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René Descartes - Cartesio

 

Nato a La Haye, nella provincia francese della Turenna, René Descartes (Cartesio, secondo l'uso italiano) si formò presso il Collegio gesuita di Le Flèche, dove ricevette una solida istruzione classica e scientifica. Ottenuta la laurea in diritto a Poitiers, nel 1618 si arruolò nell'armata di Maurizio di Nassau, cominciando una serie di viaggi che lo porteranno in Olanda (dove strinse amicizia con Isaac Beeckman), in Germania e in Boemia. Tornato in patria nel 1622, soggiornò spesso a Parigi, frequentando il circolo culturale riunito attorno a Mersenne. Nella primavera del 1629, parte per l'Olanda, dove trascorse, abitando in varie città, circa vent'anni, fino al 1649. Nell'ottobre di tale anno, essendo stato invitato ad insegnare filosofia alla regina Cristina, si recò in Svezia. L'esperienza svedese durò solo pochi mesi: dopo una breve malattia, nel febbraio del 1650 Descartes morì, infatti, a Stoccolma, a causa di una polmonite.

 

René Descartes è uno dei massimi protagonisti della cultura filosofica e scientifica dell'Occidente. Elaboratore di un sistema di pensiero che segnò un'epoca, dando iniziò ad un nuovo corso in filosofia, egli fu, al tempo stesso, un matematico geniale, cui si deve la creazione di una branca cruciale della matematica moderna: la geometria analitica.
Anche la fisica cartesiana giocò un ruolo fondamentale nella storia della scienza, godendo di ampia diffusione e prestigio in tutto il continente europeo. Basata su un impianto rigidamente meccanicistico, per cui i fenomeni trovavano spiegazione esclusivamente in termini di materia e movimento locale, la concezione cartesiana aveva uno dei suoi capisaldi nella negazione del vuoto.
Descartes riteneva, infatti, che l'attributo fondamentale della materia fosse l'estensione. Nessun ente fisico può esistere se non in quanto occupa uno spazio; dunque, tutto ciò che esiste in termini di materia ha una dimensione spaziale, è, cioè, "sostanza estesa". In tal senso, il vuoto, cioè uno "spazio vuoto", è assolutamente impossibile: stante l'identificazione tra estensione e materia non si danno in natura porzioni dello spazio prive di materia. Quelle parti dello spazio che possono apparire come "vuote", sono, in realtà, anch'esse "piene", seppure di una materia diversa da quella ordinaria, più rarefatta e impercettibile, che Descartes chiama "materia sottile". Proprio tale "materia sottile" è, secondo Descartes, ciò che noi, equivocando, scambiamo con il "vuoto".

fonte: http://galileo.imss.firenze.it/vuoto/iprota.html

 

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