Riflessioni sull'Alchimia
di Elena Frasca Odorizzi indice articoli
La Grande Opera nel Rituale di Iniziazione Massonica
Febbraio 2014
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Il Gabinetto di Riflessione
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La Miniera del V.I.T.R.I.O.L.
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La Spoliazione dei Metalli
Scava nella tua interiorità; dentro di te sta la fonte del bene, che potrà zampillare sempre più in su, qualora tu proceda in questo lavoro di scavo (Marco Aurelio, Colloqui Con Se Stesso, 121-180 d.C. )
I rapporti tra la Libera Muratoria e l'Alchimia iniziarono intorno al 16° - 17° secolo, quando le ultime Logge Operative cominciarono ad accogliere tra le loro fila numerosi studiosi ed intellettuali, che presero il nome di Massoni Accettati. Tra di essi vi furono numerosi Rosacrociani che contribuirono alla nascita della Massoneria Speculativa.
In questa “nuova” Massoneria confluirono tutta una serie di conoscenze esoteriche (tratte dalla Bibbia, dalla Filosofia, dall'Alchimia, dall'Ermetismo, dalla Cabala, dai Culti Misterici, dalla Cavalleria Templare, dai Rosacroce, dalla Gnosi, dalle Filosofie Orientali, ecc. ) che lentamente andarono a comporre la struttura portante dei Rituali Massonici Speculativi sotto forma di Simboli, Riti e un Sistema di Gradi Iniziatici, il tutto tenuto insieme dal Linguaggio Architettonico elevato a codice iniziatico. Gli Elementi Ermetico-Alchimistici trovarono posto soprattutto nel Gabinetto di Riflessione e soprattutto negli Alti Gradi del Rito Scozzese Antico e Accettato.
Il Gabinetto di Riflessione
Il Gabinetto di Riflessione è una piccola stanza più o meno attigua al Tempio Massonico(1), nella quale il Profano(2) viene condotto per “prepararsi” alla cerimonia di Iniziazione(3). L'esistenza di questo locale, che a volte prende il nome di «Gabinetto delle Riflessioni», altre di «Gabinetto di Meditazione», non viene segnalata nei primi Catechismi di origine Britannica dal 1696 al 1750. Solamente intorno al 1776-1780 si comincia a parlare dell'esistenza di una «stanza nella quale non vi è luce(4)», una «Camera Oscura» nella quale il Recipiendario(5) viene introdotto prima dell'Iniziazione per meditare in solitudine, sorvegliato da un Fratello armato di spada.
La Ritualistica, i Simboli e gli Arredi legati alla funzione preparatoria di questo luogo si sono delineati e arricchiti nel tempo, fino ad assumere le caratteristiche e le forme che hanno oggi(6).
Prima dell'Iniziazione il Candidato(7) viene dunque confinato in un luogo buio, dipinto di nero, circondato da immagini funebri tipiche della simbologia del Memento Mori (clessidra, falce, scheletro). Queste prefigurano e anticipano l'avvicinarsi della sua Ora, ma anche della sua Rinascita (il simbolo del Gallo).
Per rendere l'Aspirante ancora più consapevole del passo che sta per compiere gli viene chiesto di compilare un Testamento Spirituale e di “spogliarsi di tutti i metalli”.
A tutta questa serie di stimoli psicologici si aggiunge la scoperta di un “nuovo mondo” fatto di Simboli prettamente esoterici ed alchemici che il Profano, presumibilmente, non conosce. Tra le varie frasi ammonitrici dipinte sul muro, una lo avverte che se persevererà, sarà purificato, verrà fuori dall'abisso delle tenebre e vedrà la Luce. In questa frase è anticipato e riassunto tutto ciò che il Recipiendario si appresta a vivere. La Luce a cui si fa riferimento non è ovviamente la Luce Solare, ma una allegoria della capacità di vedere il mondo con nuovi occhi, perché «la vera trasmutazione è un'arte mentale(8)».
La Materia Prima su cui l'Apprendista Libero Muratore dovrà costantemente lavorare, per trasformare i suoi Vizi in Virtù, è infatti, la sua stessa Mente/Anima, che deve essere “illuminata”, deve cioè raggiungere uno stato di Consapevolezza Superiore, risvegliandosi a un nuovo livello di Coscienza.
