Religioni?
Il mondo di NonCredo
di Paolo Bancale indice articoli
Delirium Credens
Febbraio 2016
L’Italia cattolica riscopre il suo paganesimo idolatra e mercificante in occasione della trasferta a Roma della mummia del frate francescano Pio da Pietrelcina. Al corteo di auto trasportante la salma, per la sua esposizione a Roma come curiosità del giubileo papale, sono stati riservati i privilegi del trattamento spettante in Italia ai capi di Stato più importanti (!) quali il divieto di sorvolo di aerei e elicotteri e mille (!) tra polizia e carabinieri, oltre a “reparti speciali” e tiratori scelti! (mancano solo i carri armati) mentre turbe di esaltati correvano lungo il percorso per la “toccata magica”, tribale, woo-doo e apotropaica, dell’auto, ovviamente blindatissima, che trasportava il cadavere (c’è chi dice un manichino di silicone) svuotato e imbalsamato. E poi si parla dei gravitoni, e dell’Uomo che è arrivato sulla Luna, di quasar, di buchi neri, di dna o trapianto contemporaneo di cuore-polmoni-fegato, e tanto altro progresso della scienza e quindi della ragione umana! Ma questo purtroppo è il prodotto del dogmatismo dottrinario e catechistico cattolico dopo duemila anni di corruzione e oscuramento dei cervelli e di reificazione dello spirito. Siamo nell’ “ecce homo” di Pilato e Nietzsche o, se si preferisce, in sanscrito, nell’induismo e nel buddhismo del “tat tvam asi”, cioè “tu sei questo”. E proprio “questo” è ancóra l’Italia cattolica del 2016 e.v.!
Richiesta di pareri su un caso psichicamente imbarazzante
Ignoranza, credulità e speranza sono i tre ingredienti di base delle religioni e dei relativi miti. Pensando al mondo antico ci meravigliamo che persone intelligenti fra cui anche filosofi e scienziati abbiano potuto credere a favole cervellotiche come Icaro, Minotauro, Ercole, Mida, resurrezioni, la scritta in cielo per Costantino e tantissime altre. Ebbene, il giorno 11 febbraio 2016, un prete cattolico di cui salvaguardiamo l’identità, ha inviato al direttore di NonCredo il testo firmato che segue in risposta al nostro breve articolo al riguardo del surreale trasporto della salma di padre Pio a Roma. Trattasi di una aberrante costruzione con precisi fantomatici dettagli che sottoponiamo all’attenzione dei collaboratori e dei numerosi psichiatri, psicologi e antropologi che leggono NonCredo. Non possiamo non sottoscrivere la considerazione fatta da Sigmund Freud: “Dove sono coinvolte questioni religiose gli uomini si rendono colpevoli di ogni sorta di disonestà e di illecito intellettuale”. Su ciò il livello raggiunto dalla Scienza moderna non consente alibi surrettizi. La schizofrenia alberga in mezzo a noi.
Restiamo in attesa delle valutazioni dei nostri addetti ai lavori
Ecco il delirio
…“Vi mando un testo che narra un episodio, che può aiutare a far capire perché tanta venerazione per Pio da Pietrelcina”…
“Vari piloti dell’aviazione angloamericana di varie nazionalità (inglesi, americani, polacchi, palestinesi) e di diverse religioni (cattolici, ortodossi, musulmani, protestanti, ebrei) che durante la seconda guerra mondiale, dopo l’8 settembre del 1943, si trovavano nella zona di Bari per compiere missioni in territorio italiano furono testimoni di un fatto clamoroso. Ogni volta che nel compimento delle loro mansioni militari si avvicinavano alla zone del Gargano, vicino a San Giovanni Rotondo, vedevano in cielo un frate che proibiva loro di sganciare lì le bombe. Foggia e quasi tutti i centri della Puglia furono più volte bombardati, ma sopra San Giovanni Rotondo non cadde nemmeno una bomba. Testimone diretto di questo evento fu il generale della forza aerea italiana, Bernardo Rosini che, allora, faceva parte del "Comando unità aerea" operante a Bari a fianco delle forze alleate. Il generale Rosini mi raccontò che tra di loro parlavano di questo frate che appariva in cielo e faceva sì che gli aerei tornassero indietro. Tutti ridevano increduli ascoltando quei racconti. Ma poiché l'episodio si ripeteva, e con piloti sempre diversi, il generale comandante decise di intervenire di persona. Prese il comando di una squadriglia di bombardieri per andare a distruggere un deposito di materiale bellico tedesco che era stato segnalato proprio a San Giovanni Rotondo. Eravamo tutti curiosi di conoscere il risultato di quell'operazione. Quando la squadriglia rientrò andammo subito a chiedere informazioni. Il generale americano era sconvolto. Raccontò che, appena giunti nei pressi del bersaglio, lui e i suoi piloti avevano visto ergersi nel cielo la figura di un frate con le mani alzate. Le bombe si erano sganciate da sole, cadendo nei boschi, e gli aerei avevano fatto un’inversione di rotta, senza alcun intervento dei piloti''. Tutti si chiedevano chi fosse quel fantasma cui gli aerei avevano misteriosamente obbedito. Qualcuno disse al generale comandante che a San Giovanni Rotondo viveva un frate con le stigmate, da tutti considerato un santo e che forse poteva essere proprio lui il dirottatore. Il generale era incredulo ma disse che, appena gli fosse stato possibile, voleva andare a controllare. Dopo la guerra, il generale, accompagnato da alcuni piloti, si recò nel convento dei Cappuccini. Appena varcata la soglia della sacrestia, si trovò di fronte a vari frati, tra i quali riconobbe immediatamente quello che aveva fermato i suoi aerei. Padre Pio gli si fece incontro e, mettendogli una mano sulla spalla, gli disse: "Dunque sei tu quello che voleva farci fuori tutti”. Il generale si inginocchiò davanti a lui. Padre Pio aveva parlato, come al solito, in dialetto beneventano, ma il generale era convinto che il frate avesse parlato in inglese. I due divennero amici. Il generale, che era protestante, si convertì al cattolicesimo”. (Positio III/1, pp. 689-690)
Di farneticazioni se ne trovano tante nel campo della psichiatria e del preteso para-normale, ma è allucinante che questa delirante dettagliata costruzione sia considerata “reale” non soltanto dal prete che ce la ha mandata, e passi per un prete credulo e visionario, ma che sia stata valutata “realtà” dalla commissione di esperti (?!?) che ha, pertanto, in base al racconto “testimonianza” (!), dichiarato “santo cattolico” il noto frate.
Paolo Bancale
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