Aletheia
di Emanuela Trotta - indice articoli
Il paradosso dell'amore
Dicembre 2020
Il paradosso dell'amore è di aspirare all'eterno ad un qualcosa di impossibile.
L'amore ha un'aspirazione infinita in contraddizione con la vita che è finita. Nell'incontro faccio esperienza di ciò che mi sorprende, una magia incomprensibile, che non si può tradurre in parole.
L'incontro non si può attendere, né programmare, è senza aspettative. La criticità è fare in modo che il tempo dell'incontro si ripeta. Il contingente diventa promessa, ma è una promessa che non ha garanzie, non c'è certezza. L'implicazione dell'eterno è senza garanzia, è questo il paradosso ingannevole dell'amore, per cui esiste un rapporto inversamente proporzionale tra il legame e il desiderio. Non si possono trattare gli amori, come se fossero oggetti, sostituendoli, quando non funzionano, perché sostituire l'oggetto non modifica l'insoddisfazione.
È la modalità di amare che porta all'insoddisfazione e all'infelicità.
La provvisorietà, il disincanto, sono legate al modo insoddisfacente d'incontrarsi, che non placa il vuoto, ma l'esaspera.
L'incontro è un'occasione, una prospettiva, una possibilità, un cambiamento, è importante se favorisce un'apertura esistenziale, se aiuta il processo di maturazione, diventa un guardare con attenzione in fondo all'anima dell'altro e farsi guardare. Non si ama un particolare, ma tutto, si amano le imperfezioni, le anomalie, le cicatrici, l'amore resiste nel tempo se resiste all'imperfetto.
È un'esperienza di apertura, di libertà assoluta, è esposizione all'assoluta libertà dell'altro, implica una scelta libera, svincolata da ogni obbligo o dovere, in questo è libera, e nella libertà di amare non c'è possibilità di errore.
Emanuela Trotta
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