’è sentimento più nobile dell’amicizia, saldo vincolo morale e virtù ancora più preziosa dell'amore, Perché la forza degli affetti amicali, nonostante tutto, resiste e vince sul trascorrere degli anni e dei secoli.
Emanuela Trotta
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