Da ciò si capisce che il Gabinetto delle Riflessioni non è semplicemente una “Tomba” simbolica nella quale lasciar morire la vecchia personalità, per rinascere alla vita iniziatica. Non è una lezione moraleggiante da lasciarsi alle spalle una volta varcata la Porta del Tempio, ma è la Chiave per comprendere il significato stesso dell'Iniziazione.
Purtroppo molti Maestri Massoni sminuiscono l'importanza del Gabinetto di Riflessione insegnando ai Neofiti a trascurarlo, a percepirlo come una sorta di arredo inutile e ingombrante. La «Camera Oscura» dalla quale è partito il mio Viaggio, per esempio, era un luogo assolutamente improvvisato. Era una minuscola stanza posticcia e angusta costruita dentro una sala più grande, usata come magazzino. Due delle quattro pareti erano state costruite utilizzando l'angolo creato dalle due pareti portanti della stanza più grande e come appoggio per la terza parete avevano sfruttato il retro di alcuni armadietti. Il tutto era stato cartonato e foderato di nero, ma la quarta parete e la porta non c'erano. C'era solo una leggera tenda nera. Non solo. Il Magazzino era collocato vicino al Bagno. Un Bagno assolutamente funzionante da quel che potei constatare durante la mia “meditazione”! Aggiungo poi che di certo non mancava lo spazio per costruire un Gabinetto di Riflessione come si deve … ma evidentemente non era un luogo meritevole di maggiori attenzioni per certe persone. Fortunatamente, in visita in altri Orienti, ho potuto constatare che esistono Gabinetti di Riflessione perfettamente curati e “acusticamente” isolati.
La Miniera del V.I.T.R.I.O.L.
L'isolamento rituale nel Gabinetto di Riflessione rappresenta la prima fase di ogni Iniziazione. Si tratta di una Discesa agli Inferi, una Katabasi negli angoli più remoti e oscuri del proprio essere.
Gli Alchimisti si riferivano a questo Viaggio nelle Profondità della Terra con l'acrostico V.I.T.R.I.O.L., apparso tra il 1588 e il 1595(9) all'interno di un Emblema ermetico chiamato Tabula Smaragdina Hermetis(10).
Le parole che compongono il V.I.T.R.I.O.L. sono «Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem» e la frase è traducibile come Visita l’Interno della Terra e Rettificando Troverai la Pietra Nascosta.
Al centro della frase vi è il verbo Rectificare che può essere interpretato non solo chimicamente, ma anche spiritualmente. La Rettificazione è infatti una operazione chimica di Purificazione del processo di Distillazione, m(11)a può anche essere interpretata come un monito a escludere dalla propria Anima quelle componenti tossiche che avvelenano la nostra Mente (e quella delle persone con cui entriamo in contatto).
Esiste un'altra famosa frase, pronunciata dall'Alchimista Morienus che chiarisce ulteriormente il significato del V.I.T.R.I.O.L. dicendo che «Haec enim res a te extrahitur, cuius etiam miniera tu existis [...]», questa cosa [la pietra nascosta] infatti occorre estrarla da te, poiché tu stesso ne sei la miniera(12).
Le Sostanze, le Pietre ei Metalli preziosi che l'Apprendista Libero Muratore deve lavorare sono dunque, tutte, dentro di Lui. Egli è contemporaneamente: Alchimista, Miniera, Laboratorio, Materia Prima, Vaso, Fuoco, Fornace, Pietra, Operaio e Architetto.
La Spoliazione dei Metalli
Il Silenzio Interiore e la Spoliazione dei Metalli sono condizioni preliminari per intraprendere il Cammino Iniziatico ed entrare nel Tempio a Lavorare per Noi stessi e per il progresso dell'Umanità.
La Spoliazione dei Metalli appare nei rituali intorno al 1740, ma cosa sono esattamente questi Metalli?
Nel Rituale Massonico di I Grado rappresentano tutto ciò che il Profano porta con sé il giorno dell'Iniziazione: la fede nuziale, l'orologio, il denaro, le carte di credito, la patente, le chiavi con il portachiavi di guerre stellari, il telefono, i gioielli, i simboli religiosi, la chiavetta USB, il portafortuna, ecc. In pratica, tutti quegli "oggetti" in cui l'Individuo si identifica nel Mondo Profano, che come tutti sanno non è legato all'Essere, ma all'Avere e all'Apparire. Dato che ogni Rito richiede un Sacrificio, il Maestro Esperto Preparatore chiede al Recipiendario la consegna di tutti questi metalli e se l'Aspirante li consegna (malcelando una certa preoccupazione) dà prova definitiva di accettare la Morte della sua Vecchia Personalità, rinunciando simbolicamente ai vecchi abiti mentali, alle cattive abitudini, alle passioni, all'orgoglio, all'egoismo e ai pregiudizi, per ritornare a uno stato ideale e naturale di semplicità e innocenza.
Nel Régulateur du Maçon del 1801 si legge:
D. In quale stato vi trovavate quando siete stato presentato in Loggia?
R. Né nudo né vestito, ma spogliato di tutti i metalli.
D. Perché in questo stato?
R. Né nudo né vestito, per rappresentare a noi stessi lo stato di innocenza e per ricordarci che la virtù non ha bisogno di ornamenti; spogliato di tutti i metalli, perché essi rappresentano l'emblema e spesso l'occasione di vizi che il massone deve evitare(13).
I Metalli simboleggiano dunque i Vizi che il Massone è invitato costantemente a combattere. Verranno riconsegnati al Neofita dentro al Tempio, al termine della Cerimonia di Iniziazione, ma gli sarà fatto divieto di riportarli in Loggia alla Tornata successiva(14).
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NOTE
1) A seconda dello spazio disponibile nel locale che accoglie la Casa Massonica.
2) Colui che non è ancora stato Iniziato e si trova ancora «davanti alla Porta del Tempio» in lat. Pro Fanum.
3) È assente nel Rito Scozzese Rettificato e nel Rito Inglese di di stile Emulation. IRÈNE MAINGUY, Simbolica Massonica del Terzo Millennio, Roma, Mediterranee, 2009, p. 206
4) LUIGI SESSA, I Simboli Massonici. Storia ed Evoluzione, Foggia, Bastogi, 2001, pp. 95 - 123.
5) È il Candidato ammesso alle Prove, che quindi può chiamarsi anche Iniziando. In Rituale e Istruzioni Apprendista (1° Grado Simbolico), Roma, G.L.D.I., 2010, p. 45
6) Tale usanza non è esclusiva della Massoneria, è presente nelle Iniziazioni Misteriche di tutti i tempi e luoghi. Specifico è semmai il modo in cui questo luogo è stato realizzato per gli scopi della Libera Muratoria.
7) È l'Aspirante approvato per essere ricevuto. (L'Aspirante è colui che desidera essere iniziato). In Rituale e Istruzioni Apprendista, p. 45.
8) «La mente (come pure i metalli e gli elementi) può essere trasmutata; da stato a stato, da grado a grado, da condizione a condizione, da polo a polo, da vibrazione a vibrazione. La vera trasmutazione è un'arte mentale.» I TRE INIZIATI, Il Kybalion, Filosofia Ermetica dell' Antico Egitto e della Grecia, Catania, Brancato, 1991, p. 31
9) SALOMON TRISMOSIN, Il Toson D'oro o Fiore dei Tesori, con le 22 miniature dello "Splendor Solis", op. cit., p. 197.
10) Con il termine Vitriol veniva comunemente chiamato l'Acido Solforico, che si ritiene fosse la sostanza segreta della Tavola di Smeraldo e di qui l'evidente collegamento con il famoso acrostico V.I.T.R.I.O.L.. Vedi il mio l'Articolo «Viaggio nella Tavola di Smeraldo tra Protochimica e Filosofia Ermetica. Origini, significato e attualità»
11) Va detto che il V.I.T.R.I.O.L., quindi la Distillazione Alchemica si riferisce alla Via Umida, quella degli Elixir e delle Quintessenze. La Via Metallica basata sulla metafora della Trasmutazione del Piombo in Oro è quella Secca, ma nell'Alchimia Spirituale quello che conta è che le Allegorie siano pertinenti, siano cioè di stimolo all'introspezione e alla riflessione perché non dobbiamo ottenere davvero l'Oro o un Elisir di Lunga Vita (quello ormai è di competenza dei Chimici Moderni) , ma vogliamo trasformare noi stessi in persone migliori.
12) Il Testamento Ermetico di Morienus, a cura di Michela Pereira, Roma, Atanòr,1996.
13) IRÈNE MAINGUY, Simbolica Massonica del Terzo Millennio, op. cit., p. 114.
14)Il Rituale di Apertura dei Lavori recita «[...] abbiamo lasciato i Metalli fuori dalla Porta del Tempio, siamo Fratelli tra Fratelli [...]».
